Si tratta del “prelievo forzoso in banca”, di cui si era già discusso nell’autunno del 2013, quando il Fondo monetario internazionale ha sostenuto che il prelievo forzoso una tantum del 10% dei conti correnti dei Paesi dell’Eurozona sarebbe uno strumento molto utile per riportare il debito ai livelli precedenti la crisi. Nel corso di questi anni,è stata avanzata una proposta dalla Bundesbank, ovvero la Banca centrale tedesca, nei confronti dei Paesi europei in difficoltà, ovvero quella di imporre la patrimoniale per poter recuperare denaro senza far peso sugli altri e dunque senza dover chiedere denaro ad altri.
L’estate scorsa, proprio il governo tedesco di Berlino, ha approvato una nuova legge, che prevede proprio il prelievo forzoso dai depositi, visto questo come strumento per risolvere le crisi bancarie. Nello specifico, la Germania, non ha fatto altro che anticipare quella che si appresta ad essere una legge che presto l‘organismo comunitario del Single resolution mechanism si preparerà ad adottare a livello europeo proprio per gestire le crisi del credito. A tal riguardo, l’economista Claudio Borghi Aquilini, che da pochi giorni è il responsabile economico della Lega Nord, ha dichiarato: «Prima le tabelle dell’Fmi, poi la raccomandazione della Bundesbank che suggeriva di travestire il prelievo forzoso da redistribuzione di ricchezza e, infine, il documento della Commissione. Lo Stato tedesco ha aiutato le proprie banche, gli italiani si sono svenati con il Fondo salva-Stati per evitare il naufragio delle banche spagnole e, adesso che abbiamo pagato la nostra polizza assicurativa, scopriamo che la copertura è inesistente».