L'effetto delle minori detrazioni TASI rispetto all'IMU sui conti di imprese e famiglie italiane.
Dopo l’IMU il nuovo salasso degli italiani si chiama TASI, una tassa che peserà sulle tasche dei contribuenti addirittura di più della precedente imposta sugli immobili. In media gli italiani dovranno pagare 231 euro l’anno di TASI che praticamente non prevede detrazioni, come invece avveniva con l’IMU. Questa differenza farà sì che 5 milioni di famiglie che prima erano esonerate dal balzello ora siano chiamate a versare il proprio contributo, anche in caso di immobili con basse rendite catastali. La metà delle famiglie che grazie alle detrazioni IMU non pagava alcuna imposta sugli immobili potrà ancora contare su una detrazione minima, andando a pagare in media 118 euro all’anno. E se la situazione per le famiglie è difficile, per le imprese si fa addirittura critica, dovendo pagare in totale oltre un miliardo di euro.
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A lanciare l’allarme sono stati il Codacons, Federconsumatori e Adusbef. Secondo Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, il fatto che le famiglie che prima non pagavano l’IMU per via delle detrazioni previste debbano invece pagare la TASI rappresenta«L’aspetto più vergognoso ed intollerabile, che purtroppo conferma ciò che avevamo denunciato fin dal primo momento».
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Il presidente Codacons, Carlo Rienzi, sottolinea poi come rispetto all’IMU la TASI rappresenterà una vera e propria stangata per imprese, uffici, negozi e capannoni:«Tutte le proiezioni ci dicono che la TASI finirà per pesare sulle tasche degli italiani più dell’IMU, ma ciò che è davvero grave è che questa tassa inciderà in modo più pesante sulle famiglie a reddito medio basso rispetto a quelle con reddito elevato. Questo perché, per effetto delle minori detrazioni, chi possiede una abitazione con rendita catastale modesta si troverà a pagare di più rispetto all’IMU, mentre chi è proprietario di un immobile di prestigio sarà avvantaggiato dalla TASI rispetto alla vecchia imposta».