sabato 26 settembre 2015

Tasse abolite sulla prima casa: la promessa di Renzi

 

abolizione-tasse-prima-casa
Un tweet di Renzi di qualche giorno fa ha annunciato che a dicembre saranno abolite le tasse sulla prima casa. Per cercare di ripartire in uno dei settori che in questi ultimi anni ha effettivamente subito dei collassi, ma che è anche stato in grado di rialzarsi. Vediamo allora quali potrebbero essere effettivamente i tagli apportati e quali sono le promesse esposte dal premier nell’ultimo periodo, attraverso cui potrebbero beneficiare di sgravi molte famiglie italiane.

16 dicembre: ultimo giorno di tassa

“Il 16 dicembre sarà l’ultimo giorno in cui si pagherà la tassa sulla prima casa, poi tornerà ad essere esente dalle tasse” . E’ questo quanto garantito dal premier Renzi, che prevede come prima tappa del 2016 proprio l’abolizione della Tasi. “Ci dicono che favoriamo i ricchi” – ha ammesso il presidente del Consiglio, durante un’ intervista a ‘Porta Porta’ – “chi è stato 30 anni a lavorare e a spezzarsi la schiena è giusto non paghi niente, chi ha la seconda, la terza, la quarta, è giusto che paghi le tasse”. Scegliere così di impiegare le risorse per il taglio alle tasse sulla prima casa, sarà un “messaggio chiaro di serenità che aiuterà gli italiani a far ripartire i consumi e soprattutto aiuterà l’edilizia”.

L’economia infatti, a quanto dichiara Matteo Renzi sta dando messaggi di equilibrio: “stiamo ripartendo, dopo tre anni di segno meno è tornato il segno più del Pil”.

Il rimborso ai Comuni

Per quanto riguarda i Comuni, il presidente del Consiglio ha assicurato: “daremo ai sindaci un assegno corrispondente al taglio dell’Imu e della Tasi” in quanto quello che “togliamo ai comuni lo restituiamo paro paro, non è che poi aumentiamo le tasse. Su questo mi impegno assolutamente”. Perché effettivamente la tassazione in Italia è “esagerata” – continua Renzi – “ e bisogna abbassare le imposte. Ma per farlo non basta un anno. Credo sia giusto che sulla prima casa non si paghino le tasse”.

La paura di molti infatti è che tagliando l’Imu e la Tasi poi nascano degli oneri da parte dei Comuni. In precedenza infatti sia il presidente dell’Anci, che Piero Fassini avevano dichiarato che i comuni sono favorevoli all’eliminazione delle tasse, a patto che questo però non influisca negativamente. Poiché ad oggi solo queste sono il “principale tributo sulla base del quale i Comuni erogano i servizi”.

Abolizione Imu e Tasi? Un’occasione da non perdere

Il Presidente Ance, Claudio De Albertis ha commentato con entusiasmo le parole di Renzi dichiarando che  “è un’occasione che non possiamo perdere e le parole del Premier mi pare vadano in questa direzione. Dobbiamo agganciare la ripresa facendo diventare più forti e competitive le nostre imprese che possono e anzi devono giocare un ruolo di primo piano per la riqualificazione dei nostri centri urbani”.

Tanto che l’auspicio è quello di concentrarsi “sulla riqualificazione delle nostre città avviando un grande processo di rottamazione e sostituzione di tutti gli edifici inquinanti, energivori e poco sicuri che non rispondono alle esigenze dei cittadini di oggi e né tanto meno a quelli di domani”. Un obiettivo facile e possibile? A quanto pare sì, secondo Claudio De Albertis che dichiara che questo potrà realizzarsi  “coinvolgendo tutta la filiera delle costruzioni che deve essere protagonista del processo di rigenerazione urbana, vero e proprio driver di crescita e sviluppo per il Paese.”

“Gli strumenti economico-fiscali per rendere possibile tutto questo ci sono e come Ance abbiamo elaborato un pacchetto di proposte che mirano a favorire l’acquisto e l’affitto di alloggi ad alta efficienza energetica che ci auguriamo vengano messi presto in campo” ha concluso De Albertis .

Risparmio di oltre 200 euro l’anno

Se quanto promesso da Matteo Renzi si verificherà nel 2016 gli italiani avranno un risparmio consistente durante l’anno. Sette famiglie su dieci beneficerebbero di uno sgravio di circa 204 euro annui che, sommati agli 80 euro al mese di bonus Irpef, diventerebbero 1.164 euro all’anno. Il presidente del Consiglio ha anche ribadito che per il 2017 penserà  all’Ires e nel 2018 all’Irpef. Rafforzando così le promesse fatte dal governo.

Parole di elogio per la proposta dell’abolizione Imu e Tasi anche dal dott. Alberto Zanni, presidente di Confabitare: “Ben venga quindi l’abbattimento delle imposte sugli immobili, perché non sfugge a nessuno che il crollo delle compravendite registrato in questi ultimi anni è dovuto anche, se non principalmente, all’intollerabile peso fiscale che grava tuttora sui proprietari di casa”.