Con l’entrata in funzione del riscaldamento si rinnova il problema di mantenere la giusta temperatura negli ambienti della casa ma anche di risparmiare energia e soldi. Per non sprecare calore vi suggeriamo piccoli accorgimenti, semplici da mettere in atto ma di grande efficacia, che contribuiscono a fare affrontare i mesi invernali in modo ecosostenibile. Tenendo sotto controllo anche la produzione di acqua calda sanitaria.
- 1. Regolare la temperatura interna delle abitazioni a 20 °C, che sono l’ideale per avere un clima confortevole. Si calcoli che per un solo grado in più di temperatura interna, i consumi annui aumenterebbero di circa il 7%.
- 2. Installare le valvole termostatiche sui radiatori che peraltro sono diventate obbligatorie per gli edifici con riscaldamento centralizzato: il Governo ha approvato il decreto legislativo che impone la termoregolazione in tutti gli immobili entro una data precisa, la fine del 2016, ma alcune Regioni si sono già portate avanti, come la Lombardia e il Piemonte. Si tratta di dispositivi di termoregolazione che permettono di avere una ripartizione del calore nelle varie stanze del proprio appartamento e consentono di escludere automaticamente il termosifone una volta che la stanza ha raggiunto la temperatura impostata. Spesso la cucina si autoriscalda da altre fonti, quindi risulta inutile (e uno spreco) mantenere caldo anche il termosifone mentre sono accesi i fornelli.
- 3. Installare e programmare bene i cronotermostati, cioè i dispositivi di regolazione sul timing di riscaldamento, mirati dunque a gestire gli orari di accensione e le temperature nei locali durante la giornata, in modo da diffondere il riscaldamento in maniera efficiente e quando serve. È bene prevedere modelli con impostazioni settimanali per differenziare i giorni feriali da quelli festivi, data la diversa permanenza in casa.
- 4. Non utilizzare il riscaldamento nelle ore notturne; negli ambienti più freddi, regolare il termostato sui 16 °C è più che sufficiente.
- 5. Per consentire al calore fornito dai radiatori di diffondersi bene nella stanza, l’aria deve poter circolare liberamente attorno ai corpi scaldanti; per questo motivo, è importante non utilizzare copritermosifoni e mobiletti da incasso. Attenzione anche alle tende: sono delle vere barriere al caldo.
- 6. Contabilizzare il calore con gli appositi ripartitori per tenere sotto controllo i consumi. Per gli impianti di riscaldamento centralizzato è stato recentemente introdotto l’obbligo entro il 31 dicembre 2016 di installare sui termosifoni un sistema di contabilizzazione del calore per quantificare l’energia termica effettivamente consumata. In questo modo, il condomino pagherà, oltre alla quota fissa stabilita dall’assemblea condominiale, soltanto il calore di cui effettivamente avrà goduto; la spesa condominiale sarà equamente divisa in base al consumo e tutti gli inquilini saranno incentivati a eliminare gli sprechi, con risparmi medi annuali per l’intero edificio compresi tra il 10% e il 30% sul combustibile utilizzato dalla caldaia. Inoltre, è possibile richiedere all’amministratore la stipula di un Contratto Servizio Energia. Così, il condominio non acquisterà più separatamente combustibile e manutenzione da singoli fornitori, ma comprerà energia sulla base del consumo effettivo, misurato da un contatore di calore. Spetterà al fornitore produrre energia con la maggiore efficienza possibile, prevedendo anche il finanziamento degli interventi di riqualificazione energetica.
- 7. Anche se non si è in procinto di ristrutturare la casa, programmare la sostituzione delle finestre a vetri singoli con doppi vetri (o comunque del tipo bassoemissivi) è un’operazione particolarmente indicata per isolare meglio gli interni e mantenere il calore, evitando dispersioni. Si tenga conto che incentivi fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica (tra cui la sostituzione delle vecchie finestre con modelli particolarmente performanti dal punto di vista termico) con scadenza al 31/12/2014 saranno molto probabilmente prorogati anche per il 2015.
