Conviene di più scegliere un mutuo a tasso fisso o un mutuo a tasso variabile? Scopriamolo insieme
Quando si decide di accendere un mutuo, una delle prime domande che ci si pone è: quale mutuo scegliere? O meglio: quale tasso scegliere? Conviene di più scegliere un mutuo a tasso fisso oppure è più opportuno scegliere un mutuo a tasso variabile? A tanto cercheremo di rispondere nel presente articolo. Tuttavia, prima di comprendere quale tasso sia più conveniente, chiariamo cosa deve intendersi per mutuo a tasso fisso ed a tasso variabile.
Indice
- 1 Mutuo a tasso fisso: come funziona?
- 2 Mutuo a tasso variabile: come funziona?
- 3 Tasso fisso o variabile: quale conviene?
- 4 Mutuo: tasso fisso o variabile?
- 5 Tasso variabile: perché, ad oggi, conviene di più?
- 6 Mutuo a tasso fisso o variabile: quanto costa?
Mutuo a tasso fisso: come funziona?
Nei mutui a tasso fisso, il tasso d’interesse rimane invariato per tutta la durata del mutuo, anche nel momento in cui dovessero insorgere dei cambiamenti nei mercati finanziari: la rata viene definita all’inizio e rimane bloccata fino alla fine del prestito. Questo perché l’ammontare del tasso fisso è legato all’Irs (Euro interest rate swap) e allo spread imposto dalla banca, ossia al guadagno che quest’ultima trarrà dall’operazione. Entrambi ben definiti e non modificabili dal momento successivo alla sottoscrizione del prestito. Bisogna tenere comunque presente che l’Irs è un valore che cambia giorno per giorno, ragion per cui è molto importante, per la definizione del tasso fisso, il momento in cui si accende il mutuo.
Mutuo a tasso variabile: come funziona?
Nei mutui a tasso variabile il tasso di interesse non rimane sempre lo stesso, essendo legato a due parametri: allo spread, che corrisponde, come nel caso del tasso fisso, al margine di guadagno della banca nella concessione del prestito, e all’Euribor (Euro Interbank Offered Rate), che equivale all’attuale costo del denaro per le banche. Quest’ultimo parametro è soggetto a variazioni temporali. Quindi, la banca ogni uno, tre, sei o dodici mesi – in base a quanto specificato nel contratto del prestito – verifica il nuovo valore dell’Euribor e provvede ad aggiornare la rata del mutuo.
Tasso fisso o variabile: quale conviene?
Una volta spiegata (sia pur brevemente) la differenza tra tasso fisso e variabile, possiamo tornare alla domanda che ci siamo posti ad incipit del presente articolo, vale a dire: conviene di più scegliere un mutuo a tasso fisso oppure è più opportuno scegliere un mutuo a tasso variabile? Ebbene, rispondere a questa domanda non è così semplice, poiché non esiste una risposta assoluta. Si tratta, infatti, di una scelta che vincolerà per diversi anni il sottoscrittore. Il vantaggio dell’una o dell’altra scelta dipende, inoltre, dal profilo economico del sottoscrittore, dalle sue aspettative economiche a breve e a lungo termine e, soprattutto, dalla situazione dei mercati finanziari nel momento in cui viene richiesto il mutuo. Ciò che, dunque, analizzeremo nel presente articolo è la scelta più conveniente nell’attuale periodo.
Mutuo: tasso fisso o variabile?
Attualmente è in forte aumento il numero degli Italiani che sceglie di accendere un mutuo a tasso variabile: se a settembre 2017, la scelta del mutuo a tasso variabile corrispondeva ad una fetta del 20% del totale delle erogazioni, ad oggi (novembre 2017) la percentuale è pari al 30%. Un aumento di mutui a tasso variabile così forte ed in così poco tempo è molto significativo. Eppure, il mutuo a tasso variabile, al meno sulla carta, è quello tecnicamente più rischioso proprio perché soggetto – come spiegato sopra – ad eventuali rialzi dei tassi di interesse che fanno salire la rata, a differenza di quanto accade per il mutuo a tasso fisso, la cui rata resta immutabile per tutta la durata del prestito (non a caso il 70% degli Italiani continua a scegliere questa forma di tassazione del mutuo).
Tasso variabile: perché, ad oggi, conviene di più?
Ad oggi molti italiani scelgono di accendere un mutuo a tasso variabile poiché c’è fondato motivo di ritenere che, per quanto i tassi di interesse potrebbero aumentare, questi aumenti saranno molto lenti e soprattutto molto bassi. Al riguardo, anche Mario Draghi, governatore della Banca Centrale Europea, ha affermato che i tassi di interesse resteranno bassi per un lunghissimo periodo di tempo.
Mutuo a tasso fisso o variabile: quanto costa?
Ad oggi, è più conveniente accendere un mutuo a tasso variabile anche stando ai costi. Attualmente, il miglior mutuo a tasso fisso si stipula intorno al 2,1%; mentre il miglior mutuo a tasso variabile costa solo lo 0,8%. Ecco, dunque, spiegato il motivo per il quale ad oggi è più conveniente stipulare un mutuo a tasso variabile. Ed infatti, se è vero che chi sceglie un mutuo a tasso variabile si sottopone al rischio della mutevolezza della rata, è pur vero che – stando anche alle dichiarazioni ufficiali – anche se vi sarà un aumento, questo sarà lento e molto ridotto.