sabato 27 giugno 2015

Cedolare secca: pagamento del saldo 2014 e prima rata 2015

 

Cosa la cedolare secca meglio la tassazione ordinaria

Affitto: per chi ha scelto il regime della cedolare secca per il contratto di locazione, slitta da domenica 5 luglio a lunedì 6 luglio il termine ultimo per il saldo 2014 e la prima rata del 2015.

Il primo Ultimo giorno per i contribuenti “interessati” dagli studi di settore, minimi compresi, che hanno scelto il regime della cedolare secca, che devono versare il saldo della tassa piatta per il 2014 e la prima rata di acconto per il 2015. La cedolare secca va versata entro il termine stabilito per il versamento Irpef.

Per questi contribuenti, i termini per i versamenti sono quelli del 6 luglio oppure dal 7 luglio al 20 agosto con lo 0,40% in più.
Cos’è la cedolare secca

Chi percepisce, in qualità di padrone di casa le mensilità di affitto, tale canone di locazione rappresenta un reddito e come tale deve essere tassato.

Il contribuente può scegliere diversi regimi di tassazione, che a seconda della situazione reddituale complessiva dell’anno possono essere più o meno vantaggiosi. Per questo motivo è bene valutare la propria situazione fiscale prima di scegliere quale tra le due regime adottare tra le due opzioni alternative: il regime ordinario e la cedolare secca.

Nel regime ordinario, l’imponibile sul quale si deve calcolare l’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) dipende dal tipo atto stipulato (se, per esempio, l’immobile è locato a equo canone o con regime di mercato libero o contratti a canone convenzionale).

Il regime della “cedolare secca” è un sistema alternativo a quello ordinario e generalmente meno oneroso. Si applica alle locazioni di immobili con finalità abitative e alle loro pertinenze. Il sistema della cedolare secca consiste nell’applicare al canone annuo di locazione l’imposta fissa in sostituzione dell’IRPEF e delle relative addizionali, nonché dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo dovute sul contratto di locazione. Se il locatore decide di avvalersi della cedolare secca ha l’obbligo di comunicarlo preventivamente all’inquilino con lettera raccomandata. Con la comunicazione il locatore rinuncia alla facoltà di chiedere l’aggiornamento del canone, anche se era previsto nel contratto, incluso quello per adeguamento Istat.

In pratica il canone di locazione relativo ad immobili ad uso abitativo e le relative pertinenze locate congiuntamente all’abitazione viene assoggettato, in base alla decisione del locatore, ad un’imposta, operata nella forma della cedolare secca, sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e delle relative addizionali, nonché dell’imposta di bollo sul contratto di locazione. La cedolare secca sostituisce anche le imposte di registro e di bollo sulle risoluzione e sulle proroghe del contratto di locazione.

Sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti la cedolare secca si applica in ragione di un’aliquota del 19% per cento. La cedolare secca può essere può essere applicata anche ai contratti di locazione per i quali non sussiste l’obbligo di registrazione.

Requisiti degli immobili per esercitare l’opzione: L’opzione può essere esercitata in relazione a ciascuna unità immobiliare ad uso abitativo e alle relative pertinenze locate congiuntamente all’abitazione.

Sono interessate, quindi, soltanto:

– le unità abitative accatastate nelle categorie da A1 a A11 esclusa l’A10 (uffici o studi privati);

– le relative pertinenze (solo se locate congiuntamente all’abitazione).

La nuova tassazione sostitutiva non si applica agli immobili strumentali o relativi all’attività di impresa o di arti e professioni.

Note

Autore immagine: 123rf com