domenica 22 febbraio 2015

Non si arresta la domanda di mutui

 

Barometro CRIF: non si arresta la domanda di mutui, a gennaio + 22,26%

Coerentemente con il trend positivo andatosi consolidando nel corso del 2014, la domanda di mutui da parte delle famiglie fa registrare un segno più anche nel primo mese del nuovo anno con un +22,6% rispetto al corrispondente mese del 2013, che a sua volta aveva fatto segnare un incremento incoraggiante.

Pur con un rallentamento dopo il picco di dicembre, la crescita di gennaio dà continuità al trend rilevato negli ultimi tre mesi del 2014.

mutuo

L’IMPORTO MEDIO DEI MUTUI RICHIESTI

Anche nel mese di gennaio l’importo medio richiesto continua a contrarsi, attestandosi a 125.918 Euro contro i 127.167 Euro del primo mese del 2014, ben lontani dagli oltre 138.500 euro dell’inizio del 2010. Dopo il picco minimo toccato nell’estate 2014, bisogna però sottolineare come da 5 mesi a questa parte si stia registrando una progressiva risalita verso valori medi più consistenti.

Nel complesso, la riduzione degli importi medi richiesti riflette sia la propensione delle famiglie verso soluzioni in cui il peso della rata incida il meno possibile sul reddito disponibile sia il calo dei prezzi immobiliari.

LE CLASSI DI DURATA

A conferma della cautela adottata dalle famiglie italiane in questa delicata fase del ciclo economico nel tentativo di ridurre al minimo l’incidenza del peso delle rate sul reddito disponibile, il Barometro CRIF rileva anche la preponderanza di richieste di mutui concentrate nelle classi di durata superiori ai 15 anni, che complessivamente assorbono il 69,4% del totale.

LA DISTRIBUZIONE DELLE DOMANDE PER CLASSI DI ETÀ

Osservando la domanda di mutui a gennaio 2015 in relazione all’età del richiedente, ancora una volta si osserva una maggior concentrazione nella classe di età compresa tra i 35 e i 44 anni (con il 36,3% del totale), sostanzialmente in linea con lo stesso periodo del 2014. Come prevedibile, complessivamente quasi 2/3 delle richieste sono state presentate da under 44.

Immobile in comodato: quando si può chiedere la restituzione

 

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Con la sentenza n. 24.468 emessa dalla Corte di Cassazione il giorno 18 novembre 2014 si cerca di chiarire quando è possibile chiedere la restituzione di un immobile in comodato, quando al suo interno si svolge un’attività commerciale.

Il caso

Nel 2005 un uomo si è recato presso il Tribunale di Avellino per dichiarare che nel 2002 aveva concesso a quella
che era all’epoca sua moglie, un immobile in comodato, destinato all’attività di estetista. Una volta avvenuta la separazione l’uomo ha però più volte richiesto il locale alla donna, non riuscendo ad ottenerlo indietro. Così ha deciso di rivolgersi ad un Tribunale per il rilascio del locale e il risarcimento dovuto per l’ occupazione senza titolo. Nel 2008 il Tribunale ha però rigettato la domanda dell’uomo, in quanto “il centro estetico era essenziale per l’attività lavorativa della donna” ed era necessario per il mantenimento dei figli, che le erano stati affidati. Inoltre, l’immobile era stato dato senza fissazione di un termine, per cui non era possibile richiederlo fino a quando l’uso cui era adibito fosse terminato.

Ricorso in Cassazione

L’uomo è così ricorso alla Cassazione per la violazione degli arti. 1803, 1809 e 1810 del codice civile, sostenendo che l’immobile  era stato concesso in comodato, senza la fissazione di un termine e proprio per questo doveva ritenersi “precario” e risolubile in qualsiasi momento.  La Corte d’appello ha così ritenuto che, anche “quando un immobile è concesso in comodato senza fissazione espressa d’un termine, l’apposizione di un termine di durata possa comunque desumersi dall’uso cui è destinato il bene”.

