mercoledì 6 maggio 2015

Bankitalia: migliora mercato immobiliare

 

Bankitalia: migliora mercato immobiliare. Migliorano le richieste di mutui, le compravendite ma pesa ancora l’invenduto.

Nell’area dell’euro i prezzi delle case sono di nuovo aumentati; il rapporto tra prezzi e affitti si è stabilizzato su valori prossimi a quelli di lungo periodo (media degli anni 1995-2013).
In alcuni paesi, come la Spagna, l’aumento delle quotazioni riduce i rischi connessi con la debolezza del settore immobiliare. In altri vi sono segnali di surriscaldamento: dopo Svezia e Regno Unito, recentemente anche le autorità macroprudenziali irlandesi hanno attivato misure volte a contenere i rischi per il sistema finanziario derivanti dall’eccessiva crescita del credito al settore immobiliare.
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In Italia è proseguito il calo dei prezzi delle abitazioni ma il numero di compravendite, al netto della stagionalità, dalla scorsa estate si è stabilizzato su livelli in media superiori del 5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel comparto non residenziale si sono osservati andamenti simili (fig. 1.9.c).

Nel secondo semestre dello scorso anno il rapporto tra prezzi e affitti ha continuato a diminuire, collocandosi su valori molto bassi nel confronto con il passato. Anche la capacità delle famiglie di accedere al mercato immobiliare, misurata dal rapporto tra il servizio dei nuovi mutui ipotecari e il reddito disponibile, è ulteriormente migliorata; alla fine dello scorso anno risultava largamente più favorevole rispetto alla media di lungo periodo.

Diversi indicatori segnalano che la ripresa potrebbe avviarsi nei prossimi mesi. In marzo l’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione ha proseguito la tendenza al rialzo in atto dall’inizio dell’anno. Continua il recupero della produzione nei comparti industriali che forniscono i principali input alle imprese edili. I dati più recenti dell’Istat sui permessi di costruzione registrano un modesto rialzo, soprattutto nel comparto residenziale.
Sono decisamente migliorate le attese degli agenti immobiliari, sia a breve sia a medio termine.
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Il numero di potenziali acquirenti è in aumento dalla fine dello scorso anno, soprattutto nelle aree metropolitane, anche se rimane significativo il divario tra i prezzi di offerta e quelli di domanda.

Ma sull’attività di costruzione pesa il numero ancora elevato di edifici invenduti.

Lo stock di abitazioni invendute, pur in lenta flessione dopo il picco toccato nel 2012, rimane su livelli elevati, stimabili intorno alle 200.000 unità. Secondo le
indagini condotte dalle Filiali della Banca d’Italia, nell’ultimo biennio le giacenze si sono ridotte soprattutto nelle regioni del Nord-Est, dove l’incremento era
stato molto forte nella fase più acuta della crisi. Nell’intero territorio nazionale le giacenze si collocherebbero tuttavia, secondo oltre il 70 per cento delle impre-
se, ancora al di sopra dei valori da esse giudicati normali