domenica 25 ottobre 2015

APE, dal 1 ottobre nuove regole per chi affitta, vende o ristruttura l’immobile.

 

 

 

 

Dal 1 ottobre la certificazione energetica degli edifici cambia regole: dall’attestato unico alle sanzioni pecuniarie, dal nuovo annuncio pubblicitario alle classi energetiche, ecco tutti gli obblighi da rispettare in caso di ristrutturazione, vendita o locazione del nostro immobile.

Mancano meno di due giorni all’entrata in vigore delle nuove linee guida per l’Attestato di Prestazione Energetica. Una data, quella del 1 ottobre, che costruttori, certificatori e proprietari di case da vendere o affittare dovrebbero segnarsi sul calendario, dal momento che sono previste delle sanzioni per chi non si adeguerà alle nuove disposizioni contenute nel Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 26 giugno scorso e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 luglio 2015, n. 162. Ricordiamo che l’APE è in sostanza un documento utile a misurare la quantità di energia che annualmente viene consumata o che comunque è necessaria per l’utilizzo standard di un edificio, considerando quindi il riscaldamento invernale, il raffreddamento in estate e la produzione di acqua calda sanitaria. Ma quali sono le novità rispetto a questa certificazione?

L’Attestato di Prestazione Energetico sarà unico per tutto il territorio nazionale e seguirà una metodologia di calcolo omogenea alla quale le regioni dovranno adeguarsi nei prossimi due anni. Anche le classi energetiche non saranno più le stesse, passando dalle 7 tradizionali a 10, ovvero dalla A4 (considerata la più efficiente) alla G (la peggiore). Il certificato si comporrà di cinque pagine, suddivise in due parti: la prima più generica e di facile comprensione anche per non addetti ai lavori. Qui verrà indicata la classe energetica dell’immobile, l’indice di prestazione energetica globale (da energia non rinnovabile e rinnovabile) e verranno fornite alcune raccomandazioni per migliorare l’efficienza dell’edificio. La seconda parte conterrà invece informazioni più tecniche, che serviranno ai certificatori per una conoscenza più approfondita dell’immobile.

Nel documento sarà indicata la prestazione energetica globale sia in termini di energia primaria totale che di energia primaria non rinnovabile: quest’ultimo fattore determinerà appunto la classe energetica degli edifici, insieme con la qualità energetica del fabbricato (ossia la capacità di contenere i consumi energetici per il riscaldamento e il raffrescamento) e i valori di riferimento (ad esempio i requisiti minimi di efficienza energetica vigenti). Ai fini dell’esame di efficienza, oltre alla climatizzazione invernale e alla produzione di acqua calda sanitaria (verificati già con il vecchio Attestato di Certificazione Energetica) verranno esaminati anche la climatizzazione estiva e la ventilazione meccanica, quando presenti, e il documento dovrà riportare inoltre l’emissione di anidride carbonica e l’energia esportata.

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Verrà realizzato e un sistema informativo comune in tutta Italia, denominato Sape, contenente tutti i dati relativi agli Attestati di Prestazione Energetica, in modo che le regioni possano attivare i controlli obbligatori almeno sul 2% dei documenti, partendo da quelli che dichiarano classi energetiche più efficienti.

Ma quello che spaventa di più proprietari, costruttori e certificatori sono le sanzioni pecuniarie in arrivo per chi non si attiene alle nuove linee guida: ad esempio il certificatore che compila un APE in maniera non corretta si vedrà multare da 700 a 4200 euro. Il costruttore o il proprietario dovranno corrispondere una multa da 3000 a 18000 euro se non producono la certificazione per i nuovi edifici o per quelli ristrutturati, oltre che nei casi di vendita degli immobili (pena che si riduce tra i 300 e i 1800 euro in caso di locazione); rispetto al passato, tuttavia, viene meno la la nullità dell’atto di trasferimento dell’immobile o del contratto di affitto.

L’APE è da prodursi in tutti i casi di nuova costruzione o ristrutturazione di un edificio. Con le nuove linee guida per la certificazione energetica cambia lo schema di annuncio di vendita e di affitto, che d’ora in avanti conterrà informazioni uniformi sulla qualità energetica degli edifici. Qui dovranno essere riportati gli indici di prestazione energetica parziali, come quello riferito all’involucro, quello globale e la relativa classe energetica corrispondente e compariranno simboli grafici per favorire la comprensione ai non tecnici. Gli immobili che hanno un APE o un ACE di vecchio modello ma in corso di validità (ricordiamo che il documento ha una durata di 10 anni, a meno che non si proceda a lavori di riqualificazione che cambiano le prestazioni energetiche del fabbricato), non sono tenuti a produrre il nuovo documento, fino alla scadenza naturale del certificato.