L’economia italiana torna a girare per il verso giusto e i consumatori riprendono a chiedere i prestiti anche se cambiano notevolmente le classifiche relative alle finalità per le quali si cerca di ottenere un finanziamento.
I dati arrivano dall’Osservatorio sul Credito al consumo che i portali Facile.it e Prestiti.it hanno realizzato analizzando oltre 30.000 richieste di prestito personale presentate nel semestre maggio - ottobre 2016.
Il primo dato emerso dall’analisi è quello relativo all’importo che si cerca di ottenere da banche e finanziarie; in media 11.200 euro, vale a dire il 9% più di quanto non si richiedesse appena un anno fa e comunque l’1,2% in più se si considera il semestre. Diminuiscono invece sia l’età media del richiedente (che oggi è pari a 40 anni, mentre nella scorsa rilevazione era equivalente a 42) sia la durata del piano di restituzione (66 rate nel nel 2015, solo 60 nel 2016).
Soprattutto, però, cambiano radicalmente le motivazioni per le quali gli italiani si rivolgono alle aziende di credito al consumo; storicamente era la liquidità, vale a dire la richiesta di denaro contante per affrontare le spese impreviste la motivazione che raccoglieva il maggior numero di domande, ora invece oltre una richiesta su tre è legata al mondo dei motori con una forte preponderanza dei prestiti personali legati alle auto usate che, superando il 21% del totale passano davanti alla liquidità, ora tallonata da un altro tipo di prestito personale; quello che gli italiani richiedono per ristrutturare immobili e che ormai è pari al 15% del totale.
Senza dubbio questo exploit del prestito per ristrutturazione è legato a doppio filo con l’introduzione (e la riconferma) degli importanti sgravi fiscali che hanno resto il finanziamento ancora più conveniente, ulteriore vantaggio rispetto al mutuo per ristrutturazione che, a fronte di tassi di interesse inferiori, ha però regole più stringenti per la concessione.