Licenza edilizia, autorizzazioni comunali, pagamento di tasse sulla casa e sui rifiuti; tempi e costi per la realizzazione di case in legno prefabbricate o meno.
Una casa di mattoni costa. Non solo al momento dell’acquisto, ma anche dopo. Le spese di manutenzione, l’eventuale presenza di un condominio e quindi delle spese mensili da versare all’amministratore, ma soprattutto il carico fiscale rendono l’abitazione un bene di lusso. Lo sa bene anche il fisco che, all’acquisto di una casa, fa spesso scattare una verifica sulla effettiva capacità di spesa del contribuente (il famoso redditometro). Ecco perché sempre più spesso si ricorre ai prefabbricati e alle case in legno. Ma il fatto di avere una struttura mobile o comunque facilmente rimovibile non toglie l’obbligo di rispettare una serie di regole come, ad esempio, quelle delle necessarie autorizzazioni amministrative. Ad esempio, chi costruisce una causa in legno deve pur sempre ottenere la vecchia licenza edilizia (oggi si chiama «permesso di costruire»). Così come sono dovute le imposte locali sugli immobili. Ma procediamo con ordine e vediamo dove, come e quando si possono costruire case in legno.
Dove costruire una casa in legno?
Chi vuol costruire una casa in legno non può certo farlo sul suolo pubblico o su quello altrui benché abbandonato. Bisogna essere titolari di un terreno o, quantomeno, del relativo diritto di superficie (quel diritto cioè che consente di costruire un bene immobile sopra il suolo altrui e di conservare la proprietà dell’opera). In buona sostanza chi si chiede dove costruire una casa in legno ha una sola risposta: si può fare solo su un terreno privato proprio o su cui si è ricevuta autorizzazione dal titolare.
Chi decide di costruire una casa in legno su un terreno altrui perde la proprietà, a meno che non ci sia stato un precedente atto notarile con cui sia stato ceduto il diritto di superficie. Quindi, tanto per fare un esempio ricorrente, il marito che costruire una casa sul terreno della moglie e dopo si separa è costretto a lasciare l’immobile all’ex, perché questa ne rimane l’unica titolare.
Come vedremo meglio nel paragrafo successivo, per costruire la casa in legno è necessario accertarsi che il terreno sia stato dichiarato edificabile.
Quali autorizzazioni per costruire una casa in legno?
Per costruire una casa in legno su un terreno privato c’è sempre bisogno di una autorizzazione amministrativa rilasciata dal Comune. Si tratta del permesso di costruire, un tempo chiamato licenza edilizia. Quindi bisogna presentare un progetto al competente ufficio con la firma dell’ingegnere o dell’architetto che poi dirigerà i lavori; il professionista deve essere iscritto all’albo. Il progetto sarà poi sottoposta al parere di una Commissione edilizia, che lo può approvare oppure approvare con modifiche oppure ancora respingerlo.
Il Comune rilascia il permesso dietro pagamento delle imposte.
Non c’è ragione di esonerare la costruzione in legno dal permesso di costruire atteso che la stessa è caratterizzata da una modifica permanente del suolo al pari dell’edificio in mattoni.
Per il rilascio del permesso è necessario che la casa in legno venga costruita su un terreno dichiarato edificabile.
Chi costruisce una casa in legno senza il permesso di costruire commette un reato: quello di abuso edilizio. Egli però può sempre chiedere la sanatoria a condizione che la costruzione non sia contraria né al piano regolatore in vigore al momento della costruzione né a quello eventualmente approvato successivamente, al momento della presentazione del permesso in sanatoria.
Casa in legno: si può costruire su un terreno agricolo?
Un terreno agricolo è, per definizione, un terreno destinato alla coltivazione della terra e all’allevamento del bestiame, pertanto la possibilità di edificarvi costruzioni in legno o in qualsiasi altro materiale è mantenuta entro limiti molto stringenti dalla normativa nazionale e regionale.
In generale, non è consentito a tutti costruire una casa in legno su un terreno agricolo a meno che la costruzione non sia destinata ad usi diversi rispetto all’abitazione (ad esempio per la raccolta di legna, di attrezzi da lavoro, come stalla o fienile, ecc.) a condizione che tale uso sia strumentale rispetto al fondo stesso. In verità, per gli imprenditori agricoli e i coltivatori diretti sono previste particolari esenzioni, compresa la possibilità di destinare la costruzione a “casa colonica”.
In ogni caso la normativa può variare da Regione a Regione per cui sarà bene informarsi correttamente presso l’ente locale ove si intende costruire.
Sulla casa in legno si pagano le tasse?
Sbaglia chi crede di sfuggire alle tasse se acquista o costruisce una casa in legno. Tanto le imposte sugli immobili (ad esempio l’Imu) quanto quelle sui servizi locali (la Tasi e la Tari) vanno corrisposte su tutte le opere classificate come «nuova costruzione», a prescindere quindi dai materiali usati. Applicandosi la disciplina delle normali imposte sulla casa, ci si può avvalere anche delle relative agevolazione previste per l’abitazione principale. Quindi, chi ha residenza in una casa in legno, costituendo questa la propria abitazione principale, non paga né Imu né Tasi (allo stato attuale infatti non dovute).
Chi ha una casa in legno paga la spazzatura, anche se dovesse portare le buste dell’immondizia nei cassonetti vicino a un adiacente palazzo in mattoni. L’unico caso in cui si può beneficiare dell’esenzione sulla spazzatura è quando il luogo non è servito dal un centro di raccolta rifiuti e il titolare è costretto a fare diverse centinaia di metri per portare i sacchetti da un’altra parte. Esistono numerose sentenze che riconoscono l’esenzione dalla Tari tutte le volte in cui il servizio di nettezza urbana non è garantito all’interno di un’area o nelle sue strette adiacenze.
Casa in legno: quanto costa?
Fare una casa in legno ha di certo un costo inferiore rispetto a quello di una casa in mattoni, e questa è la ragione principale per cui tale tipo di costruzione fa sempre più gola. Si va dai 6 ai 20mila euro: tutto dipende dalle dimensioni e dai materiali usati.
Se poi si vuol fare tutti in un’ottica di risparmio anche energetico, si può dotare la casa in legno di pannelli fotovoltaici che non costano più di mille euro e permettono di avere l’energia minima per accendere la luce, il computer e la stampante.
Casa in legno: come si costruisce?
Di solito le case in legno sono costituite da prefabbricati che vengono realizzati assemblando parti già precedentemente realizzate in fabbrica. Oltre al legno – che è il principale materiale utilizzato per costruire le case in legno – c’è anche il vetro per le finestre e l’acciaio per la porta o gli infissi.
Casa in legno: quanto tempo per costruire?
Di solito per realizzare una casa in legno è necessaria qualche settimana. Anche questo è un ulteriore punto a favore rispetto al classico mattone.
Casa in legno: cosa serve?
Ricapitolando quanto sinora detto, per costruire una casa in legno serve:
- la proprietà o il diritto di superficie di un terreno dichiarato edificabile; il coltivatore diretto o l’imprenditore agricolo può costruire una casa colonica nei limiti delle normative locali. Se la casa non ha scopi abitativi e viene costruita su un terreno agricolo è necessaria che essa sia strumentale al fondo;
- il permesso di costruire riconosciuto dal Comune ove si intende costruire la casa in legno;
- dai 6 ai 20mila euro per la realizzazione.