domenica 13 settembre 2015

1995-2015: +110% le spese obbligate sulla casa

 

L’Ufficio Studi di Confcommercio ha preso in esame i consumi degli italiani per indagare cosa è cambiato negli ultimi vent’anni. L’analisi ha messo in evidenza come oggi il 42% del totale delle spese familiari sia destinato a pagare i consumi obbligati, tra utenze, tasse e servizi. Fa molto riflettere quello che è emerso sulla sfera della casa: l’abitazione è proprio la voce di spesa che è cresciuta di più nel ventennio esaminato e si è passati da un totale pro capite di poco più di 1.900 euro nel 1995 ai 4.012 euro del 2015. In termini percentuali si parla di una cifra schizzata verso l’alto di ben il 110%. Nono solo, oggi le spese obbligate che gravano sulla casa ammontano al 24% dei consumi complessivi delle famiglie italiane.

Una situazione non proprio rosea. Bisogna considerare, inoltre, come si legge nel commento che Confcommercio ha allegato ai suoi dati, che la crisi economica degli ultimi otto anni, la pressione fiscale crescente e un reddito familiare sempre più basso hanno inciso irrimediabilmente sui consumi. Nello studio si parla di un reddito reale in calo del 10,6% negli anni della crisi, quindi 2007-20014, e di un -14,1% per il reddito pro capite. Dovendo spendere sempre più soldi del loro sempre meno ampio portafogli per la casa, gli italiani hanno tagliato sull’alimentazione, settore che in vent’anni ha visto scendere del 3% la spesa a lui dedicata.

Ma a cosa è stata dovuta questa esplosione dei costi obbligati per la casa? L’analisi di Confcommercio non manca di spiegare i fattori che hanno comportato una spesa sempre più ingente per gli italiani che devono mantenere un’abitazione. L’associazione addita l’aumento dei costi dei servizi gestiti localmente come la principale causa: vale a dire le cifre sempre più esose per lo smaltimento dei rifiuti e l’acqua, ad esempio. Per queste spese obbligatorie Confcommercio ha riscontrato un aumento del 130% negli ultimi vent’anni.