martedì 31 dicembre 2013

Casa: quali novità saranno introdotte con Legge di Stabilità 2014?

Queste le novità riguardanti la casa introdotte con la Legge di Stabilità 2014 appena licenziata dal Senato (con voto di fiducia), in attesa che il provvedimento arrivi alla Camera.

Arriva la IUC (Imposta unica comunale). Definitivamente accantonate le ipotesi di tassazione denominate Trise E Tuc, viene istituita la Iuc composta dall’Imu (imposta municipale unica o propria) gravante sulle seconde case, dal Tasi (Tributo sui servizi indivisibili) finalizzata alla copertura dei costi dei servizi offerti dai Comuni quali l’illuminazione pubblica, la pulizia delle strade, ecc., da ripartirsi tra proprietario e utilizzatore dell’immobile, e dalla Tari (tassa sui rifiuti) finalizzata alla copertura dei costi relativi al servizio di raccolta e gestione dei rifiuti urbani, che sarà completamente a carico dell’utilizzatore dell’immobile. Per quanto riguarda gli altri immobili (case di lusso, ville e castelli, rientranti nelle categorie catastali A1, A8 e A9) i contribuenti dovranno versare Imu, Tasi e Tari (la somma delle aliquote Imu e Tasi non potrà comunque superare il 10,6 per mille). È tuttavia previsto uno stanziamento di 500 milioni di euro a disposizione dei Comuni, che potranno applicare riduzioni del prelievo sulle prime case fino ad, eventualmente, azzerarlo in caso di particolari tipologie di nucleo familiare.
Fondo di garanzia per la prima casa. l Disegno di legge di Stabilità 2014 prevede l’istituzione di un Fondo di garanzia per la prima casa, destinato alla concessione di garanzie, a prima richiesta, su mutui ipotecari, al quale sono attribuite risorse pari a euro 200 milioni per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016. La garanzia del Fondo è concessa nella misura massima del 50% della quota capitale, sui finanziamenti connessi all’acquisto e agli interventi di ristrutturazione e accrescimento dell’efficienza energetica di unità immobiliari da adibire ad abitazione principale. Per l’accesso al credito avranno priorità le giovani coppie, i nuclei familiari mono-genitoriali con figli minori, e i giovani di età inferiore ai trentacinque anni con contratti a tempo determinato.
Agevolazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica degli edifici. Per quanto riguarda la riqualificazione energetica, confermata anche per il 2014 la detrazione al 65% per le spese sostenute a favore di interventi di riqualificazione energetica degli edifici, mentre per l’anno il 2015 la detrazione sarà ridotta al 50%. Per quanto riguarda invece gli interventi realizzati nelle parti comuni degli edifici condominiali, per le spese sostenute fino al 30 giugno 2015 viene applicata la detrazione del 65%, mentre per quelle sostenute dal 1° luglio 2015 al 30 giugno 2016 la detrazione scende al 50%. Il Disegno di legge propone, inoltre, che a partire dal 1 gennaio 2016 (dal 1 luglio 2017 per i lavori condominiali) per le spese effettuate per gli interventi di riqualificazione energetica verrà applicata una detrazione del 36%. Rispetto, invece, agli interventi di ristrutturazione edilizia, per le spese sostenute nell’anno 2014 è prevista la detrazione del 50% (entro il limite di spesa di 96 mila euro per unità immobiliare), mentre per le spese sostenute nell’anno 2015 la detrazione scenderà al 40%, e a partire dal 1 gennaio 2016 scenderà al 36% (nel limite di spesa pari a 48.000 euro). Infine, rispetto agli interventi antisismici, per le spese sostenute nell’anno 2014 per gli interventi di adeguamento sismico effettuati su abitazioni e stabilimenti ricadenti in zone sismiche ad alta pericolosità viene applicata la detrazione del 65%, mentre per le spese sostenute nell’anno 2015 la detrazione scenderà al 50%.
Afitti tracciabili, non più in contanti. L’emendamento alla legge di stabilità approvato in commissione Bilancio della Camera stabilisce l’obbligo di pagare i canoni di affitto di abitazione, ad eccezione delle case di edilizia popolare, solo con strumenti tracciabili, come per esempio bonifici o assegni. L’obbligo scatterebbe per qualsiasi importo e quindi a prescindere dall’importo del canone. Naturalmente bisognerà attendere se la disposizione verrà confermata anche nel passaggio in Aula. L’emendamento in commissione Bilancio della Camera stabilisce che sia affidata ai Comuni l’attività antievasione di monitoraggio e dei contratti di locazione, attraverso l’anagrafe condominiale

Prima Casa: Mutui agevolati per giovani coppie e genitori single con minori a carico


Il Governo si è impegnato ad aiutare le giovani coppie e i genitori single con figli minori a carico nell’acquisto della prima casa. Le novità sono contenute nel Decreto Legge 102/2013 sul contrasto all’emergenza abitativa, il quale consente alle giovani coppie e ai genitori single, purché under 35, con figli minori a carico di richiedere un mutuo agevolato fino a 200mila euro per l’acquisto della prima abitazione.
Il Fondo di solidarietà per i mutui prima casa ha l’obiettivo di sostenere i proprietari, titolari di mutui prima casa, nel pagamento delle rate del mutuo qualora si trovino in difficoltà, mediante una sospensione del pagamento delle rate stesse fino a un massimo di 18 mensilità. Per questo il Governo ha messo sul piatto 40 milioni di euro, da ripartire equamente fra 2014 e 2015. Possono accedere al Fondo di solidarietà i proprietari di immobili adibiti ad abitazione principale che incontrano oggettiva difficoltà nel sostenere la rata del mutuo contratto, a patto che non sia superiore ai 250mila euro e sempre che l’ indicatore Isee familiare non superi i 30mila euro. La “difficoltà oggettiva” dovrà inoltre essere comprovata dalla perdita del rapporto di lavoro subordinato, sia a tempo determinato che a tempo indeterminato, dalla perdita del rapporto di lavoro parasubordinato, o dall’nsorgenza di condizioni di non autosufficienza come il sopraggiungere di handicap grave dell’intestatario o di uno dei cointestatari del contratto del mutuo.
Di assoluto interesse anche il Fondo per l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa, con lo Stato che si farà garante presso gli istituti di credito affinché eroghino il mutuo anche a chi non potrà offrire particolari garanzie, coprendo il 50% del mutuo stesso. Questo Fondo, attivo già dal 2008, è stato rifinanziato ulteriori 60 milioni di euro, da ripartirsi equamente fra 2014 e 2015, e migliorato nelle modalità di accesso, assai complicate fino ad oggi tanto da rendere i finanziamenti pressoché inaccessibili. Tutto sta nel nuovo regolamento emanato nel giugno scorso dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, che ha alleggerito i requisiti di accesso per le giovani coppie e per i nuclei familiari anche monogenitoriali con figli minori in relazione a situazione reddituale e metri quadri dell’abitazione interessata dal mutuo. Al Fondo possono adesso accedere anche gli under 35, purché titolari di un rapporto di lavoro atipico. Molti, ancora, i requisiti indispensabili per ottenere il sostegno al mutuo: il reddito Isee complessivo non dove superare i 40mila euro; non si dovrà risultare possessori di altri immobili a uso abitativo; l’immobile acquistato deve essere adibito ad abitazione principale; la superficie utile non deve essere superiore ai 95mq; l’abitazione non deve rientrare nelle categorie di lusso e per il suo acquisto il mutuo da attivare deve essere pari o inferiore ai 200mila euro.
l tasso applicato sarà stabilito dai singoli istituti bancari ma con un tasso massimo «pari o equivalente a Euribor +150 punti base per mutui di durata superiore a 20 anni e a Euribor +120 punti base per mutui di durata inferiore, nel caso di mutui a tasso variabile, nonché a un tasso massimo pari o equivalente a IRS +150 punti base per mutui di durata superiore aventi anni e a IRS +120 punti base per mutui di durata inferiore, nel caso di mutui a tasso fisso» bensì «non superiore al tasso effettivo globale medio sui mutui, pubblicato trimestralmente dal Ministero dell’economia e delle finanze ai sensi della legge 108 del 7 marzo 1996». Con l’erogazione del mutuo, infine, le banche saranno obbligate a non chiedere ai mutuatari garanzie aggiuntive oltre all’ipoteca sull’immobile, fatta salva la garanzia fornita dallo Stato sul 50% della somma concessa.

domenica 29 dicembre 2013

legge di stabilità 2014, tutte le novità per la casa

 

legge di stabilità 2014, tutte le novità per la casa

dopo la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale entrerà in vigore il dl stabilità che ha avuto la sua approvazione definitiva da parte del senato. il testo contiene importanti novità per tutto il comparto casa che riguardano, oltre alla tanta discussa iuc, anche la proroga del bonus energia e ristrutturazioni e le norme sugli stadi e le spiagge

- bonus ristrutturazioni e mobili- la detrazione irpef del 50% sugli interventi di ristrutturazione edilizia e sull'acquisto di mobili è prorogata per tutto il 2014. nel 2015 la detrazione fiscale calerà al 40%, ma il tetto di spesa continuerà ad essere 96 mila euro. a partire dal 2016, invece, il bonus tornerà all’aliquota ordinaria del 36% e il tetto di spesa scenderà a 48 mila euro

