Le nuove norme anti-riciclaggio prevedono
l'obbligo per i correntisti di consegnare il banca copia aggiornata dei
documenti d'identità e informativa sul patrimonio personale, a pena il
blocco o chiusura del conto.
Hanno preso il via il
1° gennaio 2014 le ultime
direttive, in linea con le direttive europee, in tema di controllo sulle
transazioni finanziarie che prevedono l’obbligo per i possessori di un
conto corrente di presentarsi in filiale per consegnare una nuova copia dei documenti di
identità (o di inviarli via fax o in formato elettronico) e firmare una
informativa anti-riciclaggio sul patrimonio personale.
Norme anti-riciclaggio
Non tutti i clienti sarebbero stati informati dalle proprie banche dei nuovi obblighi in maniera efficace: il
questionario
sui propri dati sensibili è stato inviato per posta ordinaria senza
nessuna certezza di ricezione. Questo espone al rischio di blocco e
chiusura del
conto corrente se non si provvede a fornire
entro 60 giorni
dalla notifica la documentazione richiesta, che serve ad evitare di
essere coinvolti in potenziali denuncea per sospette attività di
riciclaggio.
Obblighi delle banche
Le banche rischiano una
sanzione pecuniaria
da 2.600 a 13.000 euro
per ogni omesso controllo. La procedura di verifica sul titolare del
conto da parte degli intermediari finanziari e banche deve essere
operata qualora sul conto vengano effettuate operazioni di
deposito, prelievo e pagamento contante
per importi da 200 a 500 euro. Nel caso in cui il cliente si rifiuti di
fornire le dovute informazioni, la normativa prevede la restituzione
forzata da parte della banca delle somme presenti sul conto e, nel caso
di movimentazioni sospette, la verifica dei dati del cliente o
dell’esecutore dell’operazione. L’obiettivo è quello eliminare gli
scambi sospetti di denaro, nonché incentivare l’uso di moneta elettronica più facile da tracciare.
Norme di riferimento
Le nuove norme anti-riciclaggio sono una diretta conseguenza di quanto disposto da due
decreti, il D.Lgs. 109/2007 e il D.Lgs. 231/2007 emanati in attuazione delle
direttive
2005/60 CE e 2006/70 CE volte a prevenire l’utilizzo di sistemi di
riciclaggio e il terrorismo, attraverso la collaborazione attiva delle
banche (che prevede anche la conoscenza approfondita dei clienti). Per
questo, le banche sono chiamate a sottoporre ai propri clienti il
questionario, a monitorare le operazioni ed eventualmente inviare, in
caso di sospetti, una
segnalazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia.