La recente riforma del condominio, datata giugno 2013, ha destato molto interesse, in particolare in quegli inquilini sempre attenti ai cambiamenti e alle possibilità di sfruttare le varie semplificazioni introdotte. Una delle norme che ha sollevato più controversie è quella relativa al pagamento delle opere straordinarie. In realtà, ad una analisi più approfondita, è possibile intravedere in questa norma una novità significativa relativa al fondo dedicato ai lavori straordinari in condominio.
Ma cerchiamo di fare chiarezza su questo punto.
Cosa cambia per il fondo opere straordinarie?
Stando al testo della nuova legge condominiale, sembrerebbe essere stata introdotta una “fastidiosa” norma che prevede il versamento anticipato delle quote legate ad interventi di innovazione ed opere di manutenzione straordinarie. In pratica, si contesta il fatto di dover versare e lasciare in giacenza sul conto corrente condominiale una cifra significativa, piuttosto che aspettare il momento determinato dall’assemblea ed indicato negli appositi documenti.
Analizzando il testo della riforma, si trovano indicazioni molto più specifiche, ovvero che l’amministratore non deve chiedere, per gli interventi straordinari, l’anticipo del versamento delle quote, bensì deve andare a costituire un fondo particolare per tutelare i condomini, così da avere una gestione separata della contabilità relativa a questa diversa tipologia di spesa.
Il tutto, con il fine di essere in possesso di una situazione chiara e distinta delle finanze e delle varie somme versate dai condomini: in questo modo, infatti, l’amministratore porta la realtà condominiale ad una gestione contabile molto simile a quella di un esercizio commerciale.
Il fondo speciale, dunque, non deve gravare ulteriormente sulle tasche dei condomini, ma deve servire a garanzia di futuri interventi di manutenzione.
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