Rallenta la crescita economica, aumenta il clima di incertezza per via dell’attesa sul futuro della manovra economica e, di conseguenza, anche il settore immobiliare italiano subisce dei contraccolpi. A sostenerlo è l’Osservatorio Immobiliare di Nomisma, presentato nei giorni scorsi a Milano.
Partiamo dai due dati fondamentali evidenziati dall’Istituto bolognese: le compravendite si avvicineranno a quota 573mila entro fine dicembre, con una crescita del +5,6% su base annua; i prezzi, però, fanno registrare una flessione dello 0,9%. Nel 2018 gli scambi residenziali hanno generato un giro d’affari di circa 94,5 miliardi, con il prezzo medio di un’abitazione in Italia fissato a quota 165mila euro. Attualmente, secondo Nomisma, sono 2,6 milioni le famiglie in cerca di casa per un mercato potenziale di 436,9 miliardi.
In crescita la componente d’investimento, balzata dal 6,1% del 2017 al 15,4% di quest’anno. Un aumento di domanda che l’Osservatorio spiega con la “migliore convenienza economica (spesso solo percepita) del mercato immobiliare e dalla mancanza di valide opportunità di investimento alternativo”. Per quanto riguarda le locazioni, Nomisma prevede un aumento delle famiglie intenzionate a prendere in affitto un’abitazione: al momento si stima in oltre 2 milioni il numero di nuclei familiari già sul mercato per un valore complessivo potenziale annuo di 11,3 miliardi di euro. Su 100 famiglie che cercano casa, il 52% cerca una casa di proprietà e il 48% rimanente si rivolge al mercato degli affitti. Infine un accenno al segmento corporate, dove la dimensione complessiva degli investimenti rimane modesta e alimentata soprattutto da componente straniera, ma senza ripetere l’exploit registrato nel 2017. Calano i prezzi dei negozi (-0,8%) e pure quelli degli uffici (-1,5%).
di Giovanni Marrucci