- bonus energia- anche la detrazione del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica è prorogata per tutto il 2014. nel 2014 l'aliquota scenderà al 50% per poi tornare al 36% nel 2016. per quanto riguarda i condomini, le spese sostenute fino al 30 giugno 2015 saranno detraibili al 65%, mentre quelle effettuate fino al 30 giugno 2016 usufruiranno del bonus al 50%

- messa in sicurezza antisismica degli edifici-  le prime case o gli edifici industriali che si trovano nelle zone sismiche 1 e 2 continueranno ad usufruire della detrazione del 65% fino al 31 dicembre 2014. dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015, l’agevolazione passerà invece al 50%

- iuc (imposta unica comunale)- nasce ufficialmente la iuc formata da una parte patrimoniale (l'imu), dall'imposta sui servizi indivisibili (tasi) e l'imposta sui rifiuti (tari). le prime case, ad eccezione di quelle di lusso accatastate nelle categorie a1, a8 e a9 non pagheranno l'imu, ma sì la tasi e la tari

- mini-imu- entro il 24 gennaio, i prorietari di case i cui immobili si trovano nei comuni che hanno alzato l'aliquota sulla prima casa rispetto all'aliquota standard del 4 per mille dovranno pagare il 40% della differenza di gettito

- stadi- un fondo di 45milioni di euro per la costruzione di nuovi stadi e la messa in sicurezza di quelli esistenti. questo non darà diritto alla costruzione di nuovi complessi residenziali

spiagge- i procedimenti giudiziari pendenti alla data del 30 settembre 2013 per il pagamento dei canoni e degli indennizzi per l'utilizzo dei beni demaniali marittimi e delle relative pertinenze possono essere risolti pagando in un'unica soluzione il 30% delle somme dovute oppure il 60% con un massimo di sei rate

8 per mille alle scuola- i contribuenti potranno decidere se destinare l'8 per mille alla ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento antisismico e efficientamento energetico degli edifici scolastici pubblici

detrazioni fiscali per le ristrutturazioni e l'acquisto di mobili, ecco cosa è successo nel 2013

 

 

sul fronte delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie e l'acquisto di mobili il 2013 si è concluso con una buona notizia. con la legge di stabilità, infatti, si è dato il via libera alla proroga fino al 31 dicembre 2014 per usufruire della detrazione al 50% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, fino a una spesa di 96mila euro per unità immobiliare, e per l'acquisto di mobili (la cui spesa non può essere superiore a quella per i lavori di ristrutturazione a cui deve essere collegata). ma andiamo a vedere cosa è accaduto nel corso dell'anno che sta per chiudersi

ristrutturazioni edilizie. il bonus, che riguarda anche tutti gli interventi che servono a prevenire il rischio di atti penalmente illeciti da parte di terzi, comprende tante misure che lo scorso agosto sono state riassunte dalla confedilizia. l'enea ha poi spiegato che chi vuole usufruire del bonus ristrutturazioni deve presentare, insieme ai bonifici di pagamento, anche l'attestato di prestazione energetica (ape)

mobili ed elettrodomestici. quest'estate è stata approvata l'estensione delle detrazioni irpef anche ai grandi elettrodomestici e con una circolare dell'agenzia delle entrate è stato specificato che il bonus è applicabile anche se il pagamento avviene con carta di credito o bancomat

con l'obiettivo di far conoscere tutte le agevolazioni, il governo ha realizzato una campagna di comunicazione, in cui incipit è: "la casa è il tuo mondo, dove sei cresciuto e hai messo tutto te stesso. per questo se devi fare dei lavori non rimandare"

ma per capire con precisione come usufruire del bonus ristrutturazioni prorogato al 2014, ecco l'intervista realizzata da idealista news ad anna giacomoni, esperta di fiscalità e contrattualista di assimprendil ance

APE(attestato prestazione energetica) e Bonus mobili:si cambia ANCORA!!

Ape e bonus mobili: si cambia ancora! Nonostante la recente approvazione della Legge di Stabilità e del DL Destinazione Italia viene modificato ulteriormente l’assetto del Bonus Mobili e le modalità con cui allegare l’Ape. Infatti, il Consiglio dei Ministri di ieri ha modificato alcune regole affermando che le dichiarazioni di conformità catastali e l’attestato di prestazione energetica non saranno più richieste al momento della cessione dell’immobile, ma potranno essere prodotte anche successivamente alla vendita dello stesso. Ciò significa che il testo del Decreto Destinazione Italia, pubblicato il 23 dicembre, dovrà già essere modificato.
Inoltre in merito bonus mobili le detrazioni fiscali del 50% per l’acquisto di arredi sono concesse anche se l’importo complessivo di mobili ed elettrodomestici supera il valore della ristrutturazione.
Si modifica quanto previsto dalla Legge di Stabilità, che prevedeva la detrazione poteva essere concesso solo se il valore dei mobili acquistati fosse risultato inferiore a quello della ristrutturazione.

venerdì 27 dicembre 2013

legge di stabilità, nel 2014 bonus fiscale del 65% per il risparmio energetico e del 50% per le ristrutturazioni

 

con la legge di stabilità si è dato il via libera alla proroga fino al 31 dicembre 2014 per usufruire al 65% dei cosiddetti "ecobonus", l'agevolazione fiscale per interventi di riqualificazione energetica, e al 50% della detrazione per le ristrutturazioni edilizie e l'acquisto di mobili (la cui spesa non può essere superiore a quella per i lavori di ristrutturazione a cui deve essere collegata)

nel dettaglio, sono state prorogate al 31 dicembre 2014:
- la detrazione al 65% per gli interventi di riqualificazione energetica, quindi interventi che aumentano il livello di efficienza energetica di edifici esistenti di qualunque categoria catastale (per il 2015 è prevista una detrazione del 50%);
- la detrazione al 50% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (in base a quanto previsto dall'articolo 3 del dpr 380/2001, testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), fino a una spesa di 96mila euro per unità immobiliare (per il 2015 è prevista una detrazione del 40%);
- la detrazione al 65% per gli interventi sismici (per il 2015 è prevista una detrazione del 50%)

ecobonus, chi può beneficiare della detrazione: tutti i contribuenti, anche se titolari di reddito d'impresa, che possiedono a qualsiasi titolo l'immobile oggetto di intervento per la riqualificazione energetica

ristrutturazioni edilizie, chi può beneficiare della detrazione: il proprietario o il nudo proprietario; il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie); l'inquilino o il comodatario; i soci di cooperative divise, indivise e di società semplici; gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce; il familiare convivente del possessore o detentore dell'immobile, a patto che spese e bonifici risultino intestati a lui

LEGGI LA TABELLA

http://www.slideshare.net/idealistait/le-agevolazioni-fiscali-per-i-lavori-di-ristrutturazione-edilizia-e-riqualificazione-energetica?ref=http://www.idealista.it/news/archivio/2013/08/05/089173-vademecum-i-bonus-ristrutturazione-riqualificazione-energetica#

Riscaldamento: un consumo consapevole fa risparmiare

 

christmasIn inverno  i consumi di energia elettrica e di gas aumentano, ma è possibile contenere le spese e soprattutto rispettare l’ambiente seguendo alcune semplici regole:  per risparmiare sulla bolletta e soprattutto per un consumo consapevole.

Se possedete un impianto di riscaldamento autonomo cercate di  mantenere la temperatura costante a 20 gradi : in questo modo non solo risparmierete molto sulla bolletta ma vivrete in un ambiente più sano. Se vivete in un appartamento non termo autonomo ma dotate di valvole per il calcolo dei consumi, accertatevi che la temperatura sia impostata sui 20 gradi.

riscalamento_autonomo

Se non ne siete in possesso installate valvole termostatiche sui caloriferi così da riuscirne a controllare e regolare temperature e consumi.

Fate il possibile per evitare  la dispersione del calore: non coprire i caloriferi con tende o mobili : il rischio è che il calore non si propaghi nel locale e i consumi possono aumentare fino al 40%. 

Quando siete in casa arieggiate i locali solo quando il riscaldamento è spento per evitare inutile dispersioni di calore e di energia. Appena fa buio chiudete le imposte o abbassate le tapparelle per isolare al meglio la vostra casa e godere del calore interno senza sprechi.

Provvedete alla manutenzione del vostro impianto di riscaldamento almeno una volta all’anno: con l’arrivo della primavera segnatevi l’appuntamento con l’idraulico .

Se un calorifero scalda meno degli altri, assicuratevi di sfiatare al meglio l’impianto per evitare bolle d’aria nelle tubature: eviterete sia di stare al freddo che  lo spreco di energia derivante da una maggiore richiesta da parte dell’impianto stesso

Con questi semplici ma efficaci accorgimenti non solo risparmierete ma rispetterete l’ambiente garantendo un futuro migliore a voi e i vostri figli

 

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mercoledì 25 dicembre 2013

Legge di Stabilità 2014: il testo ufficiale

La Legge di Stabilità 2014 termina il suo iter con la fiducia in Senato sulle nuove misure per privati e aziende: in primis taglio del cuneo fiscale, agevolazioni IRAP, IRPEF e INAIL, nuova IMU nella IUC, Esodati e Pensioni, ACE e Web Tax.



