È possibile unire due appartamenti confinanti, di cui si è proprietari e che però appartengono a due condomini diversi, allo scopo di avere un unico appartamento?
No: non secondo la più recente giurisprudenza non può essere consentita l’unione di due appartamenti che fanno parte di edifici condominiali differenti. In questo senso ha ritenuto di esprimersi la Suprema Corte di Cassazione con una (relativamente) recente sentenza [1]. In questo caso anche la semplice apertura di una porta nel muro perimetrale appartenente a due condomini diversi comporta un’alterazione ed un uso indebito della cosa comune. Non solo. Bisogna anche tenere conto che si tratta di opere che andrebbero a costituire una servitù di passaggio.
La stessa Corte, in una precedente sentenza [2], aveva già chiarito che il singolo condomino può eseguire delle opere sul bene comune a patto che non impedisca un paritario uso da parte degli altri condomini, ma è importante, in ogni caso, che l’opera non vada a costituire una servitù. In sostanza, secondo quanto è stato stabilito dalla Suprema Corte l’apertura di un varco nel muro perimetrale per esigenze riferibili al singolo condomino “è consentita, quale uso più intenso del bene comune, con eccezione del caso in cui tale varco metta in comunicazione l’appartamento del condominio con un’altra unità immobiliare attigua, pur di proprietà del medesimo, ricompresa in un diverso edificio condominiale”.