mercoledì 11 novembre 2015

Affitto, pagare in contanti fino a 3.000 euro sì può

 

Affitto in contanti fino a 3.000 euro ora sì può

La legge di Stabilità, da gennaio 2016 permette di pagare i canoni di locazione, fino ai 3.000 euro in contanti, senza bisogno di dover utilizzare strumenti tracciabili.

Al fine di aumentare la facilità di transizioni, non solo per gli affitti, ma anche all’interno di località turistiche fortemente penalizzate con la vecchia norma,  e per andare in contro a coloro che operano correttamente.

I livelli del contante alla media europea

“Una delle cose che proporremo al Parlamento con la legge di stabilità è riportare i livelli del contante alla media europea, al livello francese, portandolo da 1.000 a 3.000 euro”. E’ questo quanto affermato da Matteo Renzi  nei mesi scorsi, al fine di  ”aiutare i consumi” e dire “basta al terrore”, sapendo che quei soldi “sono comunque tracciati”. Si abroga quindi la norma che prevedeva il divieto di pagamento per i canoni di affitto in contanti per gli importi superiori ai 999,99 euro e che in realtà non è mai entrata in vigore.

La necessità di questa disposizione era nata per combattere l’evasione fiscale. “L’evasione la stiamo combattendo sul serio ed è uno dei motivi per cui in legge di stabilità abbiamo soldi per abbassare le tasse. Ma non attuiamo la politica del terrore: se si ha la possibilità di spendere fino a 3.000 euro in contanti, lo si faccia… i cittadini per bene non devono essere assediati da un esercito”.

Pagamenti con strumenti tracciabili

Esplicitato quindi che il tetto massimo sale fino a 2.999,99 euro per il pagamento in contanti dei canoni di affitto, vediamo anche quali sono gli altri metodi di pagamento tracciabili da dover utilizzare dai 3.000 euro in poi.

  • assegno bancario non trasferibile;
  • assegno circolare;
  • assegno postale;
  • canone di affitto pagato con Postepay o qualsiasi altra carta di credito ricaricabile;
  • bonifico bancario o postale.

Per gli affitti stipulati con contratti di locazione con agenzie e intermediari, gli inquilini possono pagare anche con carta di credito e bancomat.

Pagamenti arretrati dei canoni di locazione

Qualora si debbano pagare al proprietario dell’immobile dei canoni arretrati lo si potrà fare anche in un’unica soluzione, in contanti, ma sempre se la somma non supera i 3.000 euro e solo se vengono emesse singole fatture per ogni mese. Altrimenti se si effettua un’unica quietanza il pagamento deve avvenire tramite strumento tracciabile.

Sanzioni per chi paga in contanti superando i 3.000 euro

Nel caso in cui si decida di fare i furbi e di pagare in contanti oltra la soglia limite, che ricordiamo essere fino a dicembre 2015 1.000 euro e solo da gennaio 2016 di 3.000 euro, scattano le sanzioni previste dalla normativa antiriciclaggio. Queste variano da una multa dall’1% al 40% dell’ importo trasferito e coinvolgono anche colui che ha accettato il denaro. La sanzione minima è di 3.000 euro, che può arrivare a moltiplicarsi fino a 5 volte per i casi più gravi.

Inoltre, anche non registrare un affitto porta a ricevere delle sanzioni. In primis in base al ritardo in cui è avvenuta la registrazione del contratto di locazione rispetto alla scadenza dei trenta giorni dalla  decorrenza del contratto, se successiva alla firma dello stesso. Se poi avviene il ravvedimento operoso prima che l’Agenzia delle Entrate inizi le verifiche ed entro 90 giorni dalla decorrenza del contratto, la sanzione sarà ridotta del 12%. Se avviene entro l’anno del 15% ed infine se si supera l’anno  la sanzione sarà nella misura del 120% dell’imposta di registro dovuta.

Inoltre se il canone viene occultato ai fini delle imposte di registro “si applica la sanzione amministrativa dal duecento al quattrocento per cento della differenza tra l’imposta dovuta e quella già applicata in base al corrispettivo dichiarato, detratto, tuttavia, l’importo della sanzione eventualmente irrogata ai sensi dell’articolo 71.“