Il primo passo per la realizzazione della Riforma del Catasto è stato compiuto: è pronto il decreto per rifondare le commissioni censuarie incaricate di elaborare l'algoritmo per la revisione delle rendite del nuovo catasto. Ma per vedere la riforma completata dovremo attendere cinque anni.
Le commissioni censuarie e la loro rifondazione saranno oggetto del prossimo provvedimento che sarà varato "a brevissimo", stando alle dichiarazioni del vice presidente dell'Agenzia delle Entrate, Gabriella Alemanno, che interviene a margine della presentazione del Rapporto Immobiliare 2014. Alemanno conferma inoltre la previsione che occorreranno cinque anni di lavoro per mettere in piedi una Riforma del Catasto seria a 360 gradi. Il patrimonio immobiliare italiano dovrà infatti essere censito in toto, che tradotto in cifre significa 62 milioni di immobili, 1,8 milioni dei quali definiti "speciali". Gli immobili ordinari, che secondo le rendite attualmente in vigore hanno un valore di circa 24 miliardi, saranno stimati utilizzando i metri quadrati e non più i vani, sulla base di un algoritmo che terrà conto di diversi elementi, come il valore medio della casa al metro quadrato nell'ultimo triennio, la localizzazione, la presenza di servizi nel quartiere, l'esposizione, l'affaccio, l'ascensore, lo stato di manutenzione, l'efficienza energetica. I quasi 2 milioni di immobili "speciali" rappresentano invece 12 dei 36 miliardi del patrimonio immobiliare totale, e si riferiscono principalmente a uffici pubblici, capannoni industriali e conventi che, al contrario di quelli ordinari, necessiteranno di una stima diretta.
Le commissioni censuarie costituiranno, in sostanza, l'organismo attuativo dell'intera riforma. Furono fondate nel 1886, sulla base della composizione provinciale in cui era suddivisa l'Italia, ma da tempo risultano adempienti a compiti di tipo puramente amministrativo, come enti di coordinamento fra l'attività dell'amministrazione del Catasto e dei servizi tecnici erariali e quella degli enti locali. Primo atto dovuto da parte del Governo sarà dunque quello di rifondarle secondo un nuovo aspetto istituzionale, dal momento che le Province sono state svuotate delle loro funzioni in attesa della definitiva abolizione. Loro compito sarà quello di censire il patrimonio immobiliare sul territorio, utilizzando il nuovo algoritmo che servirà alla rivalutazione degli immobili, avvicinandoli ai valori di mercato attuali. L'algoritmo, stando alle dichiarazioni della Alemanno, sarà oggetto di un ulteriore decreto. Le commissioni dovranno anche occuparsi delle procedure deflattive del contenzioso: sarà infatti rafforzata la possibilità di assumere provvedimenti in autotela, e il contribuente potrà fare ricorso alle commissioni per l'impugnazione delle rendite attribuite alle sue proprietà.