domenica 18 giugno 2017

Investire per i figli: la casa resta un bene prezioso

 

Non tramonta il sentimento d’amore degli italiani nei confronti della casa e a dimostrarlo ci sono i risultati dell’ultimo sondaggio di Immobiliare.it che ha chiesto a un campione di 10mila utenti in che cosa investirebbero se potessero lasciare qualcosa ai figli.

Per metà degli italiani la casa è la risposta

Il 51,7% dei rispondenti ha dichiarato che, fra le opzioni suggerite, quello in cui investirebbero per i propri eredi è un immobile. Questo vuol dire che oltre metà degli italiani vede ancora la casa come il bene più prezioso da tramandare, ma indica anche che per l’altra parte di chi ha risposto non è così. Se l’amore per gli immobili non sembra tramontare, di certo il sentimento sta cominciando a scricchiolare se consideriamo che alla stessa domanda, in un sondaggio del 2006, ben il 60% dei rispondenti aveva indicato la casa. In fondo erano anni, quelli precedenti alla crisi, in cui i prezzi degli immobili continuavano a crescere, la domanda rimaneva costantemente a livelli sostenuti e la casa era davvero il bene rifugio per eccellenza.

Guardando al dettaglio di chi acquisterebbe una casa per i figli, non si sono riscontrate grandi differenze fra le diverse fasce d’età o le diverse regioni di residenza. Le uniche percentuali più elevate, seppur di poco, di chi comprerebbe un immobile sono quelle rilevate fra chi vive al Sud (54,38%) e fra chi ha più di 60 anni (58,23%).

La casa è l’unico bene durevole, soprattutto dove viviamo

Chi ha risposto al sondaggio dichiarando che ciò che lascerebbe ai figli è una casa, ha detto di pensarla in questo modo in quanto l’immobile è l’unico bene durevole da poter tramandare (41,65%). Oltre il 29%, invece, non ha fiducia nel futuro dei giovani e comprerebbe una casa per loro convinto del fatto che da grandi non saranno in grado di farlo da soli. Per il 18% la ragione va ricercata nella concezione dell’affitto come uno “spreco di soldi” che vorrebbero risparmiare ai loro figli, soprattutto se guardiamo alle regioni del Sud, dove questa percentuale è arrivata al 21%. Ciò indica che nel Meridione la locazione non è ancora concepita come alternativa alla vendita, nonostante i trend positivi del settore, ma è considerata un vero e proprio ripiego.

Si parla tanto di fuga di cervelli, eppure oltre il 60% dei genitori investirebbe in un immobile nella propria città. Solo il 19,2% guarderebbe al mercato delle grandi città italiane, poco più del 13% investirebbe in località di villeggiatura e appena il 6% farebbe un investimento all’estero.

Se non la casa…cosa?

Chi non ha espresso la sua preferenza verso la casa come bene in cui investire per i figli, ha distribuito le risposte in maniera abbastanza equa fra le altre soluzioni proposte nel sondaggio. Oltre il 16% partirebbe con un’attività di business che sia redditizia da tramandare, poco più dell’11% sceglierebbe una polizza vita, quasi il 15% investirebbe in fondi e prodotti finanziari e solo il 5,6% comprerebbe oro e diamanti. La ragione più ricorrente per cui non si è scelta la casa è quella di considerarla come un bene troppo costoso da mantenere, risposta indicata dal 43% del campione. Oltre il 30% non investirebbe in immobili perché incerto sul futuro dei propri figli e sulla città in cui vivranno. Solo il 9% ha detto di non potersi permettere una casa, mentre quasi il 3% è ancora più previdente ed eviterebbe di comprarne una per paura che il futuro partner del figlio, in caso di divorzio, possa tenersi l’immobile.