Il decreto Sblocca-Italia introduce nuove indicazioni per agevolazioni fiscali riguardanti l'Imu: il proprietario che abbassa il canone di affitto in accordo con l'inquilino, se in regime di cedolare secca, potrebbe vedersi ridotta l'aliquota dell'Imposta Municipale Unica dal Comune.
A poco più di un mese dal saldo del 16 dicembre, il decreto legge 12 settembre 2014 n. 133, cosiddetto Sblocca-Italia, introduce alcuni aggiornamenti sulle agevolazioni fiscali previste per chi opera nel settore immobiliare ma anche per i privati, in particolare sulla determinazione del corretto calcolo Imu. Viene concesso ai Comuni un margine per ridurre l'aliquota dell'Imposta Municipale Unica, una misura da applicare al proprietario che ridefinisca con l'inquilino il canone di affitto, a condizione che si tratti di contratto concordato in regime di cedolare secca. Un incentivo che si aggiunge all'esenzione sull'imposta di registro e su quella di bollo durante la fase di registrazione del contratto nel caso le parti dispongano la riduzione del canone.
In pratica l'inquilino, con propria comunicazione, potrà avanzare la richiesta motivata di riduzione del canone contrattuale. Se la trattativa si conclude con la determinazione di un canone ridotto, i Comuni avranno la facoltà di riconoscere l'aliquota Imu ridotta.
Ieri il disegno di legge è nuovamente sbarcato al Senato, ma il percorso parlamentare è quasi alla conclusione dal momento che, se si vuole evitare il pericolo di decadenza del decreto, lo Sblocca Italia dovrà essere convertito in legge entro martedì 11 novembre.