Il Ministro Franceschini ha posto la fiducia sull'approvazione del Ddl Stabilità con testo licenziato dalla Camera
Legge di Stabilità 2014 in approvazione definitiva al Senato il 23 dicembre con voto di fiducia (come nei due precedenti passaggi parlamentari). Il testo finale della Manovra (legge di stabilità 2014 e legge di bilancio 2014-2016) vale 14,7 miliardi di euro di cui  circa 2,5 mld destinati a sanare il deficit, gli altri si autofinanziano con provvedimenti inseriti nella stessa Finanziaria. Per il 2015-2016 l’impatto sui conti è positivo (3,5 miliardi e 7,3 miliardi rispettivamente).

Le novità 2014

Vediamo una sintesi delle misure più rilevanti: detrazioni per lavoratori dipendenti, riduzioni INAIL per imprese, nuova salvaguardia per esodati, novità fiscali (IMU e TARES nella IUC, Web Tax…), proroga delle agevolazioni per ristrutturazioni edilizie e riqualificazione energetica, novità sulle pensioni.

Le misure definitive

  • Cuneo fiscale: aumentata la detrazione IRPEF sul lavoro dipendente per i contribuenti con redditi annuo fino a 35mila euro; istituito il Fondo da cui attingere per finanziare il taglio del costo del lavoro, alimentato con i proventi della Spending Review e della lotta all’evasione; deduzione IRAP per le assunzioni agevolate con contratti a tempo indeterminato; riduzione dei contributi INAIL per i datori di lavoro, pari ad un risparmio stimato in 1 miliardo nel 2014.
  • Imprese: rafforzato il Fondo di Garanzia per le PMI; aumentate le aliquote ACE (Aiuto alla Crescita Economica per le aziende che reinvestono gli utili); rifinanziati i contratti di sviluppo nel settore industriale; incrementati il Fondo per la crescita sostenibile, per il finanziamento delle imprese esportatrici e per il credito all’esportazione; istitutito un Fondo per sostenere associazioni temporaneee (ATI) e raggruppamenti temporanei di imprese (RTI).
  • Web Tax: istituito l’obbligo di acquistare soluzioni di advertising digitale (servizi di pubblicità e link sponsorizzati online) esclusivamente da soggetti aventi Partita IVA italiana, anche attraverso centri media ed operatori terzi; gli operatori pubblicitari dovranno altresì utilizzare indicatori di profitto specifici, al fine di agevolare la tracciabilità dei fatturati.
  • Esodati: nuova salvaguardia per 17mila esodati (autorizzati alla prosecuzione volontaria dei contributi, lavoratori interessati da accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo, lavoratori licenziati e in mobilità), con un plafond di 950 milioni dal 2014 al 2020.
  • Pensioni: dal primo gennaio 2014 torna la rivalutazione piena delle pensioni fino a tre volte il minimo (1.500 euro al mese), al 95% per i trattamenti superiori a tre volte il minimo, al 75% per quelli superiori a quattro volte, 50% per quelli superiori a cinque volte, 40% per assegni oltre sei volte il minimo; contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro al 6% sopra i 90mila euro, al 12% sopra i 130mila e al 18% sopra i 193mila euro.
  • IUC: la nuova Imposta Municipale Unica si compone di TASI (tassa sui servizi indivisibili del Comune) + IMU prima casa + TARI; sulle seconde case la somma di TASI e IMU non può superare aliquota dell’1,06%; la TASI ha un’aliquota standard dello 0,1% ma i Comuni possono ridurla, azzerarla o elevarla fino allo 0,35%.
  • Detrazioni edilizie: prorogate per il 2014 le detrazioni al 50% per interventi straordinari di ristrutturazione edilizia immobiliare e del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici; proroga per il 2014 anche per il bonus mobili ma con nuovi requisiti più rigidi.

martedì 24 dicembre 2013

AUGURI DI UN SERENO NATALE
 CASABOOK IMMOBILIARE

domenica 22 dicembre 2013

Imposta di registro, ipotecaria e catastale: le nuove tasse sulle compravendite dal 1° gennaio;Dov'è il trucco??


Dal 1° gennaio 2014 scattano le nuove norme sulla tassazione dei trasferimenti immobiliari. Vediamole nel dettaglio:
a) si abbassa l'imposta di registro per l'acquisto della prima casa dal 3 al 2% (anche se la somma minima dovrà essere pari a mille euro);
b) ogni altro trasferimento immobiliare a pagamento verrà invece tassato con l'aliquota del 9% (oggi si spazia dal 3 al 15%, a seconda dei casi), anche qui con un minimo di mille euro; faranno eccezione i conferimenti di immobili strumentali in società (non imponibili a Iva), che rimarranno soggetti all'attuale aliquota del 4 per cento.

Inoltre, in tutti i casi in cui si applicheranno queste nuove aliquote del 9 e del 2 per cento:
a) le imposte ipotecaria e catastale saranno dovute nella nuova misura fissa di 50 euro ciascuna (al di fuori di questo perimetro, tutte le attuali imposte fisse di 168 euro – e quindi, l'imposta fissa di registro e ogni altra imposta fissa ipotecaria e catastale – saranno dovute nella nuova misura di 200 euro);
b) si avrà esenzione completa dall'imposta di bollo, dai tributi speciali catastali e dalle tasse ipotecarie.
In questi giorni è ricorrente tra gli addetti ai lavori l'argomento dell'individuazione degli atti ai quali si applicheranno le nuove regole di tassazione, poiché la nuova legge tace sul punto. Se sicuramente le nuove norme si applicheranno agli atti stipulati nel 2014, un margine di dubbio rimane per gli atti stipulati nel 2013 e che siano presentati per la registrazione nel 2014. Dagli stessi uffici delle Entrate arrivano risposte contrastanti: ad esempio, a Milano 2 si sostiene che si fa riferimento alla data di registrazione mentre Milano 1 afferma che si deve guardare alla data di stipula. È quest'ultima la risposta esatta.

Infatti, Il principio generale è quello per il quale la tassazione va fondata sulla data di formazione dell'atto soggetto a registrazione, se certa e opponibile all'amministrazione finanziaria. Ne deriva che:
a) per un atto pubblico stipulato nel 2013 e registrato nel 2014, si applica la tassazione del 2013;
b) per una scrittura privata autenticata nel 2013 e registrata nel 2014, si applica la tassazione del 2013;
c) per un atto giudiziario formato nel 2013 e registrato nel 2014, si applica la tassazione del 2013;
d) per una scrittura privata non autenticata formata nel 2013 e registrata nel 2014, si applica la tassazione del 2014.

Ci sarà poi il problema degli atti sottoposti a condizione sospensiva, stipulati nel 2013, con verificazione della condizione nel 2014. In base alla legge di registro (il testo unico contenuto nel Dlgs 131/1986) quando dunque la condizione si verifica deve essere versata l'eventuale differenza tra l'imposta «dovuta secondo le norme vigenti al momento della formazione dell'atto» (articolo 27, comma 2) e quella pagata (di solito, in misura fissa) in sede di registrazione: in sostanza, non rilevano le eventuali variazioni di aliquota intervenute successivamente alla formazione dell'atto e fino al verificarsi della condizione.
In altri termini, rapportandosi la tassazione definitiva al momento della formazione dell'atto, si valorizza il naturale effetto retroattivo della condizione, espresso nell'articolo 1360, codice civile, per il quale, di regola, «gli effetti dell'avveramento della condizione retroagiscono al tempo in cui è stato concluso il contratto».

ALLA FINE PAGHEREMO DI PIU',Casa nel mirino fra Tasi e raddoppi,è la solita Italia!!

Allo studio l’aumento delle aliquote per la prima e la seconda abitazione Braccio di ferro tra Ncd e Pd. Pressing dei Comuni per avere più fondi


