domenica 31 maggio 2015

Inquilini morosi incolpevoli, in arrivo i fondi per il 2015.

 Arrivano i fondi 2015 per gli inquilini morosi non colpevoli, come predisposto dal decreto legislativo 102/2013 per gli anni 2014-2015. Un aiuto importante per le situazioni di disagio di molti affittuari che, in questo particolare momento economico e sociale, si sono trovato improvvisamente senza la possibilità di corrispondere il canone di locazione dovuto al proprietario della casa affittata.
casa salvataggioAmmontano a 32,73 milioni di euro i fondi stanziati nel 2015 per far fronte all'emergenza abitativa degli inquilini morosi incolpevoli, ripartiti tra le Regioni dal decreto ministeriale 19 marzo 2015 e pubblicato il 23 maggio in Gazzetta Ufficiale. Come per il 2014, le risorse sono state assegnate prioritariamente alle Regioni che hanno emanato una normativa per la riduzione del disagio abitativo e che prevedono percorsi di accompagnamento sociale per i soggetti sottoposti a sfratto.

Ma chi può attingere a questi mezzi? Il fondo, previsto dal Dl 102/2013 per il biennio 2014-2015, è stato istituito per aiutare quegli inquilini che si ritrovano nell'impossibilità di provvedere al pagamento del canone di affitto per cause di forza maggiore e indipendenti dalla propria volontà, come per esempio la perdita del lavoro per licenziamento, accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell'orario di lavoro, la cassa integrazione ordinaria o straordinaria, il mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici, la cessazioni di attività libero-professionali o di imprese registrate, oppure per malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato o la consistente riduzione del reddito complessivo del nucleo stesso, o la necessità dell'impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali.

Ricordiamo che, per poter accedere agli aiuti statali, occorre essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • avere un reddito Isee non superiore a 35mila euro, o un reddito derivante da regolare attività lavorativa con un valore Isee non superiore a 26mila euro
  • essere destinatari di un atto di intimazione di sfratto per morosità, con citazione per la convalida
  • essere titolare di un contratto di affitto di unità immobiliare ad uso abitativo regolarmente registrato e risiedere nell'alloggio oggetto della procedura di rilascio da almeno un anno; sono esclusi gli immobili appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9
  • avere cittadinanza italiana, o di un Paese UE oppure possedere un regolare titolo di soggiorno

La dotazione di 20 milioni di euro, stabilita inizialmente dal Dl 102/2013 per ciascuno degli anni 2014 e 2015, è stata potenziata con altri 12,73 milioni grazie al Dl 47/2014 recante "Misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per l'Expo 2015". I 32,73 milioni di euro per il 2015 sono ripartiti, dunque, in proporzione al numero di provvedimenti di sfratto per morosità emessi, registrato dal Ministero dell'interno al 31 dicembre 2013. In un precedente articolo abbiamo mappato l'incidenza di sfratti per morosità rispetto ai residenti in affitto, regione per regione, basandoci sui dati registrati dal Ministero degli Interni e raccolti da Sunia.