il fantasma dell'ingorgo fiscale pesa su tasi, imu e tari - le tre imposte che fanno parte della iuc - e il 2014 rischia di trasformarsi in un anno molto complicato e costoso. all'orizzonte è già in vista un nuovo rinvio al 31 luglio dei termini entro cui i comuni devono fissare aliquote per la iuc e chiudere i bilanci preventivi, facendo di fatto slittare all'autunno la stabilizzazione definitiva del settore tasse sugli immobili
innanzitutto nella nuova iuc c'è il problema relativo alle aliquote tasi che i comuni possono elevare per la prima casa dall'1 per mille fino al 2,5 per mille, ma senza detrazioni fisse come avveniva con la vecchia imu. il rischio è che, scomparsa l'imu sull'abitazione principale, si finisca per pagare di più di quanto versato nel 2012 con l'imu
un fatto a cui si è cercato di rimediare con l'accordo trovato dai sindaci e dal governo letta, ora ereditato dal governo renzi nel salva-roma ter. si tratta di un accordo che prevede una "super-tasi", ovvero un'aliquota aggiuntiva dello 0,8 per mille che può portare al 3,3 per mille sulla prima casa o all'11,4 per mille (imu + tasi) sugli altri immobili, con possibili detrazioni per le abitazioni principali che producano "effetti equivalenti alla vecchia imu". ma su cosa ciò significhi esattamente c'è ancora poca chiarezza
c'è poi la questione delle "case di pregio", ovvero di quegli immobili che hanno un valore catastale alto, ma non rientrano fra i 74mila immobili "di lusso" per i quali si paga ancora l'imu. su queste case la tasi sarà più leggera dell'imu, perché le detrazioni fisse della vecchia imposta avevano poco effetto sui valori catastali alti mentre il nuovo tributo prevede aliquote di riferimento più basse
ecco poi il problema che pesa sugli immobili diversi dall'abitazione principale, per i quali la tasi si aggiunge all'imu. e se con la legge di stabilità c'era un tetto massimo alla somma delle due imposte, con la "super-tasi" lo 0,8 per mille aggiuntivo è in deroga a tutti i limiti e quindi può far raggiungere all'aliquota complessiva lo 11,4 per mille
c'è poi il rebus rifiuti. ovvero non è ancora chiaro chi dovrà pagare la tari, il nuovo tributo sui rifiuti, e quanto. e poi ci sono le addizionali irpef, che hanno finito per gonfiarsi in seguito al continuo mettere mano sulla finanza locale. nel 2013 l'irpef comunale ha raccolto 3,9 miliardi, con un aumento del 20,6% rispetto al 2012; nel 2014, per effetto delle decisioni del 2013, il conto salirà oltre i 4,5 miliardi di euro e nuovi incrementi di aliquote possono essere decisi quest'anno