Nonostante la crisi, nonostante la svalutazione che, come certificato dall’Ufficio Studi di Immobiliare.it solo negli ultimi 12 mesi ha fatto scendere i prezzi delle case del 5,6% su base nazionale, nonostante le tasse sulle proprietà e tanti altri fattori, gli italiani continuano ad amare il mattone e non solo scelgono di continuare ad investire in quel settore, ma non smettono di considerarlo un porto sicuro e una base solida per lasciare qualcosa di concreto ai propri figli.
Secondo quanto comunicato neigli scorsi giorni dal Censis, sono più di 11 milioni le famiglie italiane che hanno individuato nella casa il modo migliore per aiutare i propri figli. Stando all’analisi compiuta dall’autorevole istituto di ricerca economica e sociale, i modi in cui questo aiuto si tradurrà sono però diversi e, chiaramente, legati anche alle capacità di spesa di ciascun nucleo. In circa 2,3 milioni di casi i genitori si faranno garanti per permettere ai figli di ottenere un mutuo o, anche, saranno loro stessi a mettere mano al portafogli per anticipare parte della spesa di acquisto della casa del proprio figlio o della propria figlia; molti quei genitori che, semplicemente, lasceranno in eredità l’immobile in cui loro vivono, ma è curioso notare anche come più di un milione di famiglie lascerà in eredità ai figli immobili diversi dall’abitazione consentendo, o almeno sperando di consentire, così una rendita continua alla prole.
Continuando a scorrere l’analisi del Censis si scopre come le ipotesi dei genitori non siano affatto campate per aria dato che il numero delle trasazioni immobiliari ha ripreso a salire (+3,7%). Insomma, ancora una volta avevano ragione mamma e papà.