ANCI - comuni italiani in epoca di crisi
Per la Tasi si profila un doppio aumento, al punto da far rimpiangere la vecchia Imu. I 500 milioni stanziati dalla legge di Stabilità sono insufficienti per ripristinare le detrazioni sulla prima abitazione così come erano previste dalla vecchia Imu. Gli sconti fiscali sarebbero pari solo a 25 euro per ogni abitazione principale. Quindi per arrivare a una cifra significativa, almeno a 150 euro (l’Imu prevedeva 200 euro per la prima abitazione più 50 euro a figlio sotto i 26 anni) servirebbero almeno due miliardi. Ma siccome non ci sono margini per allargare ancora i cordoni della borsa (su questo il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni è stato chiaro) sembrerebbe probabile che si vada ad un doppio aumento dell’aliquota della Tasi. Il che vuol dire portare l’aliquota dell’imposta sui servizi indivisibili per la prima casa dal 2,5 per mille al 3,5 per mille e alzare di un altro 1 per mille l’aliquota Imu sulle seconde abitazioni, dal 10,6 all’11,6 per mille.
Questi incrementi andrebbero però vincolati all’applicazione delle detrazioni altrimenti c’è il rischio che lasciando libertà decisionale ai sindaci, molti siano tentati da far cassa o dall’introdurre sconti fiscali marginali e selettivi. Il risultato sarebbe di scaricare su molti proprietari un peso fiscale superiore alla vecchia Imu.
Queste soluzioni sono al centro di un braccio di ferro tra il Nuovo Centrodestra e il Pd. L’Ncd non vuole un altro aumento delle imposte sulla casa mentre il Pd si muove in direzione opposta. Entrambi sono però pronti a venire incontro alle richieste dei Comuni di ulteriori risorse.
L’Ncd per bocca del deputato Raffaele Vignali, smentisce che ci sia «un accordo di maggioranza per aggravi sulla tassazione delle seconde case e altri immobili e sulla Tasi.
La Legge di Stabilità prevede che l'aliquota base della Tasi rimanga all'1 per mille, elevabile dai comuni al 2,5 per mille e introduce un tetto massimo complessivo del 10,6 per mille: ciò significa che nel 2014 i cittadini e le imprese non pagheranno un euro in più rispetto al 2013. I comuni che hanno fatto seriamente la loro spending review non hanno bisogno di aumentare le tasse».
Ma la Confedilizia fa notare che nessuno nel governo, «ha dato alcuna assicurazione nel senso sostenuto da Vignali. Pertanto davanti al silenzio del Governo e alla mancanza di chiare smentite, siamo costretti a chiedere che le cose rimangano almeno come previsto dalla legge di stabilità».
Le associazioni di settore sono sul piede di guerra. «Non si è neanche approvata definitivamente la Tasi che già si parla di nuove modifiche. Quando c'è bisogno di far cassa ci si rivolge sempre e solo alla casa, il bene principale degli italiani» tuona il presidente dell'Ance Paolo Buzzetti.
Per la federazione degli agenti immobiliari, la Fiaip siamo di fronte «a una vera e propria maxi stangata sulla casa da 30-40 miliardi». Il presidente Palo Righi attaca: «Così si continua a penalizzare i cittadini italiani, le famiglie e i contribuenti onesti. Si mette mano alle tasche e ai risparmi di anziani e giovani indiscriminatamente e si mortificano le piccole e medie imprese costrette a pagare, in tempo di crisi, ancora di più rispetto a quanto si pagava con la vituperata Imu, già con il governo Monti». la Fiaip poi minaccia di promuovere «tutte le azioni di mobilitazioni possibili contro il provvedimento iniquo».
«Nessun altro Paese, in Europa, ha mai subito un prelievo fiscale così alto sull'immobiliare - dichiara Righi -. Le maggiori imposte sulla casa previste con la Legge di Stabilità, per effetto dei moltiplicatori Monti e dell'istituzione della Tasi, nei prossimi anni prosciugheranno i già ridotti portafogli degli italiani, negando risorse vitali alla sopravvivenza di molte famiglie, anziani e milioni di piccole e medie imprese».
Toni polemici anche dall’APPC-Associazione Piccoli Proprietari Case. «Se il Governo decidesse di contraddire la scelta appena fatta dal Parlamento, che ha fissato nella legge di stabilità i due limiti del 2,5 per mille e del 10,6 per mille, i piccoli proprietari di casa italiani non potranno che prendere atto che l'attuale Esecutivo ha dichiarato loro apertamente guerra e non potranno più esimersi dall'assumere iniziative di contrasto di natura eccezionale, con una mobilitazione senza precedenti».
L’associazione dei piccoli proprietari prende di petto il premier Enrico Letta.
«Chiarisca subito da che parte sta: se da quella delle famiglie che hanno faticosamente investito i propri risparmi nella casa o se da quella di tutti coloro che vorrebbero ulteriormente spremere una categoria che negli ultimi due anni ha pagato maggiori imposte, rispetto al 2011, per oltre 25 miliardi».

migliora il mercato degli immobili d'impresa grazie a investitori esteri



A Milano il mercato degli immobili d'impresa sta attraversando una fase di grande trasformazione: la domanda è orientata verso una nuova gamma di servizi e la richiesta di immobili è sempre più rivolta a tipologie di elevata qualità e di pregio. La vivacità imprenditoriale
che caratterizza Milano, la rete di servizi che offre la città, la nuova offerta di immobili di pregio e di qualità e i prezzi più competitivi fanno crescere l'appeal per gli investitori italiani ed esteri. Nonostante il livello degli investimenti del 2012 sia il più basso degli ultimi quattro anni, il peso degli investitori esteri aumenta. Infatti, nel 2012 sono stati il 13% del totale, percentuale doppia rispetto al 2009. Segnale questo, di un
cambiamento dei soggetti e delle competenze operanti nel mercato immobiliare e di una previsione di ripresa del mercato nei prossimi anni. È quanto emerge dal Dossier “Il mercato degli immobili d'impresa a Milano”, messo a punto da Assolombarda e dalla Camera di commercio di Milano, in collaborazione con FIMAA Milano Monza & Brianza e Nomisma. Per quanto riguarda l'andamento del mercato immobiliare business il dossier evidenzia, inoltre, che gli immobili produttivi a Milano stanno attraversando una fase di repricing, in corso da qualche anno. In media per un ufficio in stabile direzionale a Milano si spendono € 3.061/mq (dato riferito al primo semestre 2013), quasi il 4% in meno rispetto allo scorso anno. Comprare nel centro storico, ovviamente, costa di più: € 5.733/mq. Mentre il costo degli affitti diminuisce di quasi l'11%. Per un sito produttivo nuovo o ristrutturato si spendono, invece, € 957/mq, il 3,5% in meno rispetto al 2012, mentre il prezzo scende a € 688/mq per un capannone vecchio (–1% rispetto a un anno fa). Diminuiscono anche i canoni di locazione che registrano una variazione dell'8% rispetto al primo semestre del 2012. Il repricing non sconta solo gli effetti della crisi economica, ma
anche la qualità dello stock disponibile degli immobili d'impresa ancora in gran parte obsoleto, e non inserito in una rete adeguata di servizi. Ma il Dossier mette in evidenza che siamo in una fase di transizione: già nel 2012 sono stati immessi circa 50 mila mq di nuovi spazi destinati ad attività economiche ed entro il 2016 verranno completate importanti operazioni di trasformazione e riqualificazione di interi ambiti urbani, che renderanno disponibili altri 700 mila mq di elevata qualità e pregio. Molti di questi progetti sono situati in zone strategiche anche a ridosso del centro città, allargando così i confini degli ambiti più prestigiosi e ricercati (per esempio, Porta Nuova, Porta Volta, Portello Nord ecc.). Rispetto ad altre metropoli, la tipologia e la localizzazione di questi interventi mettono in luce un'altra caratteristica di Milano: quella di inserire le attività produttive all'interno di tessuti urbani multifunzionali, integrandole alle reti dei servizi della città.

Porta in tavola la magia del Natale

 

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Porta in tavola la magia del Natale

Pubblicato il 16 dic 2013 in Lifestyle, Vivere la casa

A Natale sorprendi la tua famiglia e i tuoi ospiti con una tavola magica! Segui i consigli di Casa.it per creare un’atmosfera unica e portare anche in tavola la magia del Natale!
Ecco una serie di idee da cui trarre spunto per creare la perfetta tavola di Natale per trascorrere insieme il giorno più bello dell’anno.

Una bella idea per addobbare la propia tavola è addobbare anche le sedie: con dei grandi fiocchi di raso rosso da applicare allo schienale. Effetto eleganza assicurato!

Se vi piacciono i fiocchi, anche per le posate potrete utilizzare del nastro di raso rosso come porta posate per decorare ulteriormente la tavola

Se volete profumare la tavola, fate trovare ai vostri ospiti un rametto di rosmarino sul piatto: darà un profumo inebriante alla tavola e un tocco di colore in più!

Un’ altra idea per stupire i vostri ospiti è far trovare loro un piccolo regalino sulla tavola da aprire prima di pranzare per creare sin da subito un’atmosfera gioiosa.

E non dimenticatevi i segna posto, che potrete creare voi stessi utilizzando semplicemente una pallina di natale!

Vi piacciono le tavole importanti? Questa potrebbe esser un’idea: pigne, rametti di pino, candele e tanti regali!

in tavola la magia del Natale
Casa.it
Mon, 16 Dec 2013 16:56:13 GMT

L’albero di natale dei vip è social

 

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L’albero di natale dei vip è social

Pubblicato il 20 dic 2013 in Gossip Immobiliare

Il Natale è entrato anche nelle case delle celebrities che per rendere speciale la loro casa hanno creato alberi e addobbi senza badare a spese. Grazie ai social network siamo entrati nelle loro case a vedere come hanno reso speciali le loro case per Natale

Michelle Obama su Instagram ci aggiorna con l’andamento della messa a punto delle decorazioni per il salone: eleganza e semplicità si fondono in decorazioni tradizionali per un’atmosfera perfetta!

Anche Mariah Carey usa i social per farci entrare in casa sua: su Twitter pubblica questa foto. Sullo sfondo un albero di Natale rosa in tinta con i cuscini del divano e con il suo mood!

