domenica 15 maggio 2016

Mercato immobiliare, parlano Abi e Agenzia delle Entrate

 

Il mercato immobiliare sembra allontanarsi dal suo periodo più nero, ma i prezzi restano in calo: a stabilirlo una volta per tutte è l’ultimo rapporto immobiliare dell’Agenzia delle Entrate per il settore residenziale, condotto assieme all’Abi.

Le compravendite immobiliari nel settore abitativo, nel 2015, sono aumentate del 6,5% rispetto all’anno precedente – consolidando il recupero del 2014, che è stato il vero e proprio anno di svolta del settore dalla crisi del 2008 (anche se in qualche modo “drogato” dall’entrata in vigore di un nuovo regime di imposte di registro).  Il numero di transazioni si è attestato a 449mila, che pur sembra piccola cosa rispetto alle 877 mila compravendite del 2007.

Altro fattore sintomatico di una ripresa del settore è quello che Abi ha chiamato “indice di affordability”, vale a dire la possibilità delle famiglie italiane di comprare casa (pur indebitandosi): continua a crescere (+2,1% rispetto al 2014) e, secondo le proiezioni mensili, a marzo avrebbe raggiunto il valore dell’11,9%. Il miglioramento è dovuto, essenzialmente, alla riduzione drastica del costo dei mutui casa e alla contrazione dei prezzi, che fa migliorare il rapporto tra valore della casa e reddito disponibile per sostenerne l’acquisto.

I prezzi, dicevamo: continuano a calare (-2,4% in un anno), tant’è che il valore degli scambi è cresciuto del 5,4% – meno della variazione delle compravendite (come detto del 6,5%). Nel primo trimestre del 2016, tuttavia, il prezzo di una casa media è aumentato di 2 decimi di punto rispetto al trimestre precedente.

Quasi una compravendita su due (il 45% degli acquisti) è stata possibile grazie alla sottoscrizione di un  mutuo ipotecario): il capitale erogato totale è cresciuto del 19,4%, passando da 19,3 miliardi a 23 miliardi. La dimensione media dell’immobile residenziale acquistato è stata di 106 metri quadri.