martedì 7 gennaio 2014

Per l’affitto niente contanti

 

Abolizione contanti affittiLa Legge di stabilità 2014 (ex Legge Finanziaria) ha concluso in tempo utile il suo percorso ed è stata approvata.

La Commissione Bilancio aveva introdotto un emendamento alla legge di stabilità per bandire  l’uso dei contanti nelle transazioni tra locatore e locatario, e quindi nei pagamenti mensili del canone di locazione “abitativa”.

Tale emendamento è stato inserito nella legge di stabilità che è stata pubblicata sulla G.U. il 27 dicembre 2013.

L’emendamento ha inteso abolire, per la sola locazione abitativa, la possibilità del pagamento in contanti, anche laddove il canone sia  inferiore al limite dei 1.000 Euro e laddove il contratto sia regolarmente registrato.

Per la locazione non residenziale invece, capannoni, negozi,  uffici, box, resta il limite dei 1.000 Euro in contanti.

Non è dato sapere quale sia l’obbiettivo fiscale, politico o di altra natura di tale provvedimento.

Secondo la modifica proposta da Marco Causi, capogruppo del Partito Democratico in commissione Finanze della Camera, insieme ai colleghi Laura Braga e Davide Baruffi, i pagamenti dei canoni di locazione di unità abitative, fatta eccezione per quelli di alloggi di edilizia residenziale pubblica, dovranno essere corrisposti obbligatoriamente, quale ne sia l’importo, in forme e modalità che, escludendo l’uso del contante, ne assicurino la tracciabilità, come per esempio il bonifico bancario o l’assegno.

A vigilare sul rispetto della norma saranno i sindaci:  i Comuni  che dovranno svolgere “attività di monitoraggio”, utilizzando anche i registri di anagrafe condominiale e le annotazioni delle locazioni in ambito di edifici condominiali.

Questo nuovo sistema mirerebbe ad evitare gli affitti in nero e le false dichiarazioni sugli importi dei canoni di locazione.

La misura introdotta nella legge di stabilità è stata quindi voluta dal Pd e approvata dal governo.

Il divieto di pagamento in contanti non riguarda tuttavia le  locazioni di immobili per uso commerciale, né per l’affitto di box, cantine e posti auto.

I pagamenti tacciabili dovranno invece essere obbligatori anche per gli affitti per i quali non c’è obbligo di registrazione, come quelli stagionali.

Chi trasgredirà queste nuove regole nuova norma sarà soggetto alle sanzioni previste per l’antiriciclaggio, rischiando anche di essere esclusi per sempre dalla possibilità di poter usufruire delle detrazioni fiscali relative all’abitazione.

L’effetto anti-evasione – Il nuovo obbligo, se da un lato è stato accolto positivamente dai sindacati degli inquilini, d’altro canto ha incassato le critiche, quanto mai condivisibili, di Confedilizia.

Per il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani   l’obbligo di pagare gli affitti tramite mezzi tracciabili “è una cosa fuori dal mondo che complica la vita alla stragrande maggioranza dei cittadini”

Infatti, è chiaro che già oggi la maggior parte dei contratti prevede il pagamento del canone tramite bonifico bancario e quasi tutti i cittadini sono dotati di un conto corrente, ma ai fini anti-evasione, c’è da chiedersi:  tale misura è realmente efficace?

Nei casi in cui il contratto viene registrato presso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate, l’Erario può già ricostruire tutti gli importi, anche se il pagamento viene effettuato in contanti, ma se il contratto a monte non viene stipulato tra le parti, perché esse decidono di evadere le relative imposte, il locatore ovviamente non incasserà mai i canoni con bonifico.

L’obbligo della tracciabilità non scalfisce nemmeno gli “evasori a metà”, coloro che dichiarano un canone inferiore a quello reale; infatti le parti comunque regolerebbero parte del canone in contanti e parte con bonifico o assegno.

L’anagrafe condominiale - La legge di stabilità 2014 introduce un’ulteriore disposizione anti-evasione, che concede la facoltà ai Comuni di consultare i registri dell’Anagrafe condominiale.

È la Riforma del condominio, legge n. 220 dell’11 dicembre 2012, entrata in vigore il 18 giugno 2013, che ha istituito il registro. 

Esso viene tenuto dall’amministratore per ciascun condominio, a pena di revoca per giusta causa, e deve contenere i nomi degli inquilini e ogni variazione nella compagine condominiale entro 60 giorni dalla variazione.

A prescindere dall’efficacia vera o presunta delle nuove norme, resta un dato di fatto: le ultime rilevazioni dell’OMI mostrano un incremento del numero di contratti di locazione registrati nel 2012 rispetto al 2011: circa 100.000 abitazioni e 30.000 box auto locati in più.

È possibile che fossero abitazioni sconosciute al Fisco e locate anche in precedenza, o semplicemente si tratti di una scelta di privilegiare la locazione all’acquisto, vista la crisi e la tassazione sugli immobili, o meglio anche che molti proprietari, spinti dalla pressione fiscale  e dal decremento del valore degli immobili, si sono risolti a locare immobili precedentemente vuoti, con canoni ridotti.

È anche vero che il sommerso è ancora molto diffuso, come dimostra anche la grande forbice tra il numero degli studenti fuori sede (432.000) e quello delle famiglie che sfruttano la detrazione del 19% sugli affitti (182.000).

Le ragioni del mancato utilizzo potrebbero essere legittime: alcuni studenti vengono ospitati da parenti, altri risiedono in alloggi universitari senza pagare canone, altri ancora vivono in una casa di proprietà o la mancata detrazione, infine, potrebbe derivare da incapienza d’imposta.

La disposizione non trova applicazione per tutte le locazioni ma solo per quelle abitative e  di ciò non se ne trova la ragione.

Viene da chiedersi: ma con tutte le discussioni che sono nate a proposito dell’emendamento, a nessun politico,  favorevole a tale norma, è venuto in mente di togliere la limitazione della sua applicabilità?    Forse sono certi che nella locazione non residenziale l’evasione e l’elusione fiscale non esistono.

PER RIMANERE AGGIORNATI

http://casabookimmobiliare.blogspot.it/

https://www.facebook.com/casabookimmobiliareFlavioRindoneCaltanissetta

www.casabook-immobiliare.com