L’eleganza e la raffinatezza di Dita Von Teese si vedono anche nello splendido albero di Natale davanti al quale la regina del burlesque si fa scattare una foto e la posta su Instagram

Pur di non farsi mancare la magia del Natale, Taylor Swift addobba un meraviglioso albero nella sua camera d’albergo e posta la foto su Instagram

 

L’albero di natale dei vip è social
Casa.it
Fri, 20 Dec 2013 09:35:45 GMT

cedolare secca, nullità dei contratti e tracciabilità dei pagamenti: serviranno contro l'affitto in nero?


cedolare secca, nullità degli accordi non registrati e tracciabilità dei pagamenti: sono le tre misure messe in atto dal governo per stanare il sommerso delle locazioni. ma sono sufficienti a combattere un fenomeno che oggi annovera 700mila contratti in nero e costa allo stato 2miliardi?

imu batte tasi per 3,8 miliardi contro due, nel 2014 nessun aggravio per la prima casa

 

l'arrivo della tasi, tassa comunale sui servizi indivisibili , non comporterà nessun aggravio fiscale per la prima casa, anzi il balzello sull'abitazione principale diminuirà considerevolmente rispetto a quello previsto con l'imu. a dirlo è stata una nota del mef, ministrero delle finanze, seconda la quale imu 2014 batte tasi 2014 per 3,8 miliardi contro due

secondo il ministero "il gettito complessivo dell'imu ad aliquota di base (4 per mille) e detrazione base sarebbe stato pari a 3,8 miliardi.  con la tasi - - calcolata ad aliquota base (1 per mille) e senza detrazioni, il gettito risulta di 1,7 miliardi a cui vanno sommati 100 milioni di euro a titolo di imu per le sole abitazioni principali di lusso (categorie catastali a1, a8 e a). nel complesso risulterà un minor prelievo sull'abitazione principale stimato in circa 2 miliardi"

la nota ricorda nella legge di stabilità è previsto inoltre lo stanziamento di 500 milioni in euro per finanziare l'introduzione di detrazioni dalla tasi per l'abitazione principale. "di fatto - prosegue la nota- il gettito della tassa sui servizi ad aliquota di base si riduce da 1,7 miliardi a 1,2 miliardi di euro, con l'utilizzo integrale delle predette risorse. anche nel caso di aliquota al 2,5 per mille, l'inserimento di detrazioni finanziate per 500 milioni porterà a un minore onere fiscale"

“il confronto tra imu e tasi – concludono dal dicastero dell'economia - non tiene poi conto della maggiorazione tares servizi indivisibili, pari a 30 centesimi/mq, gravante nel 2013 su tutti gli immobili comprese le abitazioni principali e abrogata contestualmente all'introduzione della tasi"

dal ministero sottolineano che l'effeto sui singoli contribuenti dipenderà in ogni caso dalle modalità specifiche di applicazione delle aliquote e delle detrazioni che deciranno in piena autonomia i comuni"

PER RIMANERE AGGIORNATI

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imposte sull'acquisto di una casa: che cambia a partire dal primo gennaio 2014 (video intervista)

 

il 2014 porterà una piccola rivoluzione nella fiscalità sulla casa. sulla prima abitazione l'imposta di registro passerà dal 3% al 2%, mentre le diverse aliquote applicate alla seconda casa confluiranno in un unico 9%.  il notaio milanese gianluca papetti spiega a idealista news quali imposte gravano oggi sull'acquisto di una casa e che cambierà a partire dal primo gennaio 2014, illustrando anche cosa si intende per prezzo valore


 

venerdì 20 dicembre 2013

Perché scegliere di vivere in un appartamento piccolo, magari inferiore ai 40 metri quadri?


Perché scegliere di vivere in un appartamento piccolo, magari inferiore ai 40 metri quadri?

Optare per una “piccola abitazione” è una decisione in costante crescita Oggi.

Queste tipologie di case sono il futuro, ma anche e soprattutto già il presente per diversi motivi che ho rilevato in questi ultimi tempi:
  • il potere d’acquisto è sceso in Italia, con una percentuale di disoccupati in crescita ed una retribuzione per i dipendenti generici che supera a malapena i 1.000 € / mese;
  • la crescita della tendenza di vivere da soli, oltre 3 milioni di Italiani hanno fatto questa scelta negli ultimi anni;
  • l’aumentare di vecchi immobili nel centro delle città, che possono essere ristrutturati e trasformati in piccoli appartamenti per dare una nuova vita alle aree più belle del nostro Paese.

Nel corso degli ultimi dieci anni le città pioniere di tale ristrutturazione edilizia ed adattamento alle nuove condizioni di vita dello Stato di provenienza sono state New York, San Francisco, Parigi e Londra.

Qui di seguito illustrerò ora con alcuni esempi direttamente dalla città di Parigi e dai paesi nordici cosa può significare sistemare un appartamento piccolo e renderlo così una casa a tutti gli effetti, anche migliore di una grande.
  1. Ecco il primo esempio: un piccolo appartamento di 38 m2 con salone e camera insieme. La carta da parati di colore bianco e morbido grigio rompe la monotonia delle pareti; la cucina, completamente attrezzata, è stata pitturata di bianco dando così un tocco di originalità e la profondità ottica, nonostante le dimensioni dell’appartamento. Infine, le linee orizzontali aumentano la sensazione di lunghezza delle pareti (la classica teoria delle “linee che allargano”).
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    Appartamento piccolo: spazio alla modernità
  2. Questo di seguito è un altro monolocale di 38 m2, ubicato in un vecchio edificio; conserva infatti l’atrio costruito con mattone curvo, soffitti alti ed uno sfondo bianco sulle pareti che danno un’impressione ottica di grande apertura. La camera da letto integrata con un accogliente salotto e la cucina sembra spaziosa e funzionale.
    appartamento-piccolo
    Monolocale moderno: effetti ottici di spazio
  3. Come terzo esempio propongo invece un appartamento un po’ meno “ricercato” di circa 35 m2, recentemente ristrutturato; dispone di un bel soggiorno ed una cucina moderna. La combinazione di colori in questo caso è debole, più nordica e fredda. Anche qui sono stati mantenuti pavimenti “originali” e soffitti alti.
    appartamento-piccolo
    Monolocale nordico: semplicità e buon gusto.
  4. Un ultimo appartamento piccolo di 35 m2 che mi ha colpito: bellissima la separazione in muratura nella “piccola biblioteca” del salotto ed il soggiorno-cucina con una colonna netta. I mobili della cucina tutti di colore bianco mettono in evidenza la dispensa di vini aperta che guarda il soggiorno, davvero interessante. Vernice bianca e illuminazione sono sempre sottolineati.
appartamento-piccolo
Appartamento funzionale ed elegante

Tutto è sapientemente progettato per sfruttare ogni centimetro quadrato; scegliere di vivere in una piccola casa, come vedi, potrebbe risultare la cosa giusta. Basta soltanto un po’ di buon gusto, di positività e buone sensazioni e tutto prende davvero la piega che noi desideriamo.

giovedì 19 dicembre 2013

armando borghi, a.d.gabetti: "la crisi ha riqualificato professionalmente il mercato immobiliare"

armando borghi, a.d.gabetti: "la crisi ha riqualificato professionalmente il mercato immobiliare" 

amministratore delegato del gruppo gabetti property solutions e direttore del master in real estate dell'università bocconi di milano, armando borghi ha illustrato a idealista news la sua particolare visione sulla situazione attuale del mercato immobiliare, attraversato da una crisi che ha cambiato profondamente il ruolo degli agenti e delle agenzie immobiliari
d. qual è la sua visione del mercato oggi?
r. gli ultimi dati ci dicono che le compravendite continuano a scendere, ma a un tasso minore rispetto al passato. questo non significa un rilancio del settore, ma è indubbio che ci avviciniamo ad una stabilizzazione del mercato a cui farà seguito una ripresa, probabilmente nella seconda metà del 2014. le banche hanno iniziato a erogare ed è plausibile che nel secondo semestre del 2014 ci sarà una ripresa dei prezzi e delle transazioni
d. com'è cambiato il ruolo delle agenzie e degli agenti immobiliari?
r. si può dire che la crisi abbia "riqualificato professionalmente" il mercato, perché ha migliorato la qualità delle agenzie immobiliari e degli agenti. il numero delle agenzie, anche quelle in franchising, si è ridotto, ma quelle che sono riusciute a sopravvivere hanno dovuto migliorare la qualità del prodotto e i servizi offerti al cliente
d. cosa deve fare un’agenzia se vuol sopravvivere?
r ormai il settore è cambiato e con questo anche il ruolo che l’agente immobiliare occupa in esso. se un agente vuol sopravvivere non può essere un semplice intermediario, ma deve migliorare il rapporto con il cliente fornendogli assistenza e seguendolo passo dopo passo nel processo di compravendita
il cliente oggi è molto demanding, conosce benissimo il valore dei suoi soldi. compito dell'agente è analizzare la domanda di un consumatore, che oggi più che mai vuol "comprar bene", per dare la miglior risposta possibile
d. in che modo i portali immobiliari possono aiutare il lavoro delle agenzie?
r. io non credo alla cannibalizzazione delle agenzie da parte dei portali immobiliari, non avverà quello che è avvenuto con le agenzie di viaggio. perché se ormai quasi tutti comprano un viaggio in internet, ancora nessuno compra “casa online”
l'agenzia non è più un semplice intermediario, ma un assistente personale per il compratore. compito dei portali immobiliari è proprio di mettere in contatto agente e compratore, fornendo le migliori informazioni possibili
d. perché è ancora importante investire nella casa?
r. oggi più che mai investire nella casa è fare del "risparmio forzoso": acquistando un immobile il compratore si sforza nel bloccare denaro che altrimenti spenderebbe altrove. mai come adesso la casa è il bene rifugio per eccellenza

