sabato 12 luglio 2014

Detrazione per ristrutturazione: spese pagabili anche con finanziamento

 

I lavori di ristrutturazione edilizia per cui fruire della detrazione Irpef al 50% possono essere sostenuti anche con una finanziaria. Questa e altre le nuove indicazioni che dà l’Agenzia delle entrate con la circolare n. 11/E in merito alla detrazione per ristrutturazione edilizia. Vediamo i dettagli. In riferimento alla detrazione per lavori di ristrutturazione, l’Agenzia chiarisce che in caso di lavori eseguiti su immobili di cui i coniugi siano comproprietari, il bonus al 50% è fruibile da entrambi, anche se nelle fatture o bonifici con cui sono pagati i lavori, compare solo uno di essi, ma entrambi hanno sostenuto la spesa. Anche se non c’è l’indicazione dell’altro coniuge sulla fattura, è importante che vi sia la quota di spesa da questi sostenuto per fruire della detrazione al 50%.

Nel caso dei condomini, particolare è la situazione dei cosiddetti “condomìni minimi”, ossia quelli che non hanno più di otto condòmini e che perciò non sono obbligati a nominare un amministratore. Per fruire della detrazione fiscale, occorre richiedere l’attribuzione del codice fiscale. Inoltre, nei bonifici con cui sono pagate le spese, deve essere riportato sia il codice fiscale del condominio sia quello del condomino che effettua il pagamento, mentre le fatture di spesa devono essere intestate al condominio.

Una novità molto importante riguarda le modalità di pagamento delle spese per interventi di ristrutturazione edilizia. Queste infatti possono essere pagate anche da una società finanziaria che paga il corrispettivo al soggetto fornitore, per il contribuente che ha stipulato il finanziamento, con un bonifico bancario o postale.

In merito proprio ai bonifici questi devono contenere elementi precisi come la causale del versamento in cui è indicata la normativa per la detrazione per ristrutturazione. Anche se viene indicata erroneamente nella causale la normativa sulla riqualificazione energetica in luogo di quella sulla ristrutturazione, si riconosce sempre la detrazione Irpef al 50%, purché banche e poste possano comunque applicare la ritenuta al 4%.