lunedì 11 maggio 2015

Fotovoltaico: maggiori incentivi con l’integrazione architettonica dei pannelli

 

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Il fotovoltaico sta ormai ampliando sempre di più i propri orizzonti, grazie alla consapevolezza degli italiani di poter utilizzare energie rinnovabili risparmiando. In base poi alla sentenza 1108/2015 si sono chiarite le modalità di accesso ai bonus, come previsto dal DM 5 maggio 2011. Stabilendo la possibilità di avere maggiori incentivi se i pannelli vanno a rivestire anche una funzione architettonica.

Il caso preso in esame dal Consiglio di Stato

Nel caso analizzato dal Consiglio di Stato una persona aveva creato una serra rivestita da un impianto fotovoltaico e aveva chiesto l’ammissione alla tariffa incentivante di 0,197 euro/Kwh. Precedentemente il gestore dei servizi energetici aveva concesso gli incentivi nella misura di 0,181 euro/Kwh, non riconoscendo così la maggiorazione per le serre. La negazione era stata motivata attraverso l’articolo 14 del DM del 5 maggio, che stabilisce incentivi maggiori se i pannelli fotovoltaici sono parti integranti della struttura. Al contrario la maggiorazione non spetta se i pannelli si trovano installati su una copertura di un altro materiale.

In base a ciò il Consiglio di Stato ha dichiarato che i pannelli non costituivano un elemento costruttivo della serra. In quanto questi possono essere definiti tali solo quando l’eliminazione compromette la funzione del manufatto. In questo modo, l’obiettivo del riconoscimento di un bonus maggiore è finalizzato all’utilizzo del fotovoltaico  e all’integrazione architettonica dei pannelli.

Italia: terza al mondo per impianti fotovoltaici

L’Italia nel corso degli anni è riuscita a recuperare il divario del fotovoltaico che si era creato con altri paesi, tanto che ad oggi, in base ai dati di Anie Rinnovabili, si piazza al terzo posto, dopo Germania e Cina. Sono infatti ben 648mila gli impianti installati per una potenza totale di 18mila megawatt, che rappresentano il 15% del totale dell’intera produzione mondiale.

Nel 2014 le installazioni italiane sono state per lo più di dimensioni medio-piccole, provenienti proprio dalle famiglie, grazie anche alle detrazioni fiscali del 50%.