Errore della Corte d’Appello e sentenza della Cassazione

L’errore commesso è stato ritenere che quando un immobile è concesso in comodato senza fissazione di un termine questo si possa desumere dall’uso di attività a cui è destinato. Questo ragionamento non è consentito dall’art. 1810 del codice civile, che dichiara che un immobile concesso in comodato debba essere riconsegnato non appena il comodante lo richieda. Le uniche eccezioni sono:

  • l’aver pattuito un termine di durata;
  • il termine di durata deve risultare dall’uso “cui la cosa è destinata”.

Per cui la Suprema Corte ha condannato la donna alla restituzione del locale all’ex marito che glielo aveva concesso.

Cedolare secca: si applica anche agli affitti brevi

 

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“La cedolare secca è un regime facoltativo, che si sostanzia nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile)”. È regolata dall’art. 3 Dlgs 14 marzo 2011 n.23 e
si applica anche agli affitti brevi.

Che cos’è la cedolare secca

La cedolare secca sugli affitti è una tassazione alternativa a quella ordinaria, che permette al locatore di pagare un’aliquota fissa sull’intero canone delle locazioni ed esclude per il periodo dell’operazione l’applicazione delle seguenti imposte:

  • Irpef;
  • imposta di registro dovuta sul contratto di locazione, generalmente  prevista del 2% del canone pattuito;
  • imposta di bollo sul contratto di locazione di euro 14,62 per ogni foglio.

Chi decide di avvalersi della cedolare secca deve preventivamente comunicarlo all’inquilino con lettera  raccomandata e deve essere consapevole che per quel  periodo è sospesa la facoltà di modificare il canone, anche se questa possibilità è prevista nel contratto di locazione. Qualora invece sia indicata un’espressa rinuncia sull’aggiornamento del canone non è necessario inviare nessuna comunicazione.


Cedolare secca sugli affitti brevi

L’imposta della cedolare secca è determinata dall’applicazione di un’aliquota del 21% per gli affitti brevi e deve essere applicata all’intero importo contrattuale del canone. In questo caso, quando le locazioni non hanno durata maggiore di 30 giorni si può avere la possibilità di non registrare il contratto. Qualora invece lo si voglia fare è necessario inviare il modello Rli presso l’agenzia delle Entrate. Infine, se non vi è un contratto con un termine fisso si può scegliere di registrare la scelta effettuata nella dichiarazione dei redditi, relativa al periodo d’imposta nel quale è prodotto il reddito.


Su quali contratti di locazione può essere applicata

L’applicazione del regime di tassazione sostitutivo può essere applicato ai contratti di locazione, che riguardano fabbricati censiti nella categoria catastale A, escluso A10. Sono invece estromessi tutti gli immobili dove vengono esercitate attività di impresa, di arti o di ufficio, anche se sono stati accatastati come abitativi. Inoltre è bene sottolineare che la cedolare secca è ammessa anche per locazioni di singole stanze all’intero di un’abitazione.

domenica 15 febbraio 2015

Così scale e soppalchi possono rivoluzionare il volto alla casa

 

Modelli su misura e soluzioni pronte per il fai-da-te: dalle aziende specializzate soluzioni per ogni esigenza...



Così scale e soppalchi possono rivoluzionare il volto alla casa
Chiara Panzeri
Wed, 04 Feb 2015 18:07:31 GMT

Aiutare i figli a coprare casa: secondo il Censis rimane una priorità per 2,3 milioni di famiglie

 

È il numero dei nuclei famigliari che sosterranno l’anticipo per l'acquisto di un'abitazione o forniranno le garanzie per ottenere un mutuo. Più di un milione di famiglie aiuteranno i figli lasciando un immobile di proprietà diverso dalla propria abitazione....



