I segnali positivi che provengono dal mercato, in termini di mutui e compravendite, non rassicurano l'organizzazione dei proprietari di casa. Confedilizia considera l'ultima rivelazione dell'Istat - che certifica un'ulteriore discesa dei prezzi delle case - come la prova della sofferenza del mercato immobiliare, che oggi più che mai avrebbe bisogno di "interventi decisi per invertire la rotta".
"L’ultima rilevazione dell’Istat sui prezzi delle abitazioni - si legge nel comunicato diffuso da Confedilizia - evidenzia uno stato di crisi del mercato immobiliare che Parlamento e Governo non possono ignorare. Il quadro tracciato dall’Istituto di statistica, peraltro, è persino ottimistico rispetto alla realtà: in molte zone le diminuzioni dei prezzi sono ben superiori a quelle rilevate e sempre più di frequente si arriva anche all’azzeramento del valore del bene, come avviene quando gli immobili sono del tutto privi di mercato, invendibili (ma tassati)".
"Significativo è il passaggio del documento nel quale l’Istat rileva che «è dalla fine del 2011 che i prezzi delle abitazioni esistenti registrano variazioni negative». La sottolineatura non stupisce: la fine del 2011, infatti, è proprio il momento in cui l’Italia – con un’azione masochistica senza precedenti – ha deciso di triplicare la tassazione patrimoniale sugli immobili, determinando effetti negativi a catena: crollo delle compravendite, impoverimento diffuso, caduta dei consumi, chiusura di imprese, perdita di posti di lavoro, moltiplicazione dei negozi sfitti, aumento delle sofferenze bancarie".
È necessario porre rimedio a questo stato di cose e l’unico modo per farlo è ridurre l’imposizione fiscale sul settore immobiliare. Con l’ultima manovra di bilancio si è iniziato, con la prossima bisogna proseguire”.