Dall’ultimo Osservatorio Assofin – Crif – Prometeia è emerso che il 2016 è stato un vero e proprio anno d’oro per i mutui, complici offerte sempre più favorevoli, una maggiore fiducia dei consumatori, migliori condizioni del mercato immobiliare residenziale e tassi di interesse sensibilmente più bassi. I finanziamenti con obiettivo l’acquisto di un’abitazione, in un anno, sono cresciuti del 31,7% e hanno continuato ad aumentare anche nei primi tre mesi del 2017, seppure a ritmi più lenti (+25,8% su base annua).
Meno surroghe e valori vicini al pre-crisi
Se i mutui registrano costanti aumenti del loro volume, quello delle surroghe risulta in diminuzione perché in calo sono i finanziamenti per cui conviene ancora optare per questa soluzione. Alla fine del 2016 il volume delle surroghe era sceso dello 0,1%, dopo tre anni di costanti aumenti, e nel primo trimestre 2017 si parla di un -27,5%.
Per ciò che riguarda i prestiti, invece, le notizie sono buone e i valori si stanno avvicinando al periodo precedente alla crisi economica. I flussi finanziati sono aumentati del 16,3% rispetto a quanto rilevato nel 2015; i ritmi sembrano rallentare, ma di poco, all’inizio di quest’anno, considerato che nel primo trimestre 2017 l’incremento è stato pari al 15,4%.
Cosa si finanzia
Analizzando i flussi del credito al consumo all’inizio del 2017, questi sono aumentati del 26% per l’acquisto di auto e moto e del 22,8% per il comparto dei prestiti personali. È scesa del 7,3% l’erogazione di finanziamenti per altri beni e servizi, soprattutto a causa di un calo degli acquisti di elettrodomestici e componenti di elettronica. Sta bene, invece, il comparto dell’arredamento, grazie soprattutto agli effetti dei bonus fiscali sulle ristrutturazioni.
La qualità del credito è migliore
I numeri sui flussi di credito sono quindi positivi e lo sono altrettanto anche quelli sul tasso di default, vale a dire il rischio sofferenze per ritardo nei pagamenti di almeno sei rate e potenziali sofferenze: nell’ultima rilevazione effettuata lo scorso marzo, il valore ha toccato il livello più basso degli ultimi anni, assestandosi all’1,7%, contro l’1,9% del 2016. Analizzando soltanto il tasso di default relativo ai mutui, siamo a livelli ancora più bassi, con un 1,3%, numero praticamente prossimo ai valori pre-crisi.
Gli analisti riflettono su come una maggiore cautela, rispetto al passato, sia da parte della domanda sia dell’offerta ha portato ad avere un credito generalmente di qualità maggiore. Ciò che si eroga, quindi, è molto meno a rischio rispetto agli anni più intensi della crisi economica. Anche a causa della minore incidenza delle surroghe sul totale dei mutui erogati, sono aumentati i finanziamenti finalizzati all’acquisto che coprono cifre superiori ai 200mila euro da rimborsare per periodi più lunghi di 25 anni.
Secondo le stime degli esperti il prossimo triennio (2017-2019) vedrà consolidarsi la crescita dei prestiti, avendo già un’ottima base di partenza, solida e in salute, perché si ritorni a una fase più che positiva del comparto