Aiutare i figli a coprare casa: secondo il Censis rimane una priorità per 2,3 milioni di famiglie
E. Sg.
Mon, 09 Feb 2015 18:01:32 GMT

Fotovoltaico, con le batterie l’energia prodotta si usa anche di notte. E l’impianto conviene di più

 

Il vantaggio non è solo di poter aumentare l'autoconsumo, ma anche di predisporre un impianto che nei prossimi anni sarà già pronto per sfruttare la maggiore efficienza che svilupperà l'industria fotovoltaica in questo campo...



Fotovoltaico, con le batterie l’energia prodotta si usa anche di notte. E l’impianto conviene di più
Dario Aquaro
Wed, 11 Feb 2015 19:59:28 GMT

Come scegliere le piastrelle

Scegliere le piastrelle per la casa è un momento importante: bisogna scegliere il materiale, la forma, il colore e fare i conti con il budget. Ecco una guida con tanti consigli per scegliere le piastrelle senza commettere errori.
piastrelle_casa
Prima di tutto, per scegliere le piastrelle giuste, è necessario capire che caratteristiche devono avere e dove vogliamo usarle: se come rivestimento delle pareti di cucina e bagno o anche per il pavimento.
In commercio esistono tantissimi prodotti che si adattano ad ogni uso e funzione. Le caratteristiche che una buona piastrella deve avere sono:
  • La resistenza
  • Devono esser antiscivolo
  • E devono avere caratteristiche di anti-incisione
A seconda della destinazione d’uso, possiamo consultare la tabella PEI: si tratta di uno standard  che definisce la resistenza all’abrasione superficiale della piastrella. Con la scala PEI si può misurare la capacità dello smalto della piastrella di resistere al calpestio, al passaggio di persone, di mobili o di macchinari, senza perdere le caratteristiche estetiche originali.
scala_pei_piastrelle
Dopo aver scelto la giusta tipologia di piastrella in base all’uso, sarà necessario determinare la forma e la misura.
Ecco i trucchi per scegliere forma e dimensioni perfette per le vostre  piastrelle in base ai vostri ambienti.
  • Per locali piccoli è consigliabile scegliere piastrelle di grandi dimensioni: in questo modo  l’ambiente  sembrerà più grande. Per ambienti piccoli è consigliabile inoltre scegliere colori chiari.
  • Per creare un effetto scenografico in locali dalla forma quadrata, fate posare le piastrelle in diagonale. Questo tipo di posa si presta perfettamente sia per locali più piccoli che per quelli più grandi.
  • Per locali con soffitto basso invece scegliete delle piastrelle sottili e posatele linearmente.

