È stato pubblicato negli scorsi giorni il consueto Barometro Crif sul mercato dei mutui in Italia, basato sul sistema di informazioni creditizie del Crif che monitora l’andamento dei mutui e delle surroghe. I dati, contrariamente ad altri osservatori, si basano sull’effettiva considerazione delle istruttorie aperte per le pratiche di finanziamento, e non solo su richieste o manifestazioni di interesse.
A settembre 2017, rispetto allo stesso mese del 2016, si è registrato un calo dei mutui del 13,8%. Questo dato va interpretato tenendo presente l’effettiva diminuzione di interesse verso le surroghe, che negli scorsi tempi stavano gonfiando le performance del settore. Guardando ai primi nove mesi del 2017 il calo si riduce al -8,2% rispetto allo stesso periodo del 2016.
Aumentando l’incidenza dei mutui prima casa e calando quella delle surroghe, cresce di conseguenza l’importo medio richiesto che, nel terzo trimestre dell’anno, è salito dell’1,6% arrivando a 125.449 euro. Si riduce l’aumento di settembre rispetto allo stesso mese del 2016: in questo caso si segnala un +0,5% con una cifra media richiesta di 123.657 euro.
Quanto si richiede e chi accende un mutuo in Italia
La fascia più popolare per le cifre medie richieste per acquistare casa rimane quella fra i 100.001 e i 150.000 euro, che riguarda il 29,4% delle istruttorie aperte. Cresce però il ricorso a fasce più alte e quella superiore a 150.000 euro ha segnato un +1,1%. La durata dei mutui preferita è sempre quella che va dai 16 ai 20 anni, scelta nel 24,4% dei casi, mentre il 22% ha optato per durate maggiori tra i 26 e i 30 anni.
Chi decide di accendere un mutuo in Italia? Il 35,2% dei richiedenti ha fra i 35 e i 44 anni; mentre il 26,7% ne ha meno di 35.
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