domenica 17 maggio 2015

Tasse sulla casa: chi paga tra marito e moglie in comunione?

 

Tasse sulla casa chi paga tra marito e moglie in comunione

Immobile cointestato alla coppia: per i coniugi in comunione legale dei beni necessaria la divisione al 50% dell’imposta.

Sta per arrivare la scadenza per il pagamento della prima rata delle imposte sulle casa (quest’anno si chiameranno ancora IMU e TASI) ed una delle priorità è stabilire come e quando dovranno pagare le coppie sposate in regime di comunione legale dei beni: si tratta, infatti, della stragrande maggioranza dei casi in cui l’immobile diventa di proprietà. La cosiddetta casa coniugale, peraltro, è un traguardo che raggiunge la coppia solo dopo diversi anni di sacrifici, risparmi e lavoro. Peraltro, come sappiamo, l’immobile cade nella comunione anche se uno dei due non ha partecipato alla stipula del rogito notarile.

Vediamo, allora, come bisognerà soddisfare, in ipotesi del genere, il nostro fisco.

Il codice civile [1] dispone che costituiscono oggetto della comunione legale gli acquisti effettuati dai coniugi, insieme o separatamente, durante il matrimonio, eccetto quelli che si riferiscono ai beni personali. L’immobile acquistato dalla coppia successivamente al matrimonio, pertanto, rientra a tutti gli effetti nella cosiddetta comunione immediata, a prescindere dal fatto che alla stipula dell’atto di acquisto sia intervenuto, davanti al notaio, soltanto uno dei coniugi e a questi sia catastalmente intestato. Infatti, in ipotesi del genere, si realizza una situazione di proprietà indivisa al 50% tra i due coniugi (cosiddetta comproprietà su quote ideali).

È consigliabile comunque di allineare l’intestazione catastale alla situazione reale per evitare che, in futuro, le medesime vengano erroneamente utilizzate, ad esempio, in sede di successione, con conseguenze spiacevoli.

Dal punto di vista fiscale, la legge [2] stabilisce che i redditi dei beni in comunione legale tra i coniugi vanno imputati a ciascuno dei due solo per metà del loro ammontare netto (salvo diversi accordi tra i coniugi [3]). Questo significa che entrambi i coniugi dovranno dichiarare la proprietà dell’immobile al 50% e, successivamente, pagare entrambi l’imposta sulla casa, ma divisa in parti uguali tra i due: così l’uno pagherà il 50% e l’altro il restante 50%.

Ai fini Irpef, l’immobile deve essere quindi dichiarato al 50% da ciascuno dei due coniugi, senza altre particolari formalità. Dal punto di vista Ici e, in seguito, Imu, molti regolamenti comunali già contengono la previsione esplicita della imputazione ad entrambi i coniugi dell’obbligazione tributaria. Ovviamente, sarà necessario presentare la dichiarazione Imu per indicare al Comune la soggettività passiva di entrambi i coniugi, non immediatamente rilevabile – al momento – dalle risultanze catastali.

Note

[1] Art. 177 cod. civ.

[2] Art. 4 TUIR.

[3] Art. 210 cod. civ.

Autore immagine: 123rf com