la casa comincia a costare: dalla mini imu alla tasi, cosa ci aspetta il prossimo anno,pesanti sanzioni perm ommobili senza APE attestato energetico,info vendita nuda proprietà



il condizionale è d'obbligo quando si parla di tassazione sulla casa, oggetto di una legge di stabilità che nel suo passaggio parlamentare viene modificata ogni giorno, accrescendo la confusione non solo dei cittadini, ma anche degli addetti ai lavori. fabio pucci, segretario generale dell'unione piccoli proprietari fa il punto della situazione attuale e su cosa ci aspetta il prossimo anno
il periodo natalizio non porta bene ai proprietari di casa. appeno scaduto il termine per il pagamento dell'imu sulla seconda casa e della tassa sui rifiuti, già si pensa a cosa ci aspetta nel 2014. il 24 gennaio arriva la mini imu, mentre la mini tasi- contenuta in un emendamento sulla legge di stabilità- e che metteva un tetto dell'1 per mille è morta prima di nascere. la tassa sui servizi si dovrà pagare con l'aliquota "completa" del 2,5 per mille

garanzia depositi ue, coperti anche i conti che superano i 100mila euro dopo la vendita di un immobile

l'accordo sulla garanzia per i depositi (dgs), un tassello importante dell'unione bancaria in europa prevede che i depositi sotto i 100mila euro siano garantiti dalle banche e non dallo stato. le nuove regole stabiliscono però che la copertura del 100% si applichi anche i fondi che superino tali limite in seguito alla vendita di un immobile
la nuova direttiva sul fondo di garanzia dei depositi dell'unione europea obbligarà le banche a proteggere i depositi bancari fino a 100mila euro. in caso di default tali depositi saranno garantiti da un fondo alimentato dalle banche stesse e non dallo stato. ma ogni regola ha le sue eccezioni: la copertura del 100% si applicherà anche ai clienti i cui fondi eccedono il limite fissato perché incrementati dalla vendita di un immobile
la protezione sarà in ogni caso solo temporanea. l'accordo raggiunto tra parlamento e consiglio dell'unione europea prevede infatti che  coprirà  solo i dodici mesi successivi all'ingresso o al trasferimento del denaro sul conto corrente del venditore

15 idee per ristrutturare un appartamento da cima a fondo

ristrutturare da cima a fondo un appartamento che nasce dall'unione di due case contigue mettendo a nuovo tutti gli impianti e gli arredi. e tutto con un investimento di 420 dollari per la fase progettuale. è possibile grazie ai nostri collaboratori di cocontest, la piattaforma digitale dedicata all'interior design
la sfida di questa settimana su cocontest, l’ormai nota piattaforma dedicata all’interior design, riguarda la ristrutturazione di una casa ricavata dall’unione di due appartamenti contigui. l’appartamento si trova a milano ed era stato appena acquistato da una coppia di giovani sposi
la proprietà necessitava di una ristrutturazione totale, compresi tutti gli impianti e gli arredi. prima di iniziare i lavori la coppia ha deciso di confrotare vari pareri professionali e diversi progetti di interior design utilizzando cocontest così da individuare una soluzione perfetta per la nuova casa
  tra le sfide per gli architetti partecipanti quella di organizzare in maniera inteligente e funzionale lo spazio al fine di creare numerosi ambienti, due camere da letto, uno studio, un’ingresso, un salone, una cucina ed una zona lavanderia, in uno spazio ampio ma non enorme (la superficie calpestabile è di circa 105 metri quadrati). anche questo concorso ha attirato l’interesse di molti architetti ed interior designer ricevendo 13 progetti, comprensivi di immagini 3d degli spazzi rinnovati, per un investimento di soli 420 dollari
il progetto vincitore è risultato essere quello realizzato dall’architetto milanese filippo colombetti , che ha disegnato degli interni estremamente minimali in cui il bianco dominante delle pareti e delle finiture è interrotto solamente dai colori sobri degli arredi, incontrando in pieno il gusto dei giovani committenti
di tutt’altro stile ma egualmente apprezzabile il progetto in terza posizione realizzato dall’architetto gabriele scarano, che ha proposto un design semplice ed elegante arricchito dall’innesto di arredi di design come gli splendidi lampari ed il letto zen
altrettanto elegante ma contraddistinto da un taglio più moderno e dalla morbidezza dei colori pastello degli arredi in contrasto con il legno del parquet e dei tavoli, il progetto realizzato dall’architetto elena pellegrini (), uno dei professionisti più attivi su cocontest

Imu, seconda rata: sul Sole 24 Ore ecco chi paga e quanto

 

Ci siamo. Ora è possibile effettuare, con qualche difficoltà, i calcoli per le tasse sulla casa. Con il decreto legge 133/2013 sull'Imu infatti, il Governo ha deciso che tutti dovranno ricalcolare l'

Imu, seconda rata: sul Sole 24 Ore ecco chi paga e quanto
Sun, 08 Dec 2013 07:38:00 GMT

La parete che fa grande la casa

 

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Questo piccolo monolocale di 39 mq a Manhattan è sorprendentemente spazioso grazie all’intervento dello studio  Normal Projects che ha inserito una grande e funzionale parete attrezzata con la quale è stato possibile sfruttare ogni singolo centimetro di spazio disponibile.  

 

La parete che fa grande la casa
Casa.it
Thu, 19 Dec 2013 14:21:40 GMT

DURC: il punto sulle novità

ImprenditriceTra le novità più significative subite nel 2013 dalla normativa italiana in materia di DURC spicca la validità , la richiesta e la compensazione. Vediamo in dettaglio.

Validità
La validità del Documento Unico di Regolarità Contributiva è estesa a 120 giorni nei contratti di pubblici di lavori, servizi e forniture, per la fruizione di benefici normativi e contributivi in materia di lavoro e legislazione sociale e per i finanziamenti e sovvenzioni previsti dalla normativa europea, nazionale o regionale.
Richiesta e rilascio
Il documento deve essere richiesto dalle Pubbliche Amministrazioni solo per le fasi fondamentali del contratto e non più per ciascuna fase delle procedure. La richiesta avviene tramite strumenti informatici ed il DURC sarà valido anche per i contratti pubblici diversi da quelli per cui è stato richiesto. Sarà possibile rilasciare il DURC regolare compensando debiti e crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione. Qualora nei contratti pubblici il DURC evidenzi qualche irregolarità, le stazioni appaltanti dovranno trattenere dal pagamento l’importo corrispondente alle inadempienze e versarlo agli enti previdenziali e assicurativi ovvero alla cassa edile.
Contratti pubblici
Nell’ambito dei contratti pubblici, il DURC è necessario nei seguenti casi:
  • efficacia dell’aggiudicazione del contratto;
  • stipula del contratto;
  • pagamento degli stati di avanzamento dei lavori, delle prestazioni e delle forniture;
  • rilascio del certificato di collaudo e dell’attestazione di regolare esecuzione, verifica di conformità, pagamento del saldo finale.
Dopo la stipula del contratto il DURC deve essere acquisito ogni 120 giorni. Nel saldo finale le Pubbliche Amministrazioni sono obbligate ad acquisire un nuovo DURC. In caso di documento irregolare, gli Enti preposti al rilascio invitano l’interessato, tramite PEC o consulente del lavoro, a regolarizzare le inadempienze entro quindici giorni.

l'altra faccia della cedolare secca! Come, quanto e quando pagare se si sceglie di optare ancora per il regime Irpef?


Oramai sono sempre di più i proprietari italiani che, dopo oltre due anni dall'entrata in vigore, preferiscono optare per la cedolare secca, abbandonando la vecchia tassazione Irpef con cui fino a quel momento avevano tassato i redditi derivanti dall'affitto.
Infatti, specifichiamo che la cedolare secca è un regime impositivo alternativo all'Irpef e facoltativo. Facoltativo, in realtà, ma solo per i contratti ad uso abitativo stipulati tra privati. Quindi per chi, nonostante la convenienza della cedolare, decide di rimanere in regime Irpef e per tutti quelli che non hanno alternative, proviamo a fare i conti per capire quali cifre dichiarare, eventuali obblighi e riduzioni.



