domenica 6 aprile 2014

Cedolare secca ridotta, edilizia sociale e ampliamento dell'offerta di alloggi popolari: entra in vigore il Piano Casa.

 

Cedolare secca ridotta, edilizia sociale e ampliamento dell'offerta di alloggi popolari: entra in vigore il Piano Casa.

E' stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Piano Casa, il provvedimento urgente ideato dal Governo per affrontare l'emergenza abitativa. Fra le misure entrate immediatamente in vigore, la riduzione della cedolare secca al 10% per i contratti d'affitto a canone concordato e lo sviluppo dell'edilizia residenziale sociale.

iStock 000007606415MediumC'è voluto un po' più tempo del previsto, ma alla fine il Piano Casa, ora D.L. 28 marzo 2014 n.47, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, entrando in vigore a partire dal giorno successivo. Il provvedimento, emanato dal Consiglio dei Ministri con lo scopo dichiarato di affrontare in maniera concreta l'emergenza abitativa, prevede interventi per 1 miliardo e 741 milioni suddivisi principalmente in 3 macroaree: il sostegno all'affitto a canone concordato, l'ampliamento dell'offerta degli alloggi popolari e lo sviluppo dell'edilizia residenziale sociale.

Le misure volte al sostegno dell'affitto includono la riduzione della cedolare secca dal 15 al 10% per i contratti concordati, un taglio che, secondo i calcoli di Confedilizia, consentirà risparmi maggiori proporzionalmente al canone: per fare un esempio, a spese annue di affitto pari a 1.200 euro corrisponde un risparmio di 60 euro, ad un canone di 2.400 euro corrisponde un taglio di 120 euro e così via, fino ad arrivare ai 720 euro di risparmio per un canone di 14.400 euro annui. Il proprietario che decida di passare dal regime Irpef alla nuova cedolare secca, può usufruire di sconti ancora maggiori, che vanno da un minimo di 529 euro per redditi fino a 15 mila euro a 1.850 euro per redditi oltre i 75 mila euro.

Oltre alla riduzione dell'aliquota della cedolare secca, il Piano casa prevede altre misure per il rilancio del mercato delle locazioni: il rifinanziamento del Fondo Affitti con 100 milioni, in aggiunta ai 100 già stanziati nell'agosto 2013, e quello del Fondo per la morosità incolpevole, che sale a quota 266 milioni grazie ai 226 in aggiunta ai 40 già precedentemente destinati. Le risorse del Fondo Affitto predispongono inoltre la creazione di strumenti a livello comunale, che potrebbero concretizzarsi in agenzie, che svolgano una funzione di garanzia terza fra proprietario e inquilino in caso di mancato pagamento dei canoni, per eventuali danni all'alloggio e per la liberazione dell'alloggio al termine del periodo di locazione pattuito.

Il Piano Casa interviene anche per creare una maggiore offerta di case popolari. A questo fine sono stati stanziati 400 milioni di euro per il progetto di recupero di 12mila alloggi ex IACP, che verranno ristrutturati seguendo gli adeguamenti in materia energetica, antisismica e impiantistica. Altri 68 milioni di euro serviranno al recupero di circa 2300 immobili destinati alle categorie sociali disagiate, quelle con reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27mila euro, nucleo familiare con persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66%, figli fiscalmente a carico e che risultino soggetti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione. Per favorire l'acquisto degli alloggi ex IACP da parte degli inquilini tramite finanziamenti è prevista la costituzione di un Fondo destinato alla concessione di contributi in conto interessi, a cui verranno assegnati per ciascun anno dal 2015 al 2020 una cifra pari a 18,9 milioni di euro, per un totale di 113,4 milioni.

Ma le agevolazioni per l'edilizia sociale non finiscono qui. Il Governo ha previsto ulteriori detrazioni per gli anni dal 2014 al 2016 a favore dei titolari di contratti di locazione di alloggi sociali adibiti ad abitazione principale, i quali potranno risparmiare 900 euro, se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro e 450 euro, per redditi sopra i 15.493,71 e sotto i 30.987,41 euro. Inoltre il 40% dei redditi da locazione di alloggi nuovi o ristrutturati non concorre alla formazione del reddito Irpef e Irap, almeno per i primi dieci anni dalla data di ultimazione dei lavori. Al termine del settimo anno dalla stipula del contratto di locazione, l'inquilino dell'alloggio sociale potrà riscattare l'unità immobiliare, scalando una parte dei canoni pagati.

Il Governo ha cercato anche di porre un freno all'occupazione abusiva con una norma che mira al ripristino delle situazioni di legalità non garantite dal precedente quadro normativo. In sostanza, chi occupa senza titolo un immobile non potrà chiedere né la residenza, né l'allacciamento ai pubblici servizi.

Niente da fare per le detrazioni previste per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, che tornano ad avere un tetto di spesa pari a 10mila euro e comunque non superiore all’importo sostenuto per la ristrutturazione.