sabato 11 luglio 2015

Cedolare, stangata sugli affitti in nero

 

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Il decreto attuativo delle riforme fiscali raddoppia le sanzioni per coloro che non indicano nella dichiarazione dei redditi il canone di locazione ricevuto. Mentre attua degli sconti per coloro che commettono piccoli errori. Allo stesso tempo però le cartelle di Equitalia diventano più leggere, con possibilità negli anni avvenire di calare ulteriormente i costi di riscossione.

Le sanzioni

In base a quanto riportato dal Sole 24 Ore le penalità per coloro che commettono degli sbagli di calcolo caleranno dal 30% al 15%, se la quota verrà versata entro 90 giorni dalla data di scadenza. E la convenienza sarà maggiore per coloro che faranno ravvedimento operoso entro 15 giorni. La riduzione però avverrà solamente se l’importo non supera i 30 mila euro e nel limite del 3%.

In base poi alle riforme delle sanzioni penali è stato introdotto l’aumento fino a 250 mila euro della soglia di non punibilità per gli omessi versamenti Iva, mentre fino ad oggi il limite era a 50 mila euro. Un’altra novità si trova anche all’interno delle sanzioni amministrative. Quelle edittali oggi comprese tra il 100% e il 200% dell’imposta dovuta, scenderebbero in un range tra il 90% e il 180%. Ma nel caso in cui l’imposta  sia la cedolare secca sugli affitti, la sanzione verrebbe raddoppiata, fino ad un massimo del 360%. Poiché essendo un regime fiscale agevolato la sensazione viene ritenuta particolarmente grave.

Le cartelle diventano più leggere

Sul fronte della riscossione l’aggio incassato da Equitalia scende dall’8 al 6%, con la possibilità di calare ulteriormente. Così il compenso della società sarà legato ai costi sostenuti dalla stessa, con l’obbligo di presentare annualmente un piano di efficientamento per ridurli. Ciò permette anche di poter richiedere, per chi si trova in difficoltà, una dilazione del pagamento fino ad un massimo di 72 rate, non solo sui ruoli di Equitalia ma anche sugli atti di accertamento dell’Agenzia dell’Entrate.