  •  IRPEF PER IL PROPRIEATRIO
Il canone annuo percepito dal proprietario ed indicato sul contratto di locazione costituisce reddito da fabbricato e va, pertanto, indicato nella dichiarazione dei redditi, contribuendo a formare il reddito complessivo su cui pagare l'Irpef. Il quadro da compilare è quello "QUADRO RB - Redditi dei fabbricati e altri dati". Il quadro è suddiviso in tre sezioni: la prima (RB1-RB11) va utilizzata per dichiarare i redditi dei fabbricati; la seconda (RB21-RB23) va utilizzata per indicare i dati relativi ai contratti di locazione.
Il quadro deve essere compilato anche se i redditi non sono variati rispetto all'anno precedente. Va compilato un rigo per ogni immobile posseduto e per ogni particolare situazione relativa all'immobile (ovvero immobile utilizzato per quattro mesi come abitazione principale e per altri 8 in affitto va indicato su due righi; così come va espressa in due righi la diversa scelta di opzione dei regimi fiscali per lo stesso immobile). Quale importo indicare?
In particolare, per chi affitta un immobile e le relative pertinenze costituisce reddito da tassare il maggiore degli importi tra:
  1.  la rendita catastale dell'immobile, rivalutata del 5% e
  2. il canone annuo, ridotto del 5% (percentuale che costituisce un guadagno netto per tutti i proprietari).
Nello specifico, per gli immobili il cui canone di locazione comprende oltre all'abitazione, anche una sua pertinenza (box auto, cantina, ecc..) che ha una rendita catastale autonoma, occorre distinguere, ai fini della dichiarazione dei redditi, la quota del canone per ciascuna unità immobiliare.
Le quote si calcolano ripartendo il canone in misura proporzionale alla rendita catastale di ciascuna unità immobiliare, applicando la seguente formula:
quota proporzionale del canone = canone x singola rendita
                                                     totale delle rendite

Esempio:
Rendita catastale dell'abitazione: 402,84 € + 5% (rivalutazione) = 422,98 €
Rendita catastale della pertinenza: 66,25 + 5% (rivalutazione) = 69,56 €
Canone di locazione annuo: 9.000 €
Calcolo della quota del canone relativamente all'abitazione:
9.000 x 422,98___ = 7.729            9.000 x 69,56____= 1.271
(422,98 + 69,56)                          (422,98 + 69,56)
Pertanto, nella dichiarazione dei redditi andrà indicato come canone di locazione dell'abitazione 7.729 € e per la pertinenza € 1.271.

  • IRPEF PER IMMOBILI DI INTERESSE STORICO E/O ARTISTICO
Il reddito derivante dagli immobili qualificati come immobili di interesse storico e/o artistico è pari al maggior importo tra la rendita catastale, rivalutata del 5% e ridotta del 50%, e il canone di affitto ridotto del 35 per cento. Fino al 2011 per questi immobili il reddito veniva determinato applicando la più bassa tra le tariffe d'estimo previste per le abitazioni della zona censuaria in cui è situato l'immobile, a prescindere dall'eventuale locazione del bene ad un canone inferiore. L'agevolazione è stata eliminata del tutto dato che anche per gli immobili storici e artistici non concessi in affitto, si applica il nuovo articolo 144, comma 1, del Tuir: va dunque dichiarato il reddito medio ordinario ridotto del 50 per cento.
In questo caso va compilata la terza sezione del Quadro RB (RB31).
  • IRPEF PER IMMOBILI CONCESSI IN COMODATO
Gli immobili concessi in comodato gratuito vanno dichiarati dai proprietari e in questi casi ci si comporta come per gli immobili tenuti a disposizione (articolo 41 del Tuir; agenzia delle Entrate, circolare n. 50/E del 12 giugno 2002, paragrafo 2). Pertanto il comodante (proprietario) nella propria dichiarazione dei redditi ha l'obbligo di indicare la rendita catastale (rivalutata del 5%) aumentata di un terzo; salvo i casi in cui sia concessa in uso gratuito a un proprio familiare (coniuge, figli, fratelli) e se questi vi dimori abitualmente (come da residenza anagrafica).
  • IRPEF SU CANONI "MOROSI"
Il locatore deve sempre dichiarare il canone di locazione, anche se non effettivamente percepito, fino a quando non ci sia la conclusione del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità del conduttore.
Se in questo procedimento il giudice accerta la morosità del conduttore per periodo precedenti, viene riconosciuto il credito d'imposta pari alle imposte versate sui canoni scaduti e non percepiti.
  • RIDUZIONI SULL'IRPEF
o CONTRATTI A CANONE CONCORDATO
I proprietari che concedono l'abitazione sottoscrivendo contratti a canone concordato hanno diritto, oltre alla riduzione base del 5% del reddito da locazione, ad un'ulteriore riduzione del 30%. Pertanto il canone annuo da indicare sulla dichiarazione dei redditi sarà ridotto complessivamente del 33,5%.
Esempio:
• Canone di locazione annuo di 12.000 € registrato in un contratto libero 4 + 4 : nella dichiarazione dei redditi andranno dichiarati 11.400 € (€ 12.000 – 5%);
• Canone di locazione annuo di 12.000 € registrato in un contratto a canone concordato 3 + 2: nella dichiarazione dei redditi andranno dichiarati 7.980 € (€ 12.000 – 33,5%);
Per poter usufruire di questa riduzione il locatore dovrà inserire nella sua dichiarazione gli estremi di registrazione del contratto, l'anno e il comune in cui l'immobile è situato.
Il canone concordato deve essere determinato sulla base di appositi accordi territoriali siglati tra le maggiori organizzazioni di proprietari ed inquilini (legge 431/98

o CONTRATTI A PERSONE IN CONDIZIONE DI DISAGIO ABITATIVO
Sono previste agevolazioni a favore dei proprietari che concedono in affitto il proprio immobile a persone in condizione di disagio abitativo conseguente a provvedimenti esecutivi di rilascio che siano, o abbiano nel proprio nucleo familiare, ultrasessantacinquenni o portatori di handicap gravi, a condizione che:
  1. non dispongano di altra abitazione o di redditi sufficienti ad accedere alla locazione di una nuova unità immobiliare;
  2. siano beneficiari della sospensione della procedura esecutiva di rilascio ai sensi dell'art. 80, comma 22, della legge 23 dicembre 200, n. 388, e successivi differimenti e proroghe.
Per questi proprietari i canoni percepiti non entrano a far parte dell'imponibile ai fini delle imposte dirette.

Prestiti tra privati: sono legali?

