Quando si pensava di essere arrivati ad un punto d’arrivo in merito ai pagamenti delle imposte legate alla casa, in particolare le tasse sui servizi, ecco che una nuova nota della Commissione Finanze alla Camera getta nuovo scompiglio in merito alle aliquote comunali. La nota in realtà cerca di portare una maggiore chiarezza sulla controversia fra Stato e Comuni sulla gestione dell’imposta comunale, ma come vedremo si tratta di fonte di ulteriore confusione.
Cosa succede dal mese di Maggio?
La Commissione Finanze ha dunque ribadito il fatto che il pagamento della Tasi per il 2014 potrà essere pagato in una soluzione unica entro il 16 dicembre, ma soltanto nel caso in cui i Comuni italiani interessati non facciano in tempo ad approvare i vari bilanci entro la fine del mese di maggio.
Per tutti i Comuni che invece riusciranno ad approvare il bilancio entro la data di maggio, resta la possibilità di andare a pagare la tassa in due soluzioni: le scadenze previste rimangono quelle concordate, ovvero il 16 giugno ed il 16 dicembre del 2014.
Come calcolare e applicare le aliquote Tasi
Proviamo a fare ulteriore chiarezza sull’ammontare delle aliquote Tasi per il 2014. Per i comuni di cui sopra, che non approveranno il bilancio, l’aliquota applicata sarà quella standard dello 0,1% in caso di immobili che non risultano come prima casa; a questa quota va addizionata l’aliquota IMU relativa al comune di riferimento dell’immobile.
Se però i comuni nel 2013 hanno applicato già una aliquota, relativa all’IMU, pari a 1,06%, potranno applicare una diversa aliquota Tasi che, sulle seconde case, arriverebbe ad un totale di 1,14%.
Per sapere quanto vale effettivamente la Tasi, sarà necessario indicare il valore della rendita catastale, effettuarne una rivalutazione del 5% e poi effettuare una moltiplicazione relativa al proprio coefficiente immobiliare.
A questo punto occorrerà anche andare a considerare l’aliquota prevista dal Comune sul valore catastale dell’immobile, ed in caso detrarre quanto previsto.