sabato 20 settembre 2014

Mutui: tassi ai minimi storici

 

Dopo l’intervento del presidente della BCE Mario Draghi che ha determinato il taglio dei tassi di interesse e le la riduzione a -0,20% per la remunerazione dei depositi per sbloccare il credito bancario sono state diverse le novità in materia di mutui e finanziamenti.

Il tasso itnerbancario a 3 mesi era nell’ottobre 2008 salito alla cifra record di 5,39%. Oggi quello stesso tasso a raggiunto il minimo storico di 0,094%, mentre l’Euribor si avvicina sempre di più alla soglia zero raggiungendo lo 0,013%.
Dati che sembravano fantascienza fino a qualche mese fa ma fanno ben sperare, e anzi qualcuno dice che potrebbero portare addirittura in negativo i tassi Euribor.

Questa è ovviamente una buona notizia per tutti quelli che hanno un mutuo a tasso invariabile, perché seppur le variazioni sono a livelli infinetesimali e determineranno quini risparmi limitati, su un mutuo ventennale di 100.000 euro che ad esempio è stato stipulato nel 2008 quando l’euribor erea al 4,6% vedrebbe un rispamio di 300 euro mensili sulla rata iniziale.

Il risparmio deve essere considerato come derescente se si torna a ritroso nel tempo. Se infatti il medesimo mutuo fosse stato stipulato nel 2007 il risparmio sarebbe di 262 euro, nel 2006 di 170 euro, 107 euro nel 2005 e infine 95 nel 2004.
Questo perché negl ianni precedenti al 2008 le condizioni per i mutui erano meno esose.
Tuttavia bisogna considerare che anche questi mutui sono passati per i salati rincari della crisi del 2008, e questa nuova ventata di abbassamento degli interessi aiuterà sicuramente le famiglie in un momento così difficile.

Inoltre la politica della BCE sembra voler rendere tale situazione se non stabile, almeno duratura. Gli analisti infatti prevedono che nei prossimi cinque anni non si dovrebbe tornare al di sopra dell’1%. Per questo motivo molti di coloro che hanno optato per un mutuo a tasso fisso, per il quale ovviamente non vi sono modifiche in relazione alle decisioni della BCE, stanno pensando a una surroga del proprio finanziamento.

I numeri sembrano quindi certificare che siamo entrati in iuna fase dei mutui a tassi zero, attraverso il quasi azzeramento dell’euribor, l’abbassamento del tasso ufficiale di riferimento, ovvero il costo all’ingrosso del denaro che le banche pagano alla BCE dello 0,05% e un tasso sui depositi (quello che la BCE eroga alle banche che vi depositano la liquidità) allo 0,02%.