Boom di mutui e compravendite nel settore residenziale, immobili ad uso economico in crisi, prezzi in risalita: dati ISTAT.
Il mercato immobiliare nel 2015 ha registrato una crescita per il secondo anno consecutivo, dopo una serie negativa iniziata nel 2006 e proseguita fino al 2013, crescita sostenuta dei mutui, con prezzi ancora in discesa ma con una curva sempre meno accentuata: i dati di mercato si inseriscono in un contesto legislativo che vede diverse agevolazioni fiscali per chi compra casa.
Nell’ultimo trimestre dell’anno i prezzi sono scesi dello 0,2%, rispetto al periodo luglio-settembre e dello 0,9% a livello tendenziale, quindi sullo stesso periodo 2014. I dati sono contenuti in due diversi report ISTAT, quello sull’andamento del mercato immobiliare, che analizza compravendite e mutui, e quello sui prezzi delle abitazioni.
Partiamo dai prezzi: nell’intero 2015 sono calati del 2,4% rispetto al 2014, ma come detto nell’ultimo trimestre la discesa è stata meno accentuata. E comunque, anche il dato dell’intero anno è in miglioramento rispetto a quello 2014, quando il costo delle abitazioni era sceso del 4,4%. Ad attenuarsi è in particolare il prezzo delle abitazioni esistenti, sceso del 2,8% nel corso dell’anno (contro il -5,2% precedente), mentre il costo degli immobili nuovi (si parla sempre di residenziale), ha registrato una flessione più contenuta, -1,3% dal precedente -2,2%.
Questa dinamica di prezzi si accompagna a una ripresa del mercato in termini sia di compravendite sia di mutui. Le vendite hanno segnate un +5,2% sul 2014, con un aumento che è andato via via consolidandosi nel corso dell’anno, fino a toccare un +9,1% nell’ultimo trimestre. Attenzione: l’aumento delle compravendite è attribuibile esclusivamente al settore residenziale, +5,7%, mentre gli immobili ad uso economico (negozi, laboratori, uffici fabbricati industriali, agricoli), sono tornate in negativo, -1,3%, dopo la ripresa del 2014. Traduzione: i privati, anche approfittando di prezzi ancora relativamente convenienti, acquistano casa sempre più frequentemente, mentre le imprese nel 2015 hanno frenato sugli investimenti in immobili.
La battuta d’arresto delle compravendite, da parte delle imprese, si concentra nel Nord e nel Sud, mentre l’andamento è livemente positivo nel Centro e nelle Isole. Viceversa, le operazioni sugli immobili ad uso abitativo sono cresciute maggioremnte delle regioni del Nord, con variazioini più contenute nelle altre zone del paese. C’è anche una doppia velocità analizzando le compravendite nelle grandi città e nei centri minori: nelle città metropolitane salgono sia le operazioni sugli immobili abitativi sia quelle sugli immobili commerciali, mentre nei piccoli centri l’incremento si concentra esclusivamente nel settore residenziale.
Il mercato immobiliare nel 2015 ha registrato una crescita per il secondo anno consecutivo, dopo una serie negativa iniziata nel 2006 e proseguita fino al 2013, crescita sostenuta dei mutui, con prezzi ancora in discesa ma con una curva sempre meno accentuata: i dati di mercato si inseriscono in un contesto legislativo che vede diverse agevolazioni fiscali per chi compra casa.
Nell’ultimo trimestre dell’anno i prezzi sono scesi dello 0,2%, rispetto al periodo luglio-settembre e dello 0,9% a livello tendenziale, quindi sullo stesso periodo 2014. I dati sono contenuti in due diversi report ISTAT, quello sull’andamento del mercato immobiliare, che analizza compravendite e mutui, e quello sui prezzi delle abitazioni.
Partiamo dai prezzi: nell’intero 2015 sono calati del 2,4% rispetto al 2014, ma come detto nell’ultimo trimestre la discesa è stata meno accentuata. E comunque, anche il dato dell’intero anno è in miglioramento rispetto a quello 2014, quando il costo delle abitazioni era sceso del 4,4%. Ad attenuarsi è in particolare il prezzo delle abitazioni esistenti, sceso del 2,8% nel corso dell’anno (contro il -5,2% precedente), mentre il costo degli immobili nuovi (si parla sempre di residenziale), ha registrato una flessione più contenuta, -1,3% dal precedente -2,2%.
Questa dinamica di prezzi si accompagna a una ripresa del mercato in termini sia di compravendite sia di mutui. Le vendite hanno segnate un +5,2% sul 2014, con un aumento che è andato via via consolidandosi nel corso dell’anno, fino a toccare un +9,1% nell’ultimo trimestre. Attenzione: l’aumento delle compravendite è attribuibile esclusivamente al settore residenziale, +5,7%, mentre gli immobili ad uso economico (negozi, laboratori, uffici fabbricati industriali, agricoli), sono tornate in negativo, -1,3%, dopo la ripresa del 2014. Traduzione: i privati, anche approfittando di prezzi ancora relativamente convenienti, acquistano casa sempre più frequentemente, mentre le imprese nel 2015 hanno frenato sugli investimenti in immobili.
La battuta d’arresto delle compravendite, da parte delle imprese, si concentra nel Nord e nel Sud, mentre l’andamento è livemente positivo nel Centro e nelle Isole. Viceversa, le operazioni sugli immobili ad uso abitativo sono cresciute maggioremnte delle regioni del Nord, con variazioini più contenute nelle altre zone del paese. C’è anche una doppia velocità analizzando le compravendite nelle grandi città e nei centri minori: nelle città metropolitane salgono sia le operazioni sugli immobili abitativi sia quelle sugli immobili commerciali, mentre nei piccoli centri l’incremento si concentra esclusivamente nel settore residenziale.