"Campo libero" è il suggestivo nome del decreto che introduce la riforma dell'agricoltura, approvato lo scorso 12 giugno dal Governo. Il piano è volto a rilanciare l'agricoltura attraverso semplificazioni, competitività e sicurezza, e contiene misure importanti per giovani e lavoro come le detrazioni sugli affitti agli under 35.
Le parole chiave sono semplificazione, rilancio, competitività e sicurezza alimentare: è il Decreto "Campo libero" a favore dell'agricoltura e dell'ambiente, che introduce un nuovo piano utile ad adeguare l'Italia alle normative dell'Unione Europea e a ridefinire la centralità del settore agroalimentare per lo sviluppo del Paese. Al centro dei piani del Governo stanno soprattutto i giovani; d'altra parte, secondo le rilevazioni della Coldiretti, sono proprio loro la categoria che, dall'inizio della crisi, ha preso la via dei campi per trovare una alternativa alla disoccupazione. Secondo i dati diffusi lo scorso anno, nel lontano 2007 erano 51.740 gli under 35 che avevano deciso di dedicarsi al lavoro dei campi, numero che è poi passato a 82.110 nel 2010 e che ha continuato a crescere negli ultimi 4 anni.
Una delle novità più importanti della riforma riguarda l'introduzione delle detrazioni per gli affitti ai giovani: in sostanza con il nuovo decreto i giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali con meno di 35 anni iscritti alla previdenza agricola potranno beneficiare di una detrazione del 19% sulle spese sostenute per i canoni di affitto dei terreni agricoli, entro il limite di 80 euro per ciascun ettaro preso in affitto e fino a un massimo di 1200 euro annui. La disposizione si applica a decorrere dal periodo d'imposta 2014, ed è stata introdotta nel rispetto del trattato dell'Unione Europea sul funzionamento degli aiuti "de minimis" nel settore agricolo, di cui al regolamento UE n. 1408/2013 art. 107 e 108 della Commissione del 18 dicembre 2013. I commi vanno perciò ad integrare quanto già previsto in materia dall'art. 16 del Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.917.
Fra le altre misure introdotte dalla Riforma, ricordiamo:
- Deduzione Irap sul lavoro a tempo determinato: il contratto a tempo determinato, il più diffuso in agricoltura, beneficerà di uno sconto sull'Irap, a condizione che i contratti abbiano la durata di almeno 3 anni e impieghino il lavoratore per non meno di 150 giornate. Lo sconto sarà pari a 3750 euro annui, per ogni lavoratore, anche se sono previsti bonus fiscali ancora più consistenti per le lavoratrici e i giovani under 35 (6750 euro), che salgono fino a 10500 euro per le donne e i giovani del Sud Italia. Inoltre chi assume con contratto a tempo determinato usufruisce di un ulteriore taglio del 50% dei contributi previdenziali e assistenziali.
- Credito d'imposta per lo sviluppo: lo sviluppo e l'innovazione di prodotti e tecnologie e reti d'impresa potranno godere di un credito d'imposta pari al 40% delle spese, fino a un tetto di 400 mila euro.
- Sicurezza alimentare: per assicurare il rispetto del divieto di coltivazione di prodotti Ogm saranno introdotte delle sanzioni e rafforzati gli strumenti di controllo, così come saranno effettuati maggiori verifiche nella Terra dei Fuochi.