Tutte le spese per casa e affitti da detrarre nel 2018
Gli affitti brevi entrano nel 730/2018.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato nei giorni scorsi il modello di dichiarazione dei redditi 730/2018 con le istruzioni per la compilazione, e come ogni anno non mancano le novità. Tra queste la più chiacchierata è la cosiddetta tassa Airbnb, ovvero la tassa sugli affitti brevi, introdotta dal 1 giugno 2017.
Si tratta della normativa fiscale che disciplina i redditi derivati dalla locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore ai 30 giorni, con contratti stipulati da persone fisiche al di fuori dell’esercizio dell’attività d’impresa ma conclusi con l’intervento di soggetti che esercitano l’attività di intermediazione immobiliare, ivi compresi i portali online. Tali redditi trovano per la prima volta spazio nel modello del 730 per il 2018, essendo assoggettati alla cedolare secca con ritenuta del 21% versata direttamente dagli intermediari. In sede di dichiarazione è possibile optare per il regime Irpef se risulta essere più conveniente; in questo caso la cedolare versata viene trattenuta come acconto. Il reddito derivante dagli affitti brevi costituisce reddito fondiario per il proprietario dell’immobile e nel 730 va indicato nel Quadro B, relativo ai redditi degli immobili; è stato inoltre aggiornato il rigo F8 dove indicare l’importo delle ritenute subite. Differente se è un sublocatore o un comodatario a riscuotere i canoni: in questi casi i proventi dalla locazione breve costituiscono reddito diverso e vanno indicati nel quadro D al rigo D4, con il codice 10, mentre al proprietario basterà indicare la rendita catastale.
Le altre novità per la casa introdotte nel 730/2018.
Di seguito le altre novità contenute nel modello di dichiarazione 730/2018 che riguardano le spese sostenute per la casa da portare in detrazione:
- Sismabonus: quest’anno sono previste percentuali di detrazioni più ampie per le spese sostenute per gli interventi antisismici effettuati su parti comuni di condominio, l’estensione dell’agevolazione anche per le case popolari e la detrazione al 100% sulla spesa sostenuta per la diagnosi sismica.
- Ecobonus: cambiano le detrazioni relative agli interventi per il risparmio energetico; in particolare sono ridotte al 50% le spese sostenute per finestre con infissi, schermature solari e caldaie a condensazione.
- Bonus verde 2018: è prevista una detrazione del 36% per gli interventi di sistemazione e recupero del verde di giardini, terrazzi, balconi, anche per le parti comuni degli edifici condominiali e per gli immobili di interesse storico.
- Bonus unico condomini 2018: la Legge di Bilancio ha introdotto uno sconto Irpef per i condomini che effettuano interventi di risparmio energetico insieme a interventi di adeguamento antisismico. Lo sconto varia tra l’80 e l’85% a seconda del grado di riduzione del rischio raggiunto grazie ai lavori.
- Affitti per studenti fuori sede: viene ampliata la platea degli studenti universitari fuori sede, o meglio delle famiglie di studenti nel caso siano ancora a carico dei genitori, che possono usufruire della detrazione del 19% per l’appartamento affittato per motivi di studio (scopri di più sugli affitti a studenti fuori sede).
Casa e affitti: quali spese scaricare con la dichiarazione dei redditi?
Oltre alle novità introdotte nel 730/2018, restano immutate altre voci di spesa su casa e affitti che si possono portare in detrazione in sede di dichiarazione dei redditi:
- Canoni di affitto: gli inquilini possono portare in detrazione le spese sostenute per il pagamento dei canoni di affitto dell’abitazione principale, alle seguenti condizioni:
- con contratto libero 4+4 possono detrarre una somma pari a 300 euro se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro, una somma pari a 150 euro per redditi imponibili compresi tra 15.493,71 e 30.987,41 euro. Occorre indicare questa spesa nel Rigo E1, Codice 1 del 730.
- con contratto a canone concordato: la detrazione è pari a 495,80 euro se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro, e a 247,90 euro per redditi compresi tra 15.493,71 e 30.987,41 euro. Occorre indicare questa spesa nel Rigo E1, codice 2 del 730.
- Giovani in affitto: i giovani tra i 20 e i 30 anni che vivono in affitto possono portare in detrazione le spese sostenute per i canoni di locazione a patto che la casa sia diversa dall’abitazione principale dei genitori. Lo sconto Irpef è pari a 991,60 euro se il reddito non supera i 15.493,71 euro, e vale per i primi tre anni di affitto con contratti libero 4+4, concordato 3+2 e transitorio.
- Affitti per lavoratori trasferiti: i lavoratori dipendenti che si trasferiscono per motivi di lavoro possono detrarre, per i primi 3 anni, i canoni di affitto nella misura di 991,60 euro per redditi complessivi non superiori a 15.493,71 euro e 495,80 euro per redditi tra i 15.493,71 euro e i 30.987,41 euro. Ci sono però alcuni requisiti che il lavoratore deve rispettare per poter accedere allo sconto fiscale:
- deve trasferire la propria residenza nel comune di lavoro o in un comune limitrofo;
- il comune deve distare almeno 100 km dal precedente e trovarsi fuori dalla propria regione;
- la residenza nel nuovo comune sia stata trasferita da meno di 3 anni dalla richiesta di detrazione.
- Alloggi sociali: ai titolari di contratti di affitto di alloggi sociali adibiti alla propria abitazione principale spetta una detrazione pari a 900,00 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro e 450,00 euro per i redditi complessivi compresi tra 15.493,71 euro e 30.987,41 euro.
- Canoni di leasing per l’abitazione principale: la Legge di Stabilità 2016 ha introdotto, fino al 31 dicembre 2020, un’agevolazione fiscale per chi opta per il contratto di leasing immobiliare. La detrazione in questo caso è pari al 19%, ma il conduttore non deve possedere un reddito superiore a 55 mila euro e non deve essere titolare di diritti di proprietà su immobili a destinazione abitativa. Il limite massimo rispetto all’importo da detrarre è di 8000 euro all’anno se alla data di stipula del contratto di leasing il contribuente aveva meno di 35 anni, mentre in caso contrario il limite scende a 4.000 euro.
- Domotica: è stato prorogato anche per il 2018 il bonus domotica pari al 65%, che agevola le spese destinate all’acquisto di abitazioni dotate di domotica e installazione di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda e climatizzazione delle case.
- Interessi passivi sul mutuo: lo sconto Irpef per gli interessi passivi sul mutuo dell’abitazione principale o prima casa, compresi gli oneri accessori, è pari al 19% con un massimo di 4.000 euro.
- Spese per l’intermediazione immobiliare e provvigioni: è possibile scaricare i compensi per i mediatori immobiliari nella misura del 19% con il limite di 1000 euro complessivi.
- Bonus mobili e grandi elettrodomestici: per queste spese lo sgravio Irpef ammonta al 50% con un tetto di spesa massimo di 10 mila euro. Il bonus vale però solo se le spese sono effettuate a seguito di lavori di ristrutturazione dell’immobile. Precisiamo inoltre che gli elettrodomestici per i quali è prevista l’agevolazione sono quelli in classe energetica A+ (A per i forni). Nel 2018 non è stato prorogato il bonus mobili per le giovani coppie, introdotto dalla Legge di Stabilità 2017.
Le scadenze per presentare il 730/2018.
La scadenza per presentare il 730 quest’anno è fissata al 23 luglio, sia per chi invia il modello in autonomia come precompilata, sia per chi si avvale dell’assistenza fiscale dai Caf o da altri professionisti abilitati.