acquisti prestito creditoIn tempi di crisi economica e soprattutto di scarsa propensione degli Istituti di credito a finanziare le famiglie e le imprese, molti ricorrono al vecchio e collaudato prestito di familiari, amici o parenti, cioè a prestiti tra privati.
Ma queste forme di prestito sono legali? Sono in qualche modo tutelate dalla Legge? Come comportarsi quando si presta o si prende in prestito del denaro da privati?
Innanzitutto, il prestito fra privati è legale? Di cosa si tratta?
Chiederselo è non solo legittimo ma opportuno, dopo le precisazioni dell’Agenzia delle Entrate che avrebbe ravvisato in alcuni prestiti tra privati delle forme di evasione fiscale, o dopo le azioni di Bankitalia degli scorsi anni verso società di social lending. Il prestito di denaro esiste da molto prima di giungere ai prestiti formalizzati da parte di Istituti di credito, e ha le proprie origini in tempi molto anteriori, quando prendeva la forma di una cessione temporanea di denaro tra amici, parenti, familiari. Naturalmente, tali forme di prestito sono del tutto legali e sono espressioni di sostegno e solidarietà che caratterizzano proprio i sentimenti familiari o di profonda amicizia tra le persone. Oltretutto permettono con semplicità (e forte rischio) di fornire prestiti per protestati.
Oggi dobbiamo anche considerare che molto spesso questi prestiti tra privati rappresentano forme di sostegno per pagare bollette, tasse, spese impreviste e necessarie, in momenti come quello attuale in cui i prestiti da parte di banche o finanziarie vengono concessi con il contagocce. Dunque oggi, il prestito tra privati sta assumendo anche una valenza sociale sempre più rilevante, sia che si tratti di prestiti tra familiari sia che si parli di prestiti formalizzati come social lending, che vedremo meglio fra breve. Se dunque prestare denaro è consentito e addirittura lodevole da un lato, è anche molto facile incorrere in problemi seri, che vanno dalla mancata restituzione, all’usura o ai controlli del fisco. Pertanto, anche se tra parenti ed amici c’è una grande fiducia, è consigliabile formalizzare il prestito secondo la legge, tramite un contratto finanziario con formule molto semplici.
Come redigere un contratto di prestito tra privati
La formalizzazione della transazione dipende non solo dalla fiducia che esiste tra le parti ma anche dall’entità del prestito. E’ chiaro che quando si tratti di una somma ingente, le garanzie richieste saranno di gran lunga maggiori così come se il grado di conoscenza e fiducia è basso, la formalizzazione sarà senza dubbio più attenta anche per cifre minori. Un contratto di prestito tra privati assume la forma di un contratto finanziario o di una scrittura privata, ed ha piena validità legale, dove le parti coinvolte stabiliscono in maniera consensuale la somma erogata, il tasso d’interesse previsto, i tempi e le modalità della restituzione e le eventuali garanzie a tutela del creditore.
Come in ogni forma contrattuale, particolare attenzione va prestata a forme che possono sembrare banali ma che invece possono rappresentare altrettanti motivi invalidanti del contratto stesso, come per esempio la precisione e la completezza delle informazioni anagrafiche, la data del contratto, la cifra indicata in modo inequivocabile. Questa formula può rivelarsi vantaggiosa sia per colui che cede il denaro sia per chi lo riceve. Gli svantaggi risiedono nel fatto che la tassazione è superiore a quella prevista per gli istituti di credito e che, se non vengono formulati nella maniera giusta, si corrono rischi di insolvenza.
Le forme di credito tra privati
Esistono diverse forme di prestiti tra privati. In questa sede ne esamineremo più nel dettaglio tre:
  1. Prestito con scrittura privata
  2. Prestito garantito da cambiali
  3. Social lending su piattaforme online
Il prestito tra privati con scrittura privata
Vengono chiamati anche “prestiti fra pareti, amici o coniugi“. I prestiti di questo genere sono consentiti e tutelati dalla legge a condizione che non siano ravvisabili delle condizioni di sistematicità o professionalità. Il contratto deve essere stipulato in duplice copia e assume la forma prevista dall’art. 1813 del Codice Civile, il mutuo. Il contratto non ha obbligo di autenticazione notarile né di registrazione ma deve contenere i requisiti minimi di validità che sono rappresentati da:
  • dati anagrafici delle parti, completi e corretti;
  • importo prestato, scritto in maniera chiara ed inequivocabile;
  • precise modalità di restituzione della somma prestata;
  • tasso di interesse applicato, se previsto;
  • dicitura esplicita di “contratto di mutuo ex art. 1813 C.C.”;
  • data certa e firme autografe.
Per somme importanti non è consigliabile una formula “fai da te” ma è assolutamente opportuno sottoporre il contratto al parere di un legale competente in materia. In questo caso, è consigliabile anche la presenza di testimoni che firmino in calce.
Il prestito può essere:
  • fruttifero e quindi prevedere l’applicazione di un tasso di interesse pattuito consensualmente e non superiore a quelli indicati dalla tabella dei tassi antiusura disponibile online;
  • infruttifero, se non sono previsti interessi.
Inoltre può essere:
  • personale, e in questo caso il beneficiario può destinare la somma a sua discrezione;
  • finalizzato, quando sia previsto il fine a cui il prestito è destinato. In questo caso, la diversa destinazione della somma comporta la risoluzione del contratto.
Una formula particolare è il prestito tra coniugi, ammesso ma senza diritto alla restituzione poiché non è considerato un finanziamento ma soltanto una espressione di mutuo aiuto tra solidali. La restituzione, quindi, può solo avvenire su base volontaria.
Il Fisco rappresenta certamente uno svantaggio per i prestiti tra privati… infatti, se per i mutui bancari di durata superiore ai 18 mesi le imposte applicate sono sommate in una “imposta sostitutiva” unica dello 0,25% sull’importo, nel caso di prestiti tra privati è dovuta una imposta di registro del 3% sull’importo e una dello 0,50% sulla garanzia ipotecaria o fidejussoria oltre all’imposta ipotecaria del 2% sul valore dell’ipoteca, quando prevista. A questo si unisce l’impossibilità di detrazione dall’Irpef degli interessi passivi rimborsati.
In caso di insolvenza il contratto può essere fatto valere in tribunale ma, a maggior tutela, può essere richiesta la sottoscrizione di cambiali che rappresentano un titolo esecutivo. Quando l’importanza della somma prestata lo richieda, è possibile anche prevedere a garanzia una ipoteca immobiliare (in caso di insolvenza la casa viene messa all’asta e il ricavato utilizzato per coprire il debito) o una fidejussione, ovvero l’impegno di un terzo a restituire la somma al posto del beneficiario.
Prestito tra privati con cambiali
Questi prestiti sono poco utilizzati eppure le cambiali rappresentano delle forme molto valide per garantire un prestito. Le cambiali sono strumenti che presentano molti vantaggi, anche se prevedono imposte di bollo che vanno corrisposte al momento della loro sottoscrizione.
  • sono semplici da utilizzare e possono essere compilate in breve tempo conoscendo pochi dati essenziali;
  • sono flessibili, potendo decidere gli importi da restituire e le date;
  • sono rinnovabili, nel caso sia necessario prorogare il termine o modificare le condizioni di restituzione;
  • sono garantite, essendo titoli esecutivi che rendono possibile procedere immediatamente al pignoramento di beni;
Il bollo sulla cambiale è una “marca da bollo” che viene applicata sul retro della stessa, alla firma e rappresenta uno degli elementi fondamentali ed imprescindibili della cambiale. La sua mancanza comporta la nullità del titolo, ed è necessaria per renderlo esecutivo. Viene calcolato in base all’importo ed è pari al 12 per mille di quello, arrotondato per eccesso.
Social lending e piattaforme online
In Italia esistono piattaforme online che consentono l’incontro tra prestatori e richiedenti. Tali società hanno caratteristiche anche piuttosto diverse tra loro ma presentano alcuni aspetti comuni:
  1. Sicurezza: le transazioni sono documentate e sicure tramite il protocollo https;
  2. Privacy: i nomi delle parti sono tenuti riservati.
  3. Personalizzazione: i contraenti hanno libertà di concordare l’importo, la rata, i tempi di restituzione, il tasso di interesse applicato;
  4. Controlli: viene effettuato un controllo sull’affidabilità delle parti.
Il social lending (definizione inglese per il prestito tra privati), è in espansione anche nel nostro Paese, con il benestare di BankItalia dopo iniziali dubbi e interventi per garantire la necessaria regolamentazione. I motivi di questo successo sono facilmente immaginabili, in un quadro di stretta creditizia molto marcata da parte degli istituti di credito. Il prestito tra privati avviene direttamente tra creditore e debitore, in genere i tassi di interesse applicati sono inferiori rispetto a quelli bancari ma superiori a quelli percepiti da chi tiene il denaro in un conto corrente bancario e il prestito viene erogato anche a chi non sia in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Il servizio viene erogato online tramite società accreditate, e le piattaforme sono soggette alla vigilanza della Banca d’Italia. Il richiedente è classificato in base ad un livello di affidabilità, che incide sul tasso di interesse applicato e viene definito da un sistema di aste online. Chi presta denaro stabilisce il tasso (legale) a cui intende prestarlo. Il rischio viene “diffuso” su più creditori, per ridurre le eventuali perdite. Le piattaforme sono operative 24 ore su 24 e i tempi di ottenimento del prestito sono in genere molto brevi. Domanda e offerta non hanno alcun contatto personale né conoscono i dati l’uno dell’altro. Tutti i dati disponibili sono quelli presenti nelle schede online nelle quali è sempre indicata la destinazione della somma erogata, in modo che chi presta il denaro possa scegliere a cosa destinarlo.
Zopa (www.zopa.com) è stata la prima società ad essere operativa in Italia, fino al 2008 quando fu costretta da Bankitalia a sospendere la propria attività, per presunte irregolarità. E’ tornata sulla scena nel 2012, col nome di Smartika, questa volta con il benestare di Bankitalia. Da circa due anni è operativa anche Prestiamoci. Le cifre sono ancora basse, sull’ordine di uno o due milioni di euro con un tasso di insolvenza del 2-3%. Le società sono abilitate a fornire i servizi secondo la regolamentazione della direttiva europea, l’Istituto di Pagamento, recepita in Italia soltanto dal 2011.

APE, una multa al posto della nullità per i contratti privi di Attestato.

 

APE, una multa al posto della nullità per i contratti privi di Attestato.

Il decreto Destinazione Italia approvato dal Consiglio dei Ministri di venerdì scorso contiene un'attesa novità in materia di certificazione energetica: la sostituzione della nullità del contratto privo di APE con una sanzione amministrativa.

1460997 10151911319792917 1409680544 nI contratti di vendita o locazione che non contengono in allegato l'Attestato di Prestazione Energetica d'ora in poi non saranno più considerati nulli, ma produrranno una sanzione amministrativa. Il decreto Destinazione Italia, approvato qualche giorno fa in sede di Consiglio dei Ministri, ha modificato quanto previsto dall'art. 6 del decreto-legge n. 63/2013, convertito in legge n. 90/2013, il quale stabiliva che l'Attestato di Prestazione Energetica dovesse essere allegato al contratto di vendita, agli atti di trasferimento di immobili a titolo gratuito o ai nuovi contratti di locazione, pena la nullità degli stessi contratti. D'ora in avanti, qualora la dichiarazione informativa e la copia dell'APE non siano state allegate all'atto, quest'ultimo non sarà più da considerarsi nullo, ma le parti coinvolte negli atti di trasferimento, quindi acquirente e venditore o locatore e conduttore, dovranno pagare in parti uguali una sanzione amministrativa compresa tra 3 mila e 18 mila euro.

Il decreto prevede una sanzione più bassa, compresa tra mille e 4 mila euro, per i casi di mancata dichiarazione relativi ai contratti di locazione di singole unità immobiliari; la sanzione viene ulteriormente dimezzata nel caso di durata della locazione non superiore a tre anni. Il dl include anche una sanatoria per i contratti finora annullati a causa della mancanza dell'Attestato: se la nullità non è già passata in giudicato, dietro richiesta di almeno una delle due parti potrà essere sostituita con le nuove sanzioni che andranno a cancellare la nullità.

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