giovedì 7 novembre 2013

Euribor mai così in basso una manna per i mutui a tasso variabile

La Banca centrale europea non taglia i tassi di interesse ma l'Euribor continua a scendere a picco. Il 10 luglio 2009 questo indicatore - che esprime il tasso al quale gli istituti di credito europei si prestano i soldi fra di loro e che è anche utilizzato come parametro di riferimento per il calcolo delle rate della maggior parte dei mutui a tasso variabile – è scivolato su nuovi minimi storici. Nel dettaglio, l'Euribor a un mese è stato fissato a quota 0,63% mentre l'indice trimestrale è sceso all'1,007, soglia al ribasso sino ad oggi inesplorata.

Le cause della discesa. Come mai l'Euribor continua a perdere terreno e a distanziarsi (per la scadenza mensile) sempre più dal tasso di interesse della Banca centrale (mantenuto invariato dall'istituto di Francoforte nella riunione del 2 luglio 2009) all'1 per cento? Gli addetti ai lavori non hanno dubbi: l'Euribor scende in conseguenza della grande liquidità immessa nel sistema dalla Banca centrale europea negli ultimi mesi. Non è neppur un caso se i depositi degli istituti di credito presso la Banca centrale europea abbiano raggiunto il 6 luglio 2009 il nuovo massimo: 315,956 miliardi di euro.

Impatto sulle famiglie. La caduta dell'Euribor è una notizia ben accolta dai 3,2 milioni di famiglie italiane che stanno rimborsando un mutuo a tasso variabile. Tenendo conto che a ottobre 2008 l'Euribor viaggiava oltre il 5% (impennata dovuta alla mancanza di liquidità nel sistema finanziario) a conti fatti, da allora, con la caduta di oltre 400 punti base nel giro di 8-9 mesi le rate di un mutuo ventennale di 150mila euro si sono alleggerite di un importo compreso fra i 350 e i 500 euro. Lo scenario ribassista dei tassi ha giocato a vantaggio anche di chi ha scelto di agganciare il mutuo a tasso variabile al tasso della Bce (e non all'Euribor), possibilità questa introdotta in Italia a partire dal 2009. Rispetto a gennaio 2009, quando il tasso Bce viaggiava al 2,5%, ovvero 150 punti base in più rispetto all'attuale soglia dell'1%, il risparmio sulle rate mensili è compreso fra i 100 e i 200 euro.

Previsioni. Difficile, a questo punto, azzardare previsioni sull'andamento dei tassi e su quanto questa condizione anomala (Euribor inferiore al tasso Bce e, peraltro, sui minimi di sempre) possa reggere. Tutto è legato – sottolineano gli esperti – alla ripresa dell'economia. Quando arriveranno i primi segnali di un'inversione di tendenza e se allo stesso tempo non vi saranno pericoli di rialzo dell'inflazione, i tassi potranno normalizzarsi e salire intorno alla soglia naturale compresa tra il 2,5 e il 4 per cento. In molti ipotizzano che ciò avverrà dalla seconda metà del 2010. I più scettici, invece, si sbilanciano fino al 2012.