domenica 6 ottobre 2013

Mutuo a tasso variabile, conviene veramente?

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Il mutuo a tasso variabile è una forma di finanziamento erogato dalle banche o società finanziarie il cui tasso di interesse oscilla in base all’andamento dell’indice finanziario di riferimento, che in questo caso è l’Euribor. Per estrema semplificazione definiamo l’Euribor come l’indice europeo il cui tasso è conferito dalla media dei tassi che 39 banche – principalmente europee – richiedono al fine di potersi scambiare denaro tra loro.

Caratteristiche del mutuo

Considerata la variabilità del tasso di interesse, si desume che anche le rate del mutuo variano, pertanto nella stipula del contratto, il mutuatario non saprà l’importo certo da versare alla scadenza della rata, ma quest’ultima dipenderà dall’andamento del mercato in riferimento al periodo previsto per il pagamento della medesima.
Solitamente gli importi iniziali delle rate dei mutui a tasso variabile risultano inferiori se confrontati con quelli a tasso fisso risultando così possibile poter risparmiare per diversi anni sulle rate da versare, anche perché chi sceglie il mutuo a tasso variabile non assume il ragionamento “assicurativo” del mutuo a tasso fisso: pagare un costo in più sulla rata per assicurarsi da rischi di futuri rialzi.
È altresì vero che la tendenza dei tassi è quasi sempre al rialzo e – una volta aumentati – raramente scendono. Da una parte, quindi, i primi anni con il tasso variabile, la rata del mutuo è più contenuta, ma nel tempo aumenta a volte in modo consistente.
mutuo tasso variabile
Vi è anche un ulteriore vantaggio – oltre a tassi generalmente più bassi rispetto ai mutui a tasso fisso nei primi anni – che si verifica con l’inflazione. Se l’inflazione diminuisce, anche la rata diminuisce.
Le banche hanno, inoltre, elaborato diverse soluzioni di mutui variabili, tra cui quello misto in cui l’importo della rata è fissa, ciò che varia è il tempo.
Questi di cui stiamo parlando, invece,  sono consigliati alle persone con redditi medio/alti e alti con una capacità economica in grado di sostenere le imprevedibilità del mercato e pagare le rate elevate dovute all’aumento dei tassi di riferimento. È inoltre indicato per le persone con propensione al rischio e che desiderano trarre vantaggi dall’andamento dei mercati.

La tendenza negli ultimi anni

In base alle rilevazioni della Banca d’Italia – a luglio 2013 – i TEGM (Tassi Effettivi Globali Medi) per i mutui a tasso fisso e variabile sono rispettivamente del 5,42% e del 4%, nonostante il tasso variabile sia gradualmente aumentato rispetto al 2,5% del 2010.
   

http://www.youtube.com/watch?v=0BNh45gRu0Q


Il mutuo a tasso variabile sembra, quindi, dimostrarsi competitivo e preferito dal 70% degli italiani contro il 20% di coloro che scelgono il mutuo a tasso fisso e un restante 10% di coloro che optano per la soluzione ibrida (questi ultimi in aumento nell’ultimo biennio del 6% circa).