venerdì 7 marzo 2014

Tasi, chi ha diritto alle detrazioni e chi è totalmente esente?

 

Tasi, chi ha diritto alle detrazioni e chi è totalmente esente?

Il decreto Salva Roma approdato, nella sua terza versione, in Gazzetta Ufficiale contiene alcune misure che specificano con maggior chiarezza i casi di detrazione e di esenzione della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili che tanto fa discutere il mondo immobiliare, ma soprattutto i contribuenti.

esenzione tassaIl decreto Salva Roma contiene una sorta di clausola di salvaguardia, secondo cui la Tasi non dovrà pesare sulle tasche dei contribuenti più dell'Imu 2013. Viene dato dunque il via libera alle detrazioni e alle esenzioni aggiornate allo scorso anno. Per quanto riguarda le prime, esse sono previste solo in relazione ''alle abitazioni principali e alle unità immobiliare ad esse equiparate'' secondo un articolo di legge che fa riferimento alle sole pertinenze. L'articolo 4 della bozza del decreto fissa invece le esenzioni dalla Tasi, e anche dalla Tari, per circa 25 immobili della Santa Sede contenuti nell'accordo dei Patti Lateranensi, oltre alle Chiese presenti sul territorio italiano.

Ma il discorso si complica: secondo l'articolo 1, comma 675 della Legge di Stabilità 2014, la base imponibile della Tasi è la stessa dell'Imu. Questo significa che altri immobili, esentati dall'Imu, non sono tenuti nemmeno al pagamento della Tasi. Ci riferiamo a quelli accatastati nelle categorie da E/1 a E/9, fra cui i "fabbricati destinati all'esercizio pubblico dei culti" (categoria E/7), ovvero, oltre alle chiese, anche sinagoghe, moschee e pagode. Sono esenti gli immobili appartenenti a stati esteri o a organizzazioni internazionali, come le ambasciate, purché di proprietà dei rispettivi ministeri degli Esteri. Risultano esentati dal pagamento della Tasi anche i fabbricati a uso culturale, gli immobili di Onlus e fondazioni sportive, ricreative o di altra natura purché senza scopo di lucro. Anche gli enti pubblici e privati diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciali non saranno tenuti al pagamento della tassa sui servizi: in altre parole, i sindacati o i partiti politici. Stesso discorso per gli alloggi assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp), dalle aziende territoriali per l'edilizia residenziale (Ater) o da altro ente di edilizia residenziale pubblica avente le stesse finalità degli Iacp; gli immobili delle cooperative edilizie, i terreni agricoli, i fabbricati rurali, i fabbricati utilizzati dalle Forze armate, polizia, vigili del fuoco e carriera prefettizia, oltre che gli immobili dati in comodato d'uso gratuito dai genitori ai figli.

Un lungo elenco, insomma, che dovrebbe essere confermato anche per la nuova tassazione immobiliare.