venerdì 13 dicembre 2013

Taglio dei tassi BCE: come influisce sulle rate dei mutui

 

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Agli inizi di novembre del 2013, la BCE (Banca Centrale Europea) ha deciso di apportare un taglio di 25 punti percentuali al tasso BCE, portandolo così a 0,25%. È uno dei tagli più “sostanziosi” e sostanziali degli ultimi tempi con l’obiettivo di contrastare inflazione e scongiurare la deflazione, ridare ossigeno e liquidità alle banche, ridurre il costo del denaro. È la prima volta nella storia dell’euro che il tasso BCE raggiunge quota 0,25%. A trarne beneficio immediato sono le banche, ma in che modo la riduzione del tasso influisce sul risparmio dei cittadini oppure sui mutui?

Mutui con tasso BCE e mutui con tasso Euribor

Negli ultimi anni, in Italia sono stati lanciati sul mercato dei mutui indicizzati direttamente al tasso BCE. Coloro che hanno sottoscritto questa tipologia di mutuo (un numero ancora esiguo stando alle statistiche) godranno effettivamente del beneficio di un rata ridotta. I calcoli indicano un risparmio da un mimino di 11 € mensili per un mutuo decennale per un importo di 100.000 € a 40 € mensili per un mutuo trentennale su un importo di 300 mila euro.

La stragrande maggioranza dei mutui indicizzati in Italia è, però, legata all’andamento degli indici Euribor (il 98%), quindi in teoria i benefici sui mutui a tasso variabile Euribor sono pressoché assenti, salvo considerare il fatto che storicamente il tasso BCE e Euribor sono molto correlati. Fino ad ora le statistiche rivelano che ad ogni taglio del tasso BCE è corrisposto un uguale taglio, ridimensionamento o adattamento dei tassi Euribor, dimostrando che le decisioni BCE influiscono direttamente sugli Euribor, in questo caso al ribasso. Ciò che si può prevedere allo stato attuale è che i tassi Euribor sono già molto bassi, prossimi allo zero, a seguito del precedente taglio del tasso BCE (a maggio 2013 era passato da 0,75% a 0, 50%) e di conseguenza non diminuiranno ulteriormente, ma resteranno sostanzialmente stabili e ai minimi.

Il vantaggio reale del taglio dei tassi è la stabilità

Sebbene indirettamente, dunque, il taglio del tasso BCE influenza gli indici Euribor che a loro volta “pesano” positivamente sulle tasche dei mutuandi, poiché pur non diminuendo ulteriormente (essendo compresi tra 0,12% e 0,32%), restano per lo meno stabili. L’effetto stabilizzante al ribasso manterrà “schiacciati” i tassi a lungo termine e se la BCE mantiene a lungo bassi i tassi, questo effetto benefico si protrarrà nel tempo e seppure non si vedranno riduzioni di rate sostanziali, per lo meno si avrà la certezza che non aumenteranno: rate basse più a lungo è più desiderabile di una riduzione dell’importo, ma temporanea.