Imposta di registro, rincari dal 2014. Aumenti su ipotecaria e catastale. Salva la prima casa
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Per
coprire i costi del DL Istruzione, l'imposta di registro passa da 168 a
200 euro e prelievo da 50 euro su volture e iscrizioni catastali.
La novità, certamente poco gradita ai
contribuenti, è prevista nella versione definitiva del decreto legge
sull'Istruzione approvato il 9 settembre scorso dal Consiglio dei
Ministri, che restituisce risorse ai settori della formazione,
innestandosi sul federalismo municipale (articolo 10 del decreto
legislativo n. 23/2011).
Imposta di registro sale a 200 euro
A partire dal 1° gennaio 2014, l’importo
dell’imposta di registro da versare in misura fissa passerà dagli
attuali 168 euro a 200 euro; tale aumento si applicherà anche alle
imposte ipotecarie e catastali che non sono inerenti i trasferimenti
immobiliari a titolo oneroso.
L’aumento a 200 euro dell’imposta di
registro in misura fissa interesserà anche i conferimenti di beni ai
soci, tutti i contratti soggetti ad Iva, i contratti di comodato di
immobili e le operazioni di ristrutturazione aziendale come fusioni e
scissioni.
Prima casa, aliquota dal 3% al 2%
Per trasferimenti di prima casa a titolo
oneroso, le aliquote dell'imposta di registro passeranno dal 3% al 2%
dal 1° gennaio del prossimo anno. Per quanto riguarda gli immobili di
lusso, essi andranno a coincidere con quelli classificati tali ai fini
dell’Imu, e pertanto accatastati nelle categorie A/1, A/8 e A/9. Per
questi immobili l’imposta dall’attuale 7% aumenterà al 9%, così come per
le seconde abitazioni, capannoni, ecc.. L'aliquota salirà al 9%,
dall’attuale 8%, anche per i terreni edificabili e per quelli agricoli
(attualmente al 15%).
Tornano le imposte ipocatastali per volture e iscrizioni catastali
Per volture e iscrizioni catastali
ritorna l’imposta ipotecaria e catastale nella misura fissa – e non più
proporzionale - di 50 euro per ciascuna. Tale tassa era stata eliminata
dal Dlgs n. 23/2011 sul federalismo municipale con effetto dal 1°
gennaio 2014.