domenica 27 luglio 2014

Locazione turistica. Mini guida sul contratto

 

Arriva l’estate e molti italiani decidono di passare le meritate ferie prendendo in affitto appartamenti al mare o in montagna per brevi periodi, da una settimana a 3 mesi. In tal caso si stipula un contratto di locazione di immobile con finalità turistica. Ci sono particolari adempimenti che devono fare il locatore e l’inquilino? Quali tasse sono da pagare? Cerchiamo di rispondere brevemente a tutta una serie di domande di natura fiscale che si pone chi decide di dare e prendere in affitto una casa per le vacanze.

Uno dei primi adempimenti richiesti dalla legge quando si affitta una casa è quello della registrazione all’ufficio dell’Agenzia delle entrate. Non c’è l’obbligo di registrazione del contratto di locazione quando l’affitto ha durata inferiore ai 30 giorni (come accade per gli appartamenti estivi). Se però si superano i 30 giorni, anche di poco, l’obbligo c’è e oltre a registrare il contratto con il nuovo modello RLI, disponibile gratuitamente sul sito dell’Agenzia, si devono pagare le tasse richieste, come l’imposta di registro e di bollo che devono essere pagate dal locatore e conduttore. L’imposta di bollo in particolare si applica su ogni copia del contratto di locazione che viene registrato ed è pari a 16 euro.

Se l’affitto supera i 30 giorni e non si registra il contratto, il locatore incorrerà in sanzioni molto alte. L’importo del canone è deciso dal proprietario di casa, così come le modalità e i termini di pagamento. Ovviamente si deve rispettare il limite imposto dalla legge sull’uso del contante, quindi fino a 999,99 euro si potrà pagare il canone in contanti, mentre al di sopra di questa soglia solo con strumenti tracciabili come il bonifico bancario. Il locatore può decidere poi di applicare una cauzione di cui soddisfarsi in caso di eventuali danni arrecati all’immobile e che verrà invece restituita in caso contrario al termine della locazione. La legge poi richiede che il contratto di locazione abbia forma scritta e in questo caso le associazioni di categoria degli inquilini e dei proprietari, ma anche i CAF mettono a disposizione dei modelli di contratto da utilizzare.

Nel canone di locazione possono essere incluse, sempre a scelta del locatore, anche le utenze domestiche come luce, gas, acqua. Non vanno ricompresi i servizi accessori, tipo fornitura di biancheria o la pulizia quotidiana della casa, altrimenti si configura una vera e propria attività di affittacamere che richiede l’apertura di una partita Iva, cosa che non serve per l’affitto a uso turistico. Altro obbligo importante che grava sul proprietario è quello di fare denuncia entro 48 ore dalla consegna dell’immobile all’autorità di Pubblica sicurezza. Ci possono essere comunque altri obblighi disciplinati a livello regionale. Il consiglio quindi è verificare la normativa prevista dalla Regione di appartenenza in merito all’affitto di appartamenti per uso turistico, onde evitare spiacevoli sorprese in un secondo momento.