Nuove regole per gli affitti a canone concordato.
Rinnovata la convenzione nazionale per gli affitti
Nuove regole più soft sono in arrivo per gli affitti a canone concordato grazie al rinnovo della Convenzione Nazionale tra le Associazioni maggiormente rappresentative di proprietari e inquilini, stipulata lo scorso 25 ottobre dopo 17 anni dalla precedente formulazione attualmente in vigore.
Agli accordi hanno partecipato i Sindacati degli Inquilini SUNIA, SICET, UNIAT, Unione Inquilini, Ania, Feder.Casa e il COORDINAMENTO PROPRIETARI IMMOBILIARI ANPE-Federproprietà, ASPPI, CONFAPPI, UPPI, e verranno seguiti da un apposito Decreto Ministeriale che costituirà la base per i futuri Accordi Territoriali locali attraverso i quali verranno definiti i criteri per la stipula dei contratti a canone concordato. Fino alla stipula degli Accordi in base alla nuova Convenzione (e al Decreto Ministeriale a venire) varranno gli Accordi attualmente in vigore.
Le nuove regole per i contratti concordati.
Tra le principali novità segnaliamo:
- Nuovi modelli di contratto e Tabella Oneri Accessori, probabilmente disponibili in sede di emanazione del Decreto Ministeriale.
- Modifica durata contratti transitori: la Convenzione elimina il limite minimo di 1 mese, mantenendo invece la durata massima di 18 mesi.
- Nuovi criteri per stabilire l’obbligo del canone concordato in caso di contratti transitori: tale obbligo scatterà solo nel caso il Comune dove è sito l’immobile abbia un numero di abitanti superiore a 10.000 (diecimila). In Comuni con numero di abitanti pari o inferiore a 10.000 sarà invece possibile definire liberamente il canone, mentre rimane libero in tutti i Comuni nel caso di contratto con durata non superiore a 30 giorni.
- Esigenze di transitorietà: i contratti transitori dovranno contenere una specifica dichiarazione che individui un’esigenza di transitorietà del locatore o del conduttore compresa tra quelle previste dall’Accordo Territoriale, provata con documentazione da allegare al contratto.
- Attestazione parametri utilizzati per il calcolo e agevolazioni fiscali: viene prevista la possibilità che le parti si facciano assistere dalle Organizzazioni di proprietari o inquilini per la stipula, un’assistenza che rimane facoltativa permettendo così di stipulare contratti a canone concordato senza alcuna assistenza.