La buona notizia è che con la approvazione della legge di bilancio per l’anno 2017, cui è stato dato l’OK ufficiale il 7 dicembre 2016, i bonus fiscali legati alla ristrutturazione edilizia sono stati prorogati per tutto l’anno in corso e nella misura massima prevista fino ad oggi, vale a dire una detrazione pari al 50% della spesa fino ad un importo massimo di 96 mila euro.
Non sempre, però, è chiaro quali siano i criteri per poter beneficiare di questi sgravi, ecco quindi che torna molto utile un vademecum dedicato creato dal sito Homerating.it. Sintetizziamo qui i punti principali (e spesso meno noti!).
In primis va detto che a poter beneficiare dello sgravio non è solo il proprietario dell’immobile oggetto di ristrutturazione, ma tutti i cosiddetti “soggetti passivi irpef ” che, a vario titolo possiedono o detengono quote dell’unità immobiliare; rientra in questa definizione, quindi, anche il nudo proprietario purché in possesso delle condizioni di legge previste.
Altro elemento molto importante da considerare è che lo sgravio non si applica ai soli costi relativi ai materiali, ma anche alla manodopera; attenzione quindi ad indicare in maniera precisa anche questa nella fattura da presentare per l’ottenimento del bonus.
Ultimo, ma n on meno importante, lo sgravio si applica anche a tutti gli interventi eseguiti per migliorare la qualità abitativa delle persone disabili; non solo per i casi in cui l’intervento sia finalizzato all’eliminazione di una barriera architettonica presente in casa, ma anche l’installazione di elementi di tecnologia o di robotica che siano finalizzati alla migliore qualità di vita casalinga del disabile.