lunedì 30 settembre 2013

Crisi di Governo, tutte le incognite per l'immobiliare.

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Crisi di Governo, tutte le incognite per l'immobiliare.

L'incertezza generale dovuta alla crisi di Governo ricade non solo sui mercati, con il prevedibile spread che schizzerà a livelli stratosferici, ma anche su Iva e tassazione immobiliare. Ecco le incognite.

tasseSe per l'iva, ormai, non c'è più niente da fare, dato che, salvo cambiamenti dell'ultimo minuto, sembra certo l'aumento di un punto percentuale previsto per domani, per le altre tasse legate all'immobiliare rimaste in sospeso dall'esecutivo in declino si aprono dei punti interrogativi.

  • Seconda rata dell'Imu: se con il Dl Imu il Governo aveva abolito la prima rata di giugno, lo stesso non era accaduto con la seconda rata, per la quale c'era stata solo una promessa di sospensione. Ma le coperture necessarie per finanziare i 2,4 miliardi di euro provenienti dalla tassa sulla prima casa non sono ancora stati trovati; intanto il Dl Imu è rimasto fermo in Parlamento, e se non dovesse essere convertito in legge i proprietari si troverebbero a pagare non solo la seconda rata, ma anche la prima.
  • Service Tax: la nuova tassa era stata solo annunciata, ma doveva essere formulata in tutte le sue parti all'interno della Legge di Stabilità con la quale si doveva determinare, tra le altre cose, l'intero futuro della tassazione sul mattone. In caso di assenza di un'intesa politica la vecchia finanziaria potrebbe slittare, mettendo così in pericolo il comparto dei conti pubblici dello Stato per il 2014.
  • Tares: sono solo 36 le città capoluogo che hanno già deliberato le nuove tariffe sui rifiuti, predisponendo un aumento medio del 23,5%, con una spesa che passerà dai 214 euro di Tarsu e Tia del 2012 ai 281 euro di Tares nel 2013. Secondo i primi calcoli, la Tares porterà quindi nelle casse pubbliche il 30,3% in più di gettito, di cui 1,2 miliardi di euro per pagare i servizi indivisibili dei Comuni.