Marcia indietro del Dipartimento del Tesoro sul divieto di pagare i canoni degli affitti residenziali in contanti: d'ora in poi si potrà tornare ad usare il cache per cifre che non superino i 999,99 euro, senza il rischio di sanzioni amministrative.
Il Dipartimento del Tesoro boccia la norma contenuta nella Legge di Stabilità 2014 (legge 147/2013, articolo 1, comma 50) che vieta l'utilizzo del contante per le locazioni abitative, a prescindere dall'importo del canone. Il divieto restringeva ulteriormente i limiti della più generale legge sull'antiriciclaggio che istituiva l'obbligo di pagamento con mezzi tracciabili per cifre dai 1.000 euro in su. L'obbligo di pagare con assegni, bonifici, carte di credito o di debito era stato introdotto con la finalità di scoraggiare il nero. Il dipartimento del Tesoro spiega che il tracciamento del pagamento del canone viene ridimensionato all'obbligo di esibire una semplice "prova documentale, comunque formata, purché chiara, inequivoca e idonea" ad attestare l'avvenuto pagamento in contanti del canone di locazione. In pratica, sarà sufficiente una semplice ricevuta.
La norma era entrata in vigore il 1 gennaio 2014 ma, secondo il chiarimento giunto dal dipartimento del Tesoro, viene "sanata" anche la situazione di quei proprietari che hanno ricevuto il canone in denaro nel primo mese dell'anno: nessuna sanzione verrà applicata a chi ha incassato canoni di locazione abitativa in contanti al di sotto dei 1.000 euro. La multa prevista dalla normativa antiriciclaggio, infatti, si applica solo per chi trasferisce somme di denaro da 1.000 euro in su senza utilizzare strumenti di pagamento tracciabili. La multa, in questo caso, va dall'1 al 40% dell'importo trasferito, con un minimo di 3.000 euro.
I proprietari di case affittate a turisti, a cittadini stranieri, nonché quelli di appartamenti affittati a studenti universitari fuori sede, che non sfuggivano al divieto dei contanti per il pagamento del canone, possono tirare un sospiro di sollievo. In particolare, secondo gli ultimi dati, il 20% circa degli extracomunitari in affitto non sono in possesso di un conto corrente, e possono pertanto pagare solo in contanti. Per quanto riguarda gli studenti universitari, categoria che spesso convive in più persone in un unico appartamento, il limite di 1.000 euro, a partire dal quale scatta l'obbligo di tracciabilità, va riferito al singolo pagamento e non al canone pattuito, quindi ogni inquilino potrà consegnare in contanti la propria parte di affitto, a meno che questa non superi, da sola, tale limite.
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