domenica 20 ottobre 2013

Le aste immobiliari diventano virtuali


Di aste giudiziarie abbiamo già parlato più volte, sottolineando l’interesse in ascesa di questa attività processuale che, in tutta Italia, sembra dare nuovi stimoli al mercato immobiliare. Le cronache degli ultimi giorni ci permettono di fare il punto della situazione, leggendo alcuni interessanti numeri e indagando in merito alle prospettive future.

La Rete delle Aste Notarili cresce col web

Un immobile messo all’asta è la conseguenza di un’esecuzione di fallimento disposta da un tribunale, che determina la vendita forzata del bene di proprietà del cosiddetto esecutato. Questa particolare procedura processuale punta ad ottenere una liquidità con cui ripagare i suoi creditori, in tutto o parzialmente.
Una bella novità nel settore è arrivata in questi giorni dal Consiglio del Notariato: entro la fine del 2013 saranno 150 le aste immobiliari battute on line. Quella che in questi mesi è solo una sperimentazione condotta dalla Rete delle Aste Notarili (RAN) da gennaio prossimo andrà a regime, e sarà a disposizione di chiunque sia interessato ad acquistare una casa all’asta. In questo modo, sarà sufficiente presentarsi da un notaio periferico, senza dover fisicamente essere presente nel luogo del ribasso, grazie al web. Questa, in sintesi, la notizia più interessante comunicata a margine della presentazione di una guida per il consumatore per l’acquisto di immobili all’asta.

I numeri del fenomeno

L’interesse del mercato nei confronti delle vendite di case attraverso le maglie della giustizia è sempre meno marginale, anche grazie alla crisi che spinge a orientarsi verso forme “alternative” di acquisto, che garantiscono però prezzi più bassi. In numeri, nel primo semestre del 2012 le compravendite di questo tipo sono state circa 23.000, contro le 38.900 dell’intero 2011. Una crescita non indifferente, stimabile, in proiezione, di circa il 18% annuo.
Eppure, spesso l’acquisto di una casa all’asta mette l’italiano medio di fronte a paure e perplessità: quanto è sicuro, quanto è trasparente una compravendita di questo tipo? Cosa c’è dietro un immobile “svenduto” per cause di forza maggiore (debiti insoluti)?
Come tutte le opportunità, i pro e i contro convivono. Un vantaggio è l’assoluta trasparenza: è sempre visionabile la perizia dell’immobile che va venduto, senza contare che al momento del passaggio di proprietà il giudice incaricato ordinerà che ipoteche e pignoramenti vengano cancellati, così da cedere l’immobile al suo aggiudicatario privo di qualunque gravame.
È bene ricordare tuttavia, spiegano dal Notariato, che un acquisto all’asta non è per forza conveniente, soprattutto quando ci si inserisce in un vortice di rialzi che possono portare ad incaponirsi fino a sovrastimare l’immobile su cui abbiamo messo gli occhi. La perizia di stima fatta dal magistrato sull’immobile deve essere il punto di riferimento da tenere quando si fanno le offerte: solo così si riesce a fare un buon affare.
Effettivamente, gli acquisti all’asta consentono un risparmio che può arrivare anche al 25% rispetto all’effettivo valore dell’immobile: proprio per questo attraggono sempre più chi è alla ricerca di costruzioni poco costose, per cui ottenere un mutuo è più semplice.

Le aste dismissive

Che differenza c’è, in termini operativi, tra un’asta giudiziaria e un’asta dismissiva? La seconda tipologia di vendita è quella in cui sono lo Stato o un ente pubblico a mettere in vendita un immobile, perché ritengono che non sia più funzionale alle loro attività e credono sia meglio recuperarne, almeno parzialmente, il valore, per poi reinvestirlo. A vantaggio di questa forma di asta troviamo diversi elementi, tra cui un prezzo più basso (spesso anche di molto) rispetto al reale valore dell’immobile, una scelta più ampia di immobili da acquistare e una sicurezza maggiore: è molto difficile che un bene dello Stato o di una banca sia sotto ipoteca.









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