piastrelle_scachi L’idea in più

Per un ingresso in grande stile o un corridoio lungo, posate piastrelle a scacchiera.
Potete ottenere un effetto sorprendente anche in cucina: se a vista utilizzate l’effetto scacchiera per separare la zona giorno dalla zona cucina.
Risultato eccezionale garantito.
Esistono tantissimi tipi di piastrelle che si differenziano tra loro per molte caratteristiche. La principale è il materiale. In base al materiale ella tipologia di cottura le piastrelle sono:
  • Cotto: piastrella a pasta bianca o rossa (il colore dipende dalla composizione dell’argilla). La colorazione rossa è invece data dall’ossidazione di tracce di ferro.
  • Monocottura: consiste nel cuocere supporto e smalto in un’unica passata in appositi forni a temperature che oscillano tra gli 1170 e i 1200 °C. Si può considerare come la tecnologia che ha reso durezza ai prodotti per la pavimentazione. Non priva di difetti ad oggi viene considerata per i materiali a basso costo.
  • Bicottura: la piastrella viene realizzata in due tempi, dove nel primo si cuoce l’impasto parzialmente, andando così a creare quello che viene comunemente chiamato biscotto, mentre in un secondo momento questo viene dipinto con smalti e passato alla seconda cottura.
  • Grès porcellanato in massa: piastrella non smaltata ottenuta tramite un processo chiamato “pressatura”. Può assumere vari colori e texture in base ai componenti utilizzati nella composizione dell’impasto. La caratteristica principale è il bassissimo tasso di imbibizione (assorbimento di acqua) 0,04% che la rende completamente inassorbente. In alcuni casi viene il grès porcellanato più pregiato viene denominato Marmo di Fabbrica.
  • Grès porcellanato smaltato: piastrella smaltata derivante da un processo simile alla monocottura ma con caratteristiche finali tipo grès. Può assumere vari colori in base alle texture utilizzate nella fase decorativa a smalto. Si può considerare l’evoluzione tecnologica della Monocottura.
Le piastrelle sono ideali per tutta la casa: da sempre usate anche per i pavimenti, sono un complemento irrinunciabile per cucina e bagno.
Un tempo le piastrelle per la cucina venivano usate per tutte e quattro le pareti. Oggi, oltre al pavimento, vengono spesso posate solo sulla parete della cucina. Esistono tantissime soluzioni tra cui scegliere le piastrelle adatte, soprattutto in base alla tipologia di arredamento che abbia scelto.
cucina_biloPer una cucina tradizionale, ad esempio, il cotto è la scelta ideale. Per una cucina più moderna, piastrelle lucide, di piccole dimensioni o di misura quadrata, sono la scelta ottimale per rivestore la parete dei fuochi.
Anche per le piastrelle del bagno c’è l’imbarazzo della scelta: da quelle tradizionali ai mosaici, la scelta è vastissima.
piastrelle_bagno
Se il bagno è piccolo utilizzate piastrelle di colore chiare per ingrandire l’ambiente e renderlo più luminoso. Se scegliete piastrelle colorate, una bella soluzione è quella di dipingere la parte di parete non rivestita di piastrelle di un colore in nuance con le piastrelle stesse.

Immagini 5138L’idea in più

Se vi piace il parquet ma non volete posarlo in bagno o in cucina, scegliete piastrelle che sembrano listoni di legno.
Una soluzione ottimale per dare continuità agli ambienti laddove in tutta la casa sia stato posato parquet.
Oggi le nuove tecnologie consentono anche nuovi e particolari accostamenti tra ceramica e altri materiali come il metallo, il vetro o il legno. Questo permette di creare superfici che presentano soluzioni nuove e inedite. Anche grazie all’uso di colori e smalti, si possono creare grandi effetti scenografici.
bagni_moderni

venerdì 13 febbraio 2015

Un perfetto appartamento per single

Un progetto realizzato dallo studio INT2 che ha dato vita ad un perfetto appartamento per single.
single1Una casa giovane, moderna, funzionale ed eclettica in cui elementi dal sapore industriale creano un mix bello da vedere e da vivere.
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L’appartamento si sviluppa su una superficie totale di 69 mq molto luminosa e ariosa. I team che ha progettato la casa ha scelto di creare un ambiente unico in cui inserire tutti gli ambienti creando zone ben distinte ma complementari l’una all’altra.
single9La cucina è a vista, ma una piccola parete a quinta, utilizzata come grande lavagna, crea una divisione con la zona giorno, comunicante con il resto della casa.
single9d single9b single9a siglekitLa camera da letto è separata dalla grande zona giorno da una parete a vetri per permettere alla casa di esser sempre illuminata dalla luce naturale.
single5 single6 single7Dal grande locale giorno è stato ricavato anche un angolo studio e il piccolo balcone è stato trasformato in veranda così da poter esser sfruttato tutto l’anno e fungere da parcheggio per la bicicletta.
single8 single9c single4Il bagno è l’unico ambiente di questo appartamento per single ad esser nettamente separato dal resto della casa. Il grande locale è stato diviso in 3: da una parte il locale lavanderia, al centro la grande doccia, e dall’altra un altro piccolo bagno.
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