- 8. Spurgare l’aria dai radiatori per tenerli sempre alla massima efficienza. L’aria presente nelle tubazioni dell’impianto tende, infatti, a depositarsi nei radiatori, impendendone il pieno riscaldamento e provocando un inutile lavoro per la caldaia. I vecchi termosifoni potrebbero non avere una valvola di sfiato dell’aria: in questi casi, non costerà molto farle installare.
- 9. Porre attenzione al ricambio dell’aria: spesso si usa lasciare socchiuse le finestre per molte ore. La soluzione consigliata è, invece, di spalancare tutte le finestre per creare una corrente d’aria e velocizzarne il ricambio, senza tuttavia far raffreddare i muri e tutti gli oggetti interni che, più caldi rispetto alla temperatura esterna, contribuiscono a riscaldare. Tenere presente che una corrente d’aria minima con le finestre di ogni stanza aperte, ricambia completamente l’aria interna nel giro 3/4 minuti al massimo. Da questo si comprende che una decina di minuti a finestre spalancate è più che sufficiente, il resto serve solo a raffreddare l’abitazione con un notevole impatto sui consumi.
- 10. Distribuire l’acqua calda sanitaria a una temperatura non superiore a 45 °C, più che sufficiente per gli usi domestici.
- 11. Regolare lo scaldacqua elettrico su temperature intermedie (e non oltre i 55°C) ed evitare di tenerlo acceso per tutta la giornata se non se ne fa un uso continuativo; gran parte dei consumi sono dovuti, infatti, al mantenere l’acqua sempre calda anche se non la si usa. In generale tenere presente, inoltre, che è bene che sia installato il più vicino possibile al punto di utilizzo, per evitare dispersioni di calore dall’acqua calda attraverso lunghe tubature.
- 12. Effettuare una regolare pulizia e manutenzione degli apparecchi, anche ogni anno, ad opera di tecnici specializzati e, quando possibile, utilizzare sistemi che evitino la formazione di calcare nelle tubazioni e nelle apparecchiature. Inoltre, per una corretta gestione dei fumi, è necessario effettuarne l’analisi secondo la tempistica prevista dalla legge. Una caldaia ben manutenuta può essere efficiente anche per dieci anni, poi perde in termini di resa ed è bene sostituirla. Una caldaia non perfettamente efficiente aumenta sia il consumo di gas, sia la spesa in bolletta sino al 30% in più.
- 13. Nel caso di installazione di un nuovo apparecchio, la scelta deve essere adeguata al fabbisogno giornaliero e ricadere sempre su modelli “omologati” e contraddistinti dalla marcatura CE. In generale, si consigliano caldaie a condensazione, dette anche a “4 stelle”, tra l’altro obbligatorie a partire dal mese di settembre 2015. Si tratta di un tipo particolare di caldaia, generalmente a tiraggio forzato, che recupera il calore contenuto nei fumi di espulsione, corrispondente all’11% del calore prodotto dalla combustione. Ciò consente di ottenere rendimenti termici buoni, risparmiando fino al 20% in presenza di impianti tradizionali e oltre il 40% in presenza di impianti tecnologicamente più avanzati (se abbinati a pannelli radianti o solari), e di ridurre le emissioni inquinanti fino al 70% in meno, rispetto alle caldaie tradizionali.
- 14. Isolare bene le tubazioni nelle quali scorre l’acqua calda, le parti edili interne come tetto e pareti e le mura esterne, utilizzando per esempio un sistema di rivestimento termo-isolato (detto termo-capotto), al fine di ridurre le possibili dispersioni di calore.
- 15. Installare, ove possibile, pannelli solari per la produzione dell’acqua calda (solare termico), usufruendo degli incentivi statali che saranno prorogati.
In collaborazione con Cofely Italia, Gruppo GDF SUEZ, www.cofely-